I PRINCIPALI ACCADIMENTI DEL 2022 DESCRITTI IN QUESTO SITO: IL PASSAGGIO DELLE CONSEGNE MEDIATICO TRA LA GUERRA IN UCRAINA E LA PANDEMIA COVID; LA RIELEZIONE TRA LE POLEMICHE DI MATTARELLA; LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI, LE ELEZIONI POLITICHE ANTICIPATE E LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA GUIDATO DA MELONI; I PRIMI OSTACOLI DEL GOVERNO MELONI, TRA IL CARO -ENERGIA, L’IMMIGRAZIONE E LA MANOVRA FINANZIARIA; IL RITORNO ALLA VITA PRE-PANDEMICA, TRA EVENTI ESTIVI PAESANI (CAROSELLO STORICO E FESTIVAL DEL FOLCLORE) E LA RIPRESA MASSICCIA DELLE VACANZE; LA RICONFERMA NEL “DESERTO DELLE URNE” DI DE LILLIS A CORI; LA PROMOZIONE DELLA SQUADRA LOCALE DI CALCIO; LA MORTE DELLA REGINA ELISABETTA II; LA RIVOLTA IN CORSICA; IL MONDIALE DI CALCIO TRA SPORT, CONTROVERSIE E POLITICA.
bandiera
venerdì 30 dicembre 2022
507) I PRINCIPALI AVVENIMENTI DEL 2022 DEL BLOG
mercoledì 14 dicembre 2022
506) LA PRIMA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO MELONI
PRIME PROVE
ECONOMICHE PER IL GOVERNO MELONI: rimodulazione
del reddito di cittadinanza, lievi aumenti delle pensioni minime E QUOTA 103,
incentivi alle famiglie e alla natalità. sarÀ UN PRIMO PASSO VERSO L’ESECUZIONE
DEL PROGRAMMA ELETTORALE.
Il primo banco di
prova per il governo presieduto da Giorgia Meloni avverrà con l’approvazione
della proposta della manovra finanziaria annuale. Questo esecutivo si è insediato
ad ottobre inoltrato, per cui è stato impegnato per tutto il tempo nel
preparare questo importante provvedimento economico, il quale dovrà essere approvato
per legge entro fine anno, se non si vorrà ricorrere all’esercizio provvisorio.
Sarà interessante constatare se, a questa prima verifica numerica di
maggioranza, i parlamentari che sostengo il governo rimarranno compatti, anche
in vista dell’approvazione delle altre leggi da qui ai prossimi mesi, ai
prossimi anni.
Un provvedimento
inserito in questa manovra riguarda la riformulazione del controverso strumento
del “Reddito di cittadinanza”: senza dubbio esso aiuta molte fasce più
deboli, ma è altresì un incentivo a rimanere inoccupati e redditizio per le
organizzazioni criminali e per gli stranieri dell’Unione Europea che aggirano
le leggi. Gli ultimi citati fanno di tutto per prendere la residenza in Italia.
Da quando è stato introdotto questo sussidio statale, nel corso del tempo sono
state scoperte numerosissime truffe. Nulla cambierà per coloro non idonei al
lavoro, mentre per gli altri questo sostegno economico sarà a tempo limitato e
ovviamente si terrà conto anche degli eventuali familiari a carico. Da quando
c’è questo reddito di cittadinanza non si trovano più lavoratori stagionali,
soprattutto nel settore turistico, balneare e della ristorazione. Nella teoria
i percettori del reddito avrebbero dovuto ricevere offerte di lavoro dallo Stato
e dopo qualche rifiuto avrebbero perso il sussidio; nella pratica non è stato
così. In futuro sarà importante creare una sinergia tra Stato e imprese, senza
allontanarsi col passare del tempo, per reperire le tipologie di lavoratori che
servono ed eventualmente formarli, reperendoli tra i beneficiari di questo
reddito. Anche nel ricercare i lavoratori dall’estero si terrà conto dei
disoccupati nostrani col sussidio dello stato. È un controsenso effettuare
regolarizzazioni di massa per gli stranieri, senza tener conto degli autoctoni
mantenuti per non far niente. Il bonus cultura per i giovani d’ora innanzi
riguarderà solamente quelli appartenenti alle classi meno abbienti. Proseguirà la linea degli aiuti alle famiglie e alle imprese per il caro-bollette.
