CONTINUA IL DOMINIO DEL CENTRODESTRA: DOPO LE
POLITICHE E LE REGIONALI LA COALIZIONE TRIONFA ANCHE NELLE ELEZIONI
AMMINISTRATIVE, SOPRATTUTTO NEL LAZIO E NELLE VECCHIE ROCCAFORTI ROSSE. L’OPERATO
DEL GOVERNO CENTRALE INFLUISCE POCO O PER NULLA NELLE SINGOLE AMMINISTRAZIONI
DEI TERRITORI: PER FARE UN RAFFRONTO TRA POLITICHE E AMMINISTRATIVE, OCCORE
VEDERE LE PERCENTUALI GENERALI DEI SINGOLI PARTITI AL PRIMO TURNO
AMMINISTRATIVO.
COMUNI CAPOLUOGO AL CENTRODESTRA: Sondrio,
Treviso, Imperia, Pisa, Massa, Siena, Ancona, Latina, Brindisi.
COMUNI CAPOLUOGO AL CENTROSINISTRA: Brescia,
Vicenza, Udine, Teramo.
LISTE CIVICHE: Terni.
Continua il vento favorevole al centrodestra
in politica: dopo il trionfo alle politiche e alle regionali dei mesi scorsi,
ora è stata la volta delle elezioni amministrative. In questa tornata, tra
primo turno e ballottaggi, il centrodestra ha conquistato e/o riconfermato ben 9
comuni capoluogo di provincia, contro i 4 del centrosinistra, Sicilia esclusa. Indubbiamente
nelle prime fasi dei governi nazionali eletti c’è la classica “luna di miele” con
gli elettori, che in parte (in minima parte) influirà sicuramente nelle varie elezioni
al di fuori delle politiche. Nel passato il centrodestra andava bene nelle
elezioni politiche, anche quelle volte che perdeva di misura, rimediando poco
o nulla nelle elezioni amministrative e si dava la colpa all’astensionismo dal
voto che è maggiore nelle votazioni locali. Da qualche anno a questa parte,
nonostante la sempre crescente astensione, è iniziata una controtendenza nelle
votazioni per le amministrazioni locali.
Secondo me, come accennavo poc’anzi, l’andamento
del governo centrale influisce poco nella riconferma o nella sconfitta delle
varie amministrazioni locali: gli elettori giudicano come sono amministrati le
loro porzioni di territori, dai servizi, dalla sanità, dalle strade, dalle
lottizzazioni, dall’occupazione, eccetera. Ci saranno dei validi motivi per cui gli
elettori hanno iniziato a voltare le spalle agli storici amministratori rossi
dell’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche) e nel Lazio (regione
politicamente variabile), dove la destra si sta riappropriando dei suoi vecchi
feudi. Le testate nazionali ci dicono che per ora i rinnovamenti di Conte (M5s) e di Schlein (Pd) non hanno prodotto effetti loro favorevoli nelle varie
amministrazioni locali. Se si vorrà fare un raffronto a livello nazionale tra
queste ammnistrative e le precedenti politiche bisognerà confrontare i dati dei
singoli partiti nelle città chiamate al voto, fare una media generale e vedere
le differenze con le elezioni nazionali dell’ottobre scorso.
Questo governo, nonostante dica troppi signorsì ai suoi grandi alleati internazionali, ammorbidendosi dalle intenzioni iniziali, nelle intenzioni di voto generali continua a godere del consenso dei cittadini, i quali, non guardando gli altri problemi, lo bocceranno sicuramente se metterà mano nelle loro tasche in modo eccessivo. Un pericolo per il momento scongiurato dopo la risoluzione parziale della crisi energetica.
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