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domenica 26 luglio 2020

449) DECLINO DEMOGRAFICO E SOVRAFFOLLAMENTO

UN PO’ IN TUTTA EUROPA È IN CORSO UN CALO DEMOGRAFICO PER DENATALITÀ, MENTRE LA POPOLAZIONE MONDIALE CON ALTRE CULTURE CRESCE VISTOSAMENTE, RISCHIANDO DI TRAVOLGERE IL VECCHIO CONTINENTE E DI CAMBIARNE GLI ASPETTI. LA BASILICA DI SANTA SOFIA DI ISTANBUL, TORNATA MOSCHEA, POTREBBE ESSERE IL PUNTO DI SVOLTA IN TAL SENSO.


Tutti gli anni l’Istat diffonde le notizie relative alla demografia d’Italia senza che si registrino sostanziali novità: nascite sempre più giù, anziani in aumento, fughe all'estero, aumento degli stranieri (in questo caso aumento minore rispetto al recente passato). Nel resto d’Europa, da est a ovest, le cose non è che cambino molto: ovunque è in corso un inverno demografico, tranne delle eccezioni come Francia, Gran Bretagna, Olanda, Belgio, Danimarca, ma non sono le popolazioni locali determinanti nel permettere ogni anno ai nati di superare in numero i morti. Le piccole Islanda, Slovacchia, Irlanda, che hanno poca immigrazione, riescono a fatica ad avere un saldo positivo di popolazione. L’Italia, come ho già detto, perde popolazione ogni anno: i morti superano i nati di circa 200.000 unità e quest’anno è stato raggiunto il minimo storico di nascite dall'Unità d’Italia, superando di poco le 400.000, di cui un 14% di neonati ha entrambi i genitori stranieri (un calo di popolazione farebbe pure bene se non fosse per il dislivello pochi giovani/molti anziani e per altri problemi mondiali che sto per esporre). Al contrario, la popolazione dei paesi meno sviluppati nel resto del mondo cresce a vista d’occhio: quella mondiale nel complesso potrà raggiungere i 10 miliardi di individui tra pochi decenni, dopodiché non crescerà più ed inizierà la fase calante. Fino ad allora però nel globo si aggiungeranno più di due miliardi di individui, che nasceranno nella stragrande maggioranza dei casi nei paesi extra europei e probabilmente molti tra costoro si riverseranno nel vecchio continente, che verrà travolto, e il suo sangue sarà cambiato.


In questi giorni abbiamo assistito alla riconversione in moschea dell’antichissima Basilica Ortodossa di Santa Sofia dell’antica Costantinopoli (l’odierna Istanbul), dopo che era stata sconsacrata dal culto Islamico dal padre della Turchia moderna Ataturk e trasformata in un museo. Le folle festanti ed esultanti dicevano che era soltanto l’inizio e auspicavano che l’Islam si espandesse. La Turchia, nel bilancio tra nati e morti, guadagna circa 800.000 abitanti ogni anno e le comunità greche di religione cristiana ortodossa sono praticamente scomparse: ad Istanbul erano il 30% della popolazione ad inizio ‘900, ma anche nelle zone costiere turche c’erano comunità consistenti; dopo la guerra greco – turca degli anni 1920 ci furono scambi di popolazioni tra le due nazioni belligeranti e prima c’erano stati vari genocidi della popolazione greca della Turchia. Costantinopoli era la seconda Roma, l’altra capitale dell’Impero romano e della cristianità (che culminò nel grande scisma dalla Chiesa Romana del 1054), una volta caduta in mano ottomana crebbe l’importanza della Russia (o meglio di Santa Madre Russia) come grande potenza di religione Ortodossa e Mosca fu denominata la terza Roma. Ora che la Russia è tornata una nazione devota, dopo decenni di ateismo di stato, potrebbe far sentire potentemente la sua voce, nel caso che le nazioni ortodosse fossero minacciate da Erdogan. Gli ortodossi non sono come i cattolici e in questa questione di Santa Sofia si sono fatti sentire con determinazione. Un’antica profezia dice che un giorno Costantinopoli tornerà cristiana.
Difficilmente ci saranno in futuro guerre di religione, l’Islam auspica di penetrare in occidente con la massiccia immigrazione e l’elevata fecondità, capendo le debolezze occidentali: denatalità, buonismo e permissivismo politico. Già nel 1974, all'assemblea delle nazioni unite il presidente algerino Houari Boumediene disse queste parole: “’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell'emisfero nord. E non in modo amichevole. Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. È il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria” (quel giorno sembra che sia arrivato) Qualche tempo fa dalla stessa Turchia esponenti del governo turco auspicavano l’emigrazione di massa in Europa, invitando a proliferare il più possibile. È il caso del Kosovo, il luogo storico dove è nata la nazione serba: l’elevata fecondità dei kosovari, di fede islamica, sta facendo estinguere i serbi. Rischierà di concretizzarsi l’antico sogno musulmano, cioè fare di Roma la futura capitale dell’Islam, imponendole leggi e usanze in contrasto con i nostri diritti e le nostre conquiste sociali che abbiamo raggiunto con svariati sacrifici, con le basiliche di San Pietro, di San Paolo, di San Giovanni e altre che rischieranno di fare la fine di Santa Sofia a Istambul/Costantinopoli e ai pochi cattolici superstiti verrà lasciata qualche piccola chiesetta. Per far sì che l’Italia e l’Europa continuino ad essere quello che sono sempre state, bisognerà affidarsi a quelle formazioni politiche che promuovono la salvaguardia e l’identità dei popoli europei, conservando culture e tradizioni millenarie, e che non sono per le immigrazioni di massa e le facili concessioni delle cittadinanze. Bisognerà promuovere la natalità e favorire l’immigrazione di genti che ha origini del paese ospitante, tenendo sotto costante monitoraggio altre forme d’immigrazione. Bisognerà altresì contrastare il sovraffollamento mondiale, per far sì che si riducano i problemi della fame, e gli stati in via di sviluppo possano decollare economicamente.