I soldi risparmiati con la riforma del Reddito di cittadinanza serviranno per aumentare lievemente le pensioni minime a 600 €: un primo passo per arrivare a 1000, come promesso in campagna elettorale. Nel tempo si arriverà ad una parziale riforma della legge Fornero sulle pensioni, introducendo la cosiddetta “quota 103” (62 anni di età e 41 di contributi), un po’ meno costosa della breve ed abolita “quota 100”. Tutti vorrebbero la pensione il prima possibile, specie coloro che svolgono lavori gravosi e di fatica; bisogna considerare che gli anziani sono molti e la popolazione giovane si riduce sempre più, tra calo delle nascite e fughe all’estero: se non ci sarà un consistente decollo delle nascite ed occasioni stabili in Italia, in futuro difficilmente si anticiperà l’età pensionabile. Ecco allora la prosecuzione del piano per la ripresa demografica, incrementandolo molto di più rispetto al precedente governo. Sono solo poche settimane che c’è questo Governo, non si può far tutto in pochi giorni. Attendiamo per valutare e giudicare l’operato.
domenica 27 novembre 2022
505) LE IPOCRITE POLEMICHE SUI MONDIALI IN QATAR
CI SONO POLEMICHE A NON FINIRE NEL MONDO OCCIDENTALE SUI CAMPIONATI MONDIALI DI CALCIO CHE SI STANNO SVOLGENDO IN QATAR, PER I COSIDETTI DIRITTI CIVILI NEGATI E PER LE ACCUSE DI CORRUZIONE ALLA FIFA, MA GLI OCCIDENTALI CONTINUANO A FARE AFFARI CON GLI ARABI E NESSUNA NAZIONALE DI CALCIO HA RINUNCIATO A PARTECIPARVI.
In questi giorni sono al centro
dell’attenzione i mondiali di calcio che si stanno svolgendo in Qatar, non solo
per il grande evento sportivo quadriennale inteso in senso stretto. Non si fa
altro che parlare del Qatar e di quei diritti civili negati, che oggigiorno
sono il pilastro delle società occidentali: principalmente l’emancipazione
delle donne, il diritto all’omosessualità, dei lavoratori e la laicità dello
stato. A questo si aggiunge anche l’accusa di corruzione alla Fifa
(l’organizzazione mondiale del calcio che organizza il campionato del mondo), al
fine di aver assegnato l’organizzazione di questo avvenimento al Qatar. Non so
se quest’ultimo punto sia vero: chi afferma ciò dovrebbe avere le prove e
portarle agli organi competenti, altrimenti quelle parole rimarranno solo
illazioni, accuse vuote e campate in aria. Non è la prima volta che accade: di solito quando si assegna un mondiale, un europeo di calcio, un olimpiade, le nazioni in lizza uscite sconfitte non ci stanno e da qualche tempo è divenuta prassi accusare di corruzione il paese che ha ottenuto l'evento sportivo. I mondiali di calcio di solito
vengono assegnati, non solo considerando la tradizione sportiva, anche le
possibilità che ha uno stato di realizzare le infrastrutture adeguate (stadi
adatti, collegamenti adeguati tra città, alberghi, centri sportivi): ci sono i
paesi più ricchi che hanno maggiori disponibilità finanziarie e nella penisola
araba di soldi ne girano moltissimi. C’è l’esempio della Colombia, a cui erano
stati assegnati i mondiali del 1986: alla fine dovette rinunciarvi per la grave
crisi economica e politica in cui versava. Realizzare le necessarie infrastrutture diviene sempre una corsa contro il tempo: sempre ci sono scappati dei morti nei cantieri durante i lavori per preparare i mondiali di calcio (anche per Italia 90), però da quel che si dice non sono mai stati così numerosi come per Qatar 2022.
