IL PAPA
FRANCESCO HA RICEVUTO IN DONO UNA SCULTURA RAFFIGURANTE CRISTO CROCISSO SOPRA
UN SIMBOLO ANTICRISTIANO PER ECCELLENZA: LA FALCE E IL MARTELLO. EGLI NON HA MOSTRATO MOLTA
INDIGNAZIONE.
Hanno suscitato clamore in tutto il mondo i doni fatti al Papa dal
Presidente Boliviano Morales; infatti trattasi di un crocifisso e di una
medaglia un po’ anomali: un Gesù Cristo inchiodato su un simbolo comunista, la
falce ed il martello, il medesimo simbolo comunista era presente sul collare
indossato dal Papa. Quel crocifisso blasfemo può essere considerato un classico
esempio di ossimoro, poiché due elementi in contrasto tra loro vengono
accostati.
Sarà vero che le teorie cui si basano sia il socialismo, sia il
cristianesimo elogiano gli ultimi, condannano gli sfruttatori e il loro fine è
un’equa distribuzione dei beni; però la storia ha dimostrato che entrambi dimenticarono
i loro obiettivi primari, pensando al tornaconto personale e si macchiarono di
gravi crimini. Le nazioni del socialismo reale praticavano l’ateismo di stato,
perseguitando violentemente le religioni (in particolare quella cristiana), perché
le ritenevano una delle cause della povertà delle classi umili, ancora oggi
qualche regime comunista del mondo non si è ammorbidito. Carlo Marx considerava
le religioni l’oppio, la droga dei popoli.
Il Papa Giovanni Paolo II conobbe bene le persecuzioni comuniste
nella sua Polonia: infatti Egli indicava quell'ideologia come uno dei mali
assoluti e così diede un contributo fondamentale al suo crollo nell'Europa dell’Est. Nessuno si sarebbe sognato di donare quel tipo di crocifisso al Papa Polacco, ben sapendo che si sarebbe arrabbiato molto. Una netta differenza tra
questi due papi è che Francesco non fa mistero delle sue tendenze politiche di
sinistra, poi grosso modo sono uguali nelle idee, tranne che sulla famiglia,
visto che oggi nella Chiesa ci sono delle timide aperture verso le nuove forme
di convivenza. Un’altra sostanziale
differenza tra i due pontefici è che il Polacco, a differenza del’Argentino, si
occupava poco delle questioni interne del Vaticano, per cui non era malvisto
dai cardinali.
Ho letto un articolo di Antonio Socci su questo dono fatto al Papa, egli
ha fatto un’analisi completa sul perché in America Latina il Cattolicesimo
perde terreno, a favore del protestantesimo e dell’ateismo (laggiù per fortuna
che l’Islam non costituisce un problema,
almeno per ora): per lui i vescovi ed i sacerdoti si sono ridotti al rango di
sindacalisti, sono troppo in combutta con i governi di sinistra, marxisti e le
masse perdono attrattiva per la fede. In un periodo storico come questo avremo
bisogno di un figura papale forte che difenda i valori portanti della nostra
società e tuteli la nostra religione come valore nazionale, senza però dimenticare i poveri. Invece avviene tutto l’opposto: si protegge e
benedice quel multiculturalismo (magari sperando nelle conversioni per
rimpiazzare gli autoctoni che si allontanano sempre di più dalla Chiesa) che un
domani potrebbe favorire la fine del Cattolicesimo a suon di violenza, come
avviene nelle aree calda del pianeta. Delle nuove opere di evangelizzazione in
occidente, no?
Peccato che l’America Latina stia cambiando in peggio: molti stavano
facendo un pensierino per un eventuale trasferimento in quel continente per non
assistere agli stravolgimenti negativi in atto in Europa, benedetti dal
politicamente corretto.
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