CI SONO
MODI E MODI PER CONTRASTARE LA POLITICA CHE NON PIACE, SENZA ARRIVARE AI
LIVELLI DEL “FATTO QUOTIDIANO”, IL QUALE BASANDOSI SU ILLAZIONI, SPUTA QUELL’ODIO E QUEL VELENO, DI CUI SPESSO
SONO ADDITATI GLI ALTRI, SU COLORO CHE NON LO GARBANO POLITICAMENTE ED APPOGGIA
UN M5S DALLE MILLE GIRAVOLTE.
Ci sono alcuni giornalisti e giornali che odiano con tutto il loro cuore e con tutta la loro anima coloro che non la pensano come loro. Essi si scagliano con rancore ed astio velenoso sui politici che non possono vedere, l’origine di tutto è l’invidia, il saperci fare degli avversari. La Repubblica da quando ha cambiato padrone si è moderata nel perseguitare la politica che non le piace, mentre il Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, continua imperterrito. Il citato giornale accusa le destre di odio, di istigazione alla violenza e di razzismo senza prima essersi guardato allo specchio. Corriere della Sera, Messaggero, Stampa sono quotidiani ufficialmente indipendenti, ma simpatizzano più per le sinistre che per le destre; non sono delle macchine del fango, portano avanti le loro idee con pacatezza e fatti concreti, anche quando vanno contro le destre.
Così
dovrebbe essere anche per il “Fatto Quotidiano”, il quale spesso basta
che si accenni ad un esponente di destra indagato, che parte con le solite
illazioni e ricostruzioni fantasiose, senza attendere l’esito delle indagini in
corso: emettono le sentenze molto prima dei magistrati, spesso non azzeccandole.
Ha fatto così per molto tempo su Berlusconi, che, cronaca di questi gironi,
secondo la frase pronunciata da un giudice che lo teneva sotto processo, doveva
essere condannato a tutti i costi. Il cavaliere (ex cavaliere) da quando ha
perso molti consensi elettorali quei giornalisti lo hanno tolto dal centro
delle attenzioni, rilegandolo in seconda fascia, e il loro principale bersaglio
è divenuto Matteo Salvini, dopo una breve parentesi in cui si sono accaniti
contro Renzi e suo padre. Ora vedono che Giorgia Meloni cresce nei consensi
elettorali e così cresce il loro livore nei suoi confronti: hanno scritto che i
partigiani dovrebbero intervenire con lo schioppo contro di lei; istigano alla
violenza e nessuno si indigna, nessuno li rinvia a giudizio.
Marco
Travaglio ha ricevuto diverse condanne per diffamazione, dimostrando di non
essere quella bocca della verità e dell’onestà in cui molti suoi adepti si
riconoscevano. Nessuno osa scagliarsi contro di lui definendolo “pregiudicato”,
come faceva lui con la bocca carica di astio, rancore, veleno, con Berlusconi (ed
è anche stato giornalista nel quotidiano della famiglia del “mostro”). Con le
parole scritte finora non intendo dire che bisogna difendere i politici (e non)
di qualunque colore che sbagliano, che commettono reati, ma di attendere che
siano chiarite le loro posizioni e di non lasciarsi condizionare da pregiudizi
ideologici: perché sono di destra sono tutti ladri e delinquenti, mentre gli
altri, specie i Cinque Stelle, sono tutti immacolati. La storia ha
dimostrato che gli esponenti di qualunque schieramento, quando hanno conosciuto
il potere, si sono resi protagonisti di azioni illegali, piccole e grandi. Quel
potere che fa perdere la testa a chiunque, anche al M5s, tanto osannato dal “Fatto
Quotidiano”, il quale do quando l’ha trovato non vuole più mollarlo, a
costo di rinnegare la politica precedente, che gli aveva portato ampi consensi:
dalle concessioni autostradali, alle alleanze politiche, specie col Pd,
ai decreti sicurezza e via discorrendo.
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