La Fifa di solito non ha mai penalizzato
un paese per la sua situazione politica non democratica, al massimo gli
avversari si rifiutavano di scendere in campo (perdendo a tavolino) contro una
squadra a cui non piaceva il regime a cui era sotto. Ricordiamo i regimi in
vigore nell’Italia 1934 e nell’Argentina 1978 che organizzavano i mondiali,
considerando che negli anni 1930 la democrazia era quasi inesistente ovunque e
che i paesi latinoamericani sono da sempre soggetti ad instabilità politiche. Anche
quattro anni fa, in occasione dei mondiali di calcio organizzati dalla Russia,
ci fu qualche polemica: già si presagiva quello che sarebbe successo in seguito
e il torneo fu svolto ugualmente.
Ritornando ad oggi, nonostante questi grandi sdegno ed indignazione per la situazione del Qatar, nessun paese che contesta ha rinunciato a partecipare ai mondiali di calcio: a parole sono bravi tutti, con i fatti no. È troppo rinunciare alla gloria e al prestigio che la vetrina internazionale offre, oltre che ai vari profitti che offrono gli sponsor. Da sempre gli Europei e gli Americani conoscono le condizioni di vita sociali dei paesi arabi, senza mai rinunciare a fare affari con essi. Solidarietà alle vittime del lavoro e ai lavoratori in generale in Qatar; i diritti e le libertà non vanno messi in discussione, ma delle volte sdoganare troppo certe tendenze o far passare per diritto la soppressione della vita, comporterà la rovina, la decadenza dell’occidente e la sua estinzione.
domenica 13 novembre 2022
504) SI TORNA A PARLAR D’IMMIGRAZIONE
L’IMMIGRAZIONE ILLEGALE, CON LE NAVI ONG CHE ATTENDEVANO, NON SI ERA MAI ARRESTATA: MENTRE CON DRAGHI NON SE NE PARLAVA PIÙ, DA POCHE SETTIMANE, DA QUANDO È TORNATA LA DESTRA AL GOVERNO, OCCUPA NUOVAMENTE LE PRIME PAGINE DELLO SPAZIO MEDIATICO.
Col ritorno della destra al governo sono partiti a razzo i mezzi
d’informazione con le solite massicce campagne di contrasto. I grandi media
nazionali ed internazionali quando c’era Draghi al governo, l’uomo delle
istituzioni, dell’Europa, dei poteri forti, erano tutti filogovernativi, non
dando molta importanza a delle questioni che oggi ingigantiscono a dismisura,
per cercare di mettere in cattiva luce, in Italia e nel mondo, il nuovo governo
di Giorgia Meloni. Un esempio di quanto esposto è stata la grande indignazione
mediatica per uno sgombro di un raduno illegale di giovani, in un capannone
abusivo e non sicuro, nel quale sarebbero circolati droga e superalcolici. Si
sta dalla parte degli abusivi, degli spacciatori, pur di andare contro questo
esecutivo. Inoltre si dà poca importanza alle minacce di morte, esposte
attraverso le scritte sui muri e ai manichini impiccati, rivolte verso qualche
membro della nuova classe governativa; se fosse accaduto a qualche esponente
dell’altra parte politica, apriti cielo!
La maggior questione che è tornata in auge dopo l’oblio nel quale
era piombata è il solito problema degli sbarchi illegali di immigrati privi di
documenti. Nonostante questi approdi quest’anno fossero aumentati
considerevolmente rispetto ai precedenti anni, quest’estate se ne parlava
appena, non mettendoli in primo piano. Pure allora c’era il problema delle navi
delle Organizzazioni non governative (ong), che attendevano qualche
giorno, qualche settimana, prima di avere l’autorizzazione ad attraccare nella
solita Italia (che doveva dire per forza sì, mentre gli altri paesi se rifiutavano
non c’era alcun problema), ma non era affatto uno scandalo, anche con i morti a
bordo. Uguale per coloro che una volta sbarcati venivano lasciati liberi di
commettere atti di criminalità e di terrorismo, come nel caso dell’attentato ad
una chiesa in Francia: ci fu poco clamore mediatico. Ora si sta tornando ai livelli
mediatici, sul tema degli sbarchi illegali, di quando Salvini guidava il
Ministero dell’interno nel Governo Conte I. La nota positiva di quel periodo
era che gli sbarchi e i decessi in mare diminuirono di parecchio.