lunedì 13 luglio 2020

448) LE MACCHINE DELL’ODIO

CI SONO MODI E MODI PER CONTRASTARE LA POLITICA CHE NON PIACE, SENZA ARRIVARE AI LIVELLI DEL “FATTO QUOTIDIANO”, IL QUALE BASANDOSI SU ILLAZIONI, SPUTA QUELL’ODIO E QUEL VELENO, DI CUI SPESSO SONO ADDITATI GLI ALTRI, SU COLORO CHE NON LO GARBANO POLITICAMENTE ED APPOGGIA UN M5S DALLE MILLE GIRAVOLTE.


Ci sono alcuni giornalisti e giornali che odiano con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima coloro che non la pensano come loro. Essi si scagliano con rancore ed astio velenoso sui politici che non possono vedere, l’origine di tutto è l’invidia, il saperci fare degli avversari. La Repubblica da quando ha cambiato padrone si è moderata nel perseguitare la politica che non le piace, mentre il Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, continua imperterrito.  Il citato giornale accusa le destre di odio, di istigazione alla violenza e di razzismo senza prima essersi guardato allo specchio. Corriere della Sera, Messaggero, Stampa sono quotidiani ufficialmente indipendenti, ma simpatizzano più per le sinistre che per le destre; non sono delle macchine del fango, portano avanti le loro idee con pacatezza e fatti concreti, anche quando vanno contro le destre.

Così dovrebbe essere anche per il “Fatto Quotidiano”, il quale spesso basta che si accenni ad un esponente di destra indagato, che parte con le solite illazioni e ricostruzioni fantasiose, senza attendere l’esito delle indagini in corso: emettono le sentenze molto prima dei magistrati, spesso non azzeccandole. Ha fatto così per molto tempo su Berlusconi, che, cronaca di questi gironi, secondo la frase pronunciata da un giudice che lo teneva sotto processo, doveva essere condannato a tutti i costi. Il cavaliere (ex cavaliere) da quando ha perso molti consensi elettorali quei giornalisti lo hanno tolto dal centro delle attenzioni, rilegandolo in seconda fascia, e il loro principale bersaglio è divenuto Matteo Salvini, dopo una breve parentesi in cui si sono accaniti contro Renzi e suo padre. Ora vedono che Giorgia Meloni cresce nei consensi elettorali e così cresce il loro livore nei suoi confronti: hanno scritto che i partigiani dovrebbero intervenire con lo schioppo contro di lei; istigano alla violenza e nessuno si indigna, nessuno li rinvia a giudizio.

Marco Travaglio ha ricevuto diverse condanne per diffamazione, dimostrando di non essere quella bocca della verità e dell’onestà in cui molti suoi adepti si riconoscevano. Nessuno osa scagliarsi contro di lui definendolo “pregiudicato”, come faceva lui con la bocca carica di astio, rancore, veleno, con Berlusconi (ed è anche stato giornalista nel quotidiano della famiglia del “mostro”). Con le parole scritte finora non intendo dire che bisogna difendere i politici (e non) di qualunque colore che sbagliano, che commettono reati, ma di attendere che siano chiarite le loro posizioni e di non lasciarsi condizionare da pregiudizi ideologici: perché sono di destra sono tutti ladri e delinquenti, mentre gli altri, specie i Cinque Stelle, sono tutti immacolati. La storia ha dimostrato che gli esponenti di qualunque schieramento, quando hanno conosciuto il potere, si sono resi protagonisti di azioni illegali, piccole e grandi. Quel potere che fa perdere la testa a chiunque, anche al M5s, tanto osannato dal “Fatto Quotidiano”, il quale do quando l’ha trovato non vuole più mollarlo, a costo di rinnegare la politica precedente, che gli aveva portato ampi consensi: dalle concessioni autostradali, alle alleanze politiche, specie col Pd, ai decreti sicurezza e via discorrendo.