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lunedì 29 maggio 2023

512) LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2023

CONTINUA IL DOMINIO DEL CENTRODESTRA: DOPO LE POLITICHE E LE REGIONALI LA COALIZIONE TRIONFA ANCHE NELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE, SOPRATTUTTO NEL LAZIO E NELLE VECCHIE ROCCAFORTI ROSSE. L’OPERATO DEL GOVERNO CENTRALE INFLUISCE POCO O PER NULLA NELLE SINGOLE AMMINISTRAZIONI DEI TERRITORI: PER FARE UN RAFFRONTO TRA POLITICHE E AMMINISTRATIVE, OCCORE VEDERE LE PERCENTUALI GENERALI DEI SINGOLI PARTITI AL PRIMO TURNO AMMINISTRATIVO.

 

COMUNI CAPOLUOGO AL CENTRODESTRA: Sondrio, Treviso, Imperia, Pisa, Massa, Siena, Ancona, Latina, Brindisi.

COMUNI CAPOLUOGO AL CENTROSINISTRA: Brescia, Vicenza, Udine, Teramo.

LISTE CIVICHE: Terni.


Continua il vento favorevole al centrodestra in politica: dopo il trionfo alle politiche e alle regionali dei mesi scorsi, ora è stata la volta delle elezioni amministrative. In questa tornata, tra primo turno e ballottaggi, il centrodestra ha conquistato e/o riconfermato ben 9 comuni capoluogo di provincia, contro i 4 del centrosinistra, Sicilia esclusa. Indubbiamente nelle prime fasi dei governi nazionali eletti c’è la classica “luna di miele” con gli elettori, che in parte (in minima parte) influirà sicuramente nelle varie elezioni al di fuori delle politiche. Nel passato il centrodestra andava bene nelle elezioni politiche, anche quelle volte che perdeva di misura, rimediando poco o nulla nelle elezioni amministrative e si dava la colpa all’astensionismo dal voto che è maggiore nelle votazioni locali. Da qualche anno a questa parte, nonostante la sempre crescente astensione, è iniziata una controtendenza nelle votazioni per le amministrazioni locali.

Secondo me, come accennavo poc’anzi, l’andamento del governo centrale influisce poco nella riconferma o nella sconfitta delle varie amministrazioni locali: gli elettori giudicano come sono amministrati le loro porzioni di territori, dai servizi, dalla sanità, dalle strade, dalle lottizzazioni, dall’occupazione, eccetera.  Ci saranno dei validi motivi per cui gli elettori hanno iniziato a voltare le spalle agli storici amministratori rossi dell’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche) e nel Lazio (regione politicamente variabile), dove la destra si sta riappropriando dei suoi vecchi feudi. Le testate nazionali ci dicono che per ora i rinnovamenti di Conte (M5s) e di Schlein (Pd) non hanno prodotto effetti loro favorevoli nelle varie amministrazioni locali. Se si vorrà fare un raffronto a livello nazionale tra queste ammnistrative e le precedenti politiche bisognerà confrontare i dati dei singoli partiti nelle città chiamate al voto, fare una media generale e vedere le differenze con le elezioni nazionali dell’ottobre scorso.

Questo governo, nonostante dica troppi signorsì ai suoi grandi alleati internazionali, ammorbidendosi dalle intenzioni iniziali, nelle intenzioni di voto generali continua a godere del consenso dei cittadini, i quali, non guardando gli altri problemi, lo bocceranno sicuramente se metterà mano nelle loro tasche in modo eccessivo. Un pericolo per il momento scongiurato dopo la risoluzione parziale della crisi energetica.

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