Tornando ad oggi, si sta dando risalto a quelle nazioni che fanno
la morale all’Italia sull’accoglienza e che allo stesso tempo se ne guardano
bene di far entrare nelle loro terre quei profughi: blindano le loro frontiere
e si rifiutano di accogliere le loro navi ong; una nave tedesca, francese,
norvegese è territorio di Francia, Germania, Norvegia, paesi che dovrebbero
essere il primo approdo dei naufraghi. Nonostante queste ong, le quali puntano
per forza all’Italia, snobbando i porti più vicini del Nordafrica, la stragrande
maggioranza degli approdi di immigrati irregolari nelle coste italiane avviene
in modo autonomo o con l’ausilio delle motovedette nostrane e costoro vengono
tutti accolti. Di conseguenza il governo si sta impegnando molto di più dei
precedenti alfine di bloccare finalmente questa inumana tratta, fonte di
profitto per molti, lasciando aperto il canale dell’immigrazione legale, in
base alle esigenze e alle possibilità.
Sarà importante per l’Europa rimuovere, attraverso vari aiuti, le
motivazioni che spingono tali popolazioni ad andarsene dalle loro terre. Coloro
che cercano di partire fanno parte delle classi più colte e diciamo pure più
benestanti: loro dovrebbero impegnarsi, chiedendo l’aiuto ai paesi più evoluti,
nel rilancio e nello sviluppo dei loro territori, allontanando dal potere i
governanti locali che non vogliono che accada ciò, detenendo quasi interamente
le ricchezze in quei determinati stati.
Insomma, l’immigrazione via mare, con tutto quello che la contorna, è un argomento affrontato fino alla nausea, tra le colombe dell’accoglienza incondizionata e i falchi delle rigide regole, ma, mediaticamente, cade nel dimenticatoio o è un tema di primissimo piano a seconda dei momenti politici che si vivono.
sabato 22 ottobre 2022
503) IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI
DOPO 11 ANNI DALL’ULTIMA VOLTA SI È INSEDIATO UN GOVERNO ELETTO DAL POPOLO, GUIDATO DA GIORGIA MELONI (PRIMA DONNA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI), COME CONSEGUENZA DELLE ULTIME ELEZIONI POLITICHE VINTE NETTAMENTE DAL CENTRODESTRA, DANDO L’AVVIO ALLA XIX LEGISLATURA DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
GOVERNO GIORGIA MELONI
(68° governo della Repubblica italiana)
·
Presidente del Consiglio dei
ministri: Giorgia Meloni (FdI)
·
Vicepresidenti: Antonio Tajani
(FI), Matteo Salvini (LSp)
- Sottosegretario alla presidenza: Alfredo Mantovano (Ind.)
MINISTRI:
1. Affari esteri e cooperazione internazionale: Antonio Tajani (FI)
2. Interno: Matteo Piantedosi (Ind.)
3. Giustizia: Carlo Nordio (FdI)
4. Difesa: Guido Crosetto (FdI)
5. Economia e finanze: Giancarlo Giorgetti (LSp)
6. Sviluppo Economico: Adolfo Urso (FdI)
7. Politiche agricole alimentari e forestali. Francesco
Lollobrigida (FdI)
8. Transizione ecologica: Gilberto Pichetto Fratin (FI)
9. Infrastrutture e mobilità sostenibili: Matteo Salvini (LSp)
10. Lavoro e politiche sociali: Marina Elvira Calderone (Ind.)
11. Istruzione: Giuseppe Valditarra (LSp)
12. Università e ricerca. Anna Maria Bernini (FI)
13. Cultura: Gennero Sangiuliano (Ind.)
14. Salute: Orazio Schillaci (Ind.)
15. Turismo. Daniela Santanchè (FdI)
MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO
1. Rapporti con il parlamento: Luca Ciriani (FdI)
2. Pubblica amministrazione. Paolo Zangrillo (FI)
3. Affari regionali e autonomie: Roberto Calderoli (LSp)
4. Sud e politiche del mare: Nello Musumeci (FdI)
5. Politiche europee, coesione e PNRR: Raffaele Fitto (FdI)
6. Politiche giovanili e sport: Andrea Adobi (Ind.)
7. Famiglia, natalità e pari opportunità: Eugenia Maria Roccella
(FdI)
8. Disabilità: Alessandra Locatelli (LSp)
9. Riforme istituzionali: Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI)
APPOGGIO PARLAMENTARE
CAMERA DEI DEPUTATI
(Presidente Lorenzo Fontana)
Maggioranza: FdI 118 – Lega 66 – FI 44 – misto 9 – TOTALE
237/400
Opposizione: Pd 69 – M5s 52 – A/Iv 21 – misto 21 – TOTALE 163/400
SENATO DELLA REPUBBLICA
(Presidente Ignazio La Russa)
Maggioranza: FdI 63 – Lega/Psa 29 – Fi 18 – Moderati 6 – TOTALE 116/206
Opposizione: Pd 38 – M5s 28 – A/Iv 9 – Auton. 7 – misto 7 – n.i. 1 – TOTALE 90/206
mercoledì 12 ottobre 2022
502) LE SANZIONI ALLA RUSSIA FANNO MALE A NOI
LE SANZIONI ECONOMICHE CONTRO LA RUSSIA, AI RUSSI FANNO UN BAFFO, MENTRE STANNO MANDANDO IN GINOCCHIO NOI, LA NOSTRA ECONOMIA E MOLTE IMPRESE SONO COSTRETTE A CHIUDERE PER IL CARO – ENERGIA.
Ormai sono più di
sei mesi che infuriano i combattimenti tra Russia e Ucraina. Le nazioni
occidentali, con l’Onu, hanno deciso di schierarsi decisamente in favore
dell’Ucraina (vista come nazione aggredita), pur senza intervenire
direttamente nel conflitto. Tale aiuto comparta l’invio di massicci e moderni
armamenti pro Ucraina e l’attuazione di un embargo commerciale contro i
russi. Sembra che la Russia vada avanti tranquillamente nella guerra,
permettendosi addirittura il lusso di bruciare il gas invenduto, per prendere
in giro i sanzionisti. Le difficoltà che essa sta avendo nel conflitto sono
dovute principalmente alle armi che arrivano agli ucraini.
Tale blocco del
commercio tra Occidente e Russia ha comportato una grave crisi energetica
in molti paesi europei, i quali dipendono fortemente dalla Russia per l’energia.
L’Italia è uno dei paesi che risente maggiormente di questa crisi, poiché è
povera di risorse per produrre energia nel sottosuolo e quel poco che c’è
non viene sfruttato appieno, per le solite opposizioni degli “ambientalisti
da salotto”. Molte nazioni producono l’energia nucleare, il che allevia di
molto il blocco delle importazioni del gas dalla Russia. Ecco allora i
risultati: aumento alle stelle dei prezzi dei carburanti, delle bollette
dell’energia elettrica e del gas. Le attività commerciali e le imprese in
genere non riescono più a supportare tali bollette astronomiche e sono
costrette a chiudere i battenti. Molte attività che avevano resistito alle
chiusure imposte dal Coronavirus non possono far nulla per fronteggiare questa
nuova emergenza economica. Lo Stato italiano potrà disporre degli aiuti per le
aziende più colpite in un periodo limitato di tempo, non potrà farlo
all’infinito. Per questo inverno a fatica ce la caveremo, per le successive
stagioni fredde che verranno sarà molto difficile spuntarla.
In questa guerra non si intravede una luce in fondo al tunnel per la cessazione delle ostilità e per un ritorno alla normalità (la Russia, la quale tutela le minoranze etniche russe perseguitate, sarebbe disposta a trattare, cercando un compromesso, gli ucraini manco a parlarne), per cui occorrerà trovare urgentemente delle soluzioni per far sì di dipendere sempre di meno dall’estero per la produzione di elettricità: bisognerà intensificare le ricerche per la scoperta di nuovi giacimenti di gas e di petrolio nelle aree italiane ritenute idonee di terra e di mare, istallare impianti di energia geotermica, valutare il nucleare di ultima generazione o quello tramite fusione, i quali non comportano rischi. Le energie solare e eolica, attualmente in continua espansione, daranno un supporto in più, alle singole famiglie. Non bisognerà stare a sentire e farsi impressionare coloro che si opporranno allo sfruttamento del sottosuolo terrestre e marino: non tutto l’ambiente verrà deturpato e adibito alla ricerca di fonti energetiche, ci saranno ampi territori salvaguardati. Di fronte alle salatissime bollette quasi tutti si ricrederanno: infatti da un sondaggio risulta che oltre la metà degli italiani sia contrario alle sanzioni alla Russia e ovviamente condanna e si indigna per le varie atrocità dovute a quella situazione bellica.
mercoledì 28 settembre 2022
501) I DATI E L'ANALISI SULLE ELEZIONI POLITICHE 2022
VITTORIA NETTA DEL CENTRODESTRA A TRAZIONE FRATELLI D’ITALIA (CALA LA LEGA, RIMANE STABILE FORZA ITALIA), CROLLANO I CINQUE STELLE (NONOSTANTE DICANO IL CONTRARIO), NON CALA MOLTO IL PARTITO DEMOCRATICO PRIVO DI ALLEATI VALIDI E MODESTA AFFERMAZIONE DI AZIONE – ITALIA VIVA. CONTINUA INESORABILE IL CALO DEI VOTANTI.
RISULTATI ELEZIONI POLITICHE 2022 CAMERA DEI DEPUTATI
Affluenza: elettori 50 869 304, votanti
63,91%
·
CENTRODESTRA: uninominale 12 299 648 voti, 43,79%, 121 seggi; proporzionale FdI 7 300 628
voti, 25,99%, 69 seggi /Lega 2 464 176 voti, 8,77%, 23 seggi/FI 2 279 130
voti, 8,11%, 22 seggi/Noi moderati 255 714 voti, 0,91% voti, 0 seggi; totale
seggi centrodestra 235;
·
MOVIMENTO 5 STELLE: uninominale 4 333 748 voti, 15,43%,10
seggi; proporzionale 4 333 748 voti, 15,43%, 41
seggi; totale seggi Movimento 5 Stelle 51;
·
CENTROSINISTRA: uninominale 7 337 624 voti, 26,13%, 12 seggi; proporzionale Pd 5 355 086
voti, 19,07%, 57 seggi/Avs 1 019 208 voti, 3,63%, 11 seggi/+ Europa 793 925
voti, 2,83% 0 seggi/Ic 169 405 voti, 0,6%, 0 seggi; totale
seggi centrosinistra 80;
·
AZIONE – ITALIA VIVA: uninominale 2 186 658 voti, 7,79%, 0 seggi; proporzionale 2 186 658
voti, 7,79%, 21 seggi; totale seggi Azione – Italia viva 21;
·
SVP – PATT: uninominale 117 010 voti, 0,42%, 1 seggio; proporzionale 117 010 voti,
0,42%, 2 seggi;
·
Valle d’Aosta: Valée d’Aoste 1 seggio;
·
Seggi dall’estero: Pd 4, Lega 2, Movimento Associativo italiani all’estero
1, M5s 1.
RISULTATI ELEZIONI POLITICHE 2022 SENATO DELLA REPUBBLICA
Affluenza: elettori 50 869 304,
votanti 63,91%
·
CENTRODESTRA: uninominale 12 129 547 voti, 44,02%, 56 seggi; proporzionale FdI
7 165 795 voti, 26,01% 34 seggi/Lega 2 439 409 voti, 8,85%,
13 seggi/FI 2 279 980 voti, 8,27%, 9 seggi/Noi moderati 244 363 voti,
0,89%, 0 seggi; totale seggi centrodestra 112;
·
MOVIMENTO 5 STELLE: uninominale 4 285 894 voti, 15,55%, 23 seggi; proporzionale
4 285 894 voti, 15,55%, 5 seggi; totale seggi Movimento 5 Stelle 28;
·
CENTROSINISTRA: uninominale 7 161 688 voti, 25,99%, 39 seggi; proporzionale
Pd 5 225 456 voti, 18,96%, 31 seggi/Avs 972 445 voti, 3,53%,
3 seggi/+ Europa 809 412 voti, 2,94%, 0 seggi/Ic154 375 voti, 0,56%,
0 seggi; totale seggi centrosinistra 73;
·
AZIONE – ITALIA VIVA: uninominale 2 131 310 voti, 7,73%, 0 seggi; proporzionale 2 131 310
voti, 7,73%, 9 seggi;
·
Valle d’Aosta: centrodestra 1 seggio
·
Trentino Alto Adige: centrodestra 2 seggi, SVP – PATT 2 seggi, centrosinistra 2 seggi;
·
Seggi dall’estero: Pd 3, Movimento Associativo italiani all’estero 1.
Da mesi i sondaggi politici indicavano il partito di Fratelli
d’Italia quale primo partito con più del 20% dei consensi e la realtà è
andata oltre le aspettative. Esso è risultato essere la prima forza nel
centrodestra e in assoluto con oltre il 26% delle preferenze. In un periodo di
crisi per il Covid e per la guerra in Ucraina è stata premiata la sua
opposizione al Governo Draghi, sottraendo molti voti all’altro partito
populista di destra, la Lega (passata dal 17% al 9%), che in quel
governo era dentro. Forza Italia, il partito più moderato dell’alleanza
di centrodestra, che tutti davano in caduta libera e avrebbe dovuto far quasi
da comparsa, ha salvato la faccia con oltre l’8% dei consensi: quasi come la
Lega, ma ben distante dal precedente 14% e dai tempi d’oro, in cui (come FI
prima e Pdl poi) era il primo partito italiano. Sono rimasti delusi gli
scissionisti centristi del Pd (Calenda e Renzi) che si aspettavano, con Azione
– Italia viva, di superare Forza Italia (di cui hanno accolto i loro
transfughi), andando oltre il 10%: nella realtà si sono attestati all’8%. Il Movimento
Cinque Stelle canta vittoria col suo 15% perché si aspettava di peggio e
celebra Giuseppe Conte salvatore della patria: dimentica che nelle precedenti
politiche aveva preso più del doppio dei voti. I grillini si sono salvati da un
risultato peggiore grazie ai voti del meridione, dove molti ricevono i sussidi del
reddito di cittadinanza dal Movimento voluti. Il Partito Democratico,
che grosso modo ha ottenuto la stessa percentuale delle precedenti politiche
col 19%, già si sapeva che non ce l’avrebbe fatta, poiché non aveva alleanze
numeriche consistenti (aveva rotto i rapporti con il M5s e con il
piccolo centro dei suoi separatisti); non si capisce tutto lo stupore post
elettorale e i processi interni, aggiunti al rammarico per la prematura caduta
di Draghi dal governo. Forse sperava che il centrodestra non avrebbe raggiunto
numeri sufficienti e avrebbe potuto proporre come al solito maggioranze
alternative? Non è escluso che lo farà nel prossimo futuro se l’Europa e altri
fattori, esterni ed interni, metteranno i bastoni tra le ruote al governo di
centrodestra che dovrebbe essere guidato dal Presidente di Fratelli d’Italia
Giorgia Meloni. Non pervenuti i partiti e i movimenti di estrema sinistra, così
come Di Maio con i dissidenti Cinque Stelle.
Di votazione in votazione diminuiscono sempre di più gli
elettori; questa volta abbiamo raggiunto il minimo storico con il quasi 64% degli
aventi diritto: evidentemente la gente non ha più la politica nel sangue come
una volta, quando riteneva che votare fosse un dovere primario (fino a 30 anni
fa votava oltre il 90% degli elettori): o essa pensa che la stessa sia un
interesse come gli altri, che si preferiscono di più, o è rassegnata, conscia
che nulla cambierà indipendentemente da chi governerà. Se qualcuno dei non
votanti, che hanno scelto liberamente quell’opzione e senza che nessuno lo imponesse
loro, vuole cambiare le cose si fidi dell’urna in futuro, oppure non si
lamentasse. Un dato positivo maturato da questa enorme astensione è che i
sondaggi precedenti al voto hanno sbagliato di poco le previsioni: infatti gli
astenuti e gli indecisi risultavano il 40% e così è stato; se costoro avessero votato
avrebbero potuto stravolgere i pronostici.
Di elezione in elezione c’è un partito che va di moda e
tira più degli altri: oggi è FdI (che partì dal 2%), ieri era il M5s,
la Lega, prima ancora il Pd di Renzi, i partiti di Berlusconi,
eccetera. Magari la prossima volta toccherà ad un partito non tradizionale che
oggi ha avuto una manciata di voti, a dimostrazione che quando vince il
centrodestra si può cambiare liberamente e senza che inizino dittature e mancanze di libertà,
come alcuni allarmisti gridano frequentemente. È il segnale che gli italiani
sono sempre scontenti di chi governa. Sarà compito del prossimo governo non
perdere la fiducia e il consenso del popolo italiano. Il prossimo esecutivo
avrà come ossatura Fratelli d’Italia, però anche gli altri due partiti
saranno fondamentali e ne influenzeranno le scelte.
sabato 10 settembre 2022
500) LA MORTE DELLA REGINA ELISABETTA II DEL REGNO UNITO
DOPO SETTANT’ANNI DI REGNO LA REGINA ELISABETTA II DEL
REGNO UNITO È PASSATA A MIGLIOR VITA. ONORE E RISPETTO PER LA SUA FIGURA, PERÒ
NON POSSIAMO STARE GIORNO E NOTTE A SENTIRE LE CHIACCHIERE SULLA FAMIGLIA REALE
BRITANNICA, COME SE FOSSERO QUESTIONI DI STATO ITALIANE.
Con la morte della sovrana del Regno Unito di Gran
Bretagna ed Irlanda del nord Elisabetta II, avvenuta a settant’anni esatti
dalla sua ascesa al trono, si chiude un’era che sembrava non dovesse terminare
mai, non solo per i suoi reami, per il mondo intero. Prima o poi doveva
succedere: ci arrivassero tutti a quella veneranda età. Le prime avvisaglie
della fine si erano manifestate con la morte di suo marito, il Principe consorte
Filippo, avvenuta un anno e mezzo fa. Il Principe ereditario (denominato del
Galles) Carlo, primogenito di Elisabetta II, è divenuto il nuovo re, col nome
di Carlo III e dopo una vita in attesa si metterà al lavora all’età della
pensione. I suoi nuovi sudditi sembra che l’abbiano accettato subito con
entusiasmo, nonostante sia stato molto chiacchierato per le sue vicende private
e per aver fatto cambiare le norme costituzionali che regolano la salita al
trono britannico, in modo da potervi egli giungere; con le vecchie normative
suo zio, il Re Edoardo VIII, dovette abdicare dopo pochi mesi dalla salita al trono per sposare una
divorziata. Tutto (o quasi) perdona un popolo che stravede per la sua famiglia
reale e che per questo motivo sta manifestando scene di profonda commozione per
la sua defunta e longeva sovrana.
Secoli addietro la
monarchia, specie quella assoluta, era la forma di governo più gettonata, dopo
varie rivoluzioni, avvenute ovunque nel mondo, la citata forma di governo è
rimasta esistente solamente in pochi stati e molto spesso deve sottostare ai
parlamenti nazionali e ai governi democraticamente eletti. Oggi è prassi che le
donne regnino nelle monarchie europee (dipende dalla primogenitura); in passato
accadeva solamente quando la famiglia regnante non aveva eredi maschi. Tra i
pochi regni esistenti nel globo, quello britannico forse sarà il più importante
e prestigioso: vuoi perché esso è ultramillenario, vuoi perché il suo sovrano non
regna solo nelle isole britanniche, ma in molti paesi ex colonie del suo
vecchio e sterminato impero (tra cui Australia, Nuova Zelanda, Papua Nuova
Guinea, Canada, Giamaica), che oggi pur essendo stati indipendenti, mantengono
questo legame con l’ex madrepatria (Reame del Commonwealth) e vuoi perché essa detiene una religione cristiana (Chiesa Anglicana). La Regina
Elisabetta per 70 anni è stata una figura importante mondiale, capo di stato di
un’ampia fetta di mondo, attraversando due secoli di storia: quindi sono giusti
e doverosi i tributi e le altre forme di cordoglio in forma solenne a lei rivolti.
Queste grandi attenzioni mediatiche sono legittime, quando poi le varie forme di chiacchiere e di pettegolezzi sui reali britannici ci sommergono notte giorno non va più bene. Se essi commettono atti ritenuti scandalosi e provati, s’indignasse la popolazione britannica a noi cosa importa? Non si possono fare delle questioni di stato italiane sui principi e sui duchi dei reali inglesi che litigano tra loro o che tradiscono i loro famigliari, a discapito dei nostri veri e gravi problemi.