GLI ALBERI IMPONENTI CHE NON VENGONO SFOLTITI
COSTITUISCONO UN PERICOLO PER I VEICOLI IN TRANSITO E QUELLI POSTI IN MEZZO AI
MARCIAPIEDI COSTITUISCONO UN OSTACOLO AL NORMALE TRANSITO DEI PEDONI.
È vero gli alberi non andrebbero mai potati o rimossi e le ombre di
quelli grandi d’estate sono una bellezza. Nelle cime più alte delle nostre
montagne c’è una fitta vegetazione e una consistente macchia in continua
espansione: lassù i grossi arbusti non costituiscono un pericolo per nessuno,
anche perché quelle zone sono poco frequentate dagli uomini. Dentro i centri
urbani e nelle via carrozzabili invece gli alberi maestosi, i cui grossi rami
si espandono sempre di più, costituiscono una grave minaccia per l’incolumità
di tutti noi: in caso di forti ventate o di trombe d’aria qualche grosso ramo
potrebbe spezzarsi e cadere sui veicoli in transito.
Basta guardare la grossa quercia centenaria ubicata nel parcheggio
del cimitero di Giulianello: è molto bella, però i rami sovrastano la sottostante
strada che conduce ad Artena.
Anche l’olmo posto all’inizio di Via Casalotto, nonostante gli
abbiano dato una leggera sfoltita, non è del tutto innocuo.
Un ulteriore problema costituito dai grandi fusti è quello che essi
spesso sono piantati in mezzo ai marciapiedi e quando crescono troppo
ostruiscono il passaggio dei pedoni: è il caso di Via Roma e della
Circonvallazione.
Gli antichi alberavano le strade per abbellirle e per fare riposare
all’ombra i viandanti; allora però non c’erano i mezzi a motore veloci come
oggi (che avrebbero potuto anche finirci contro): così nei casi di cadute dei
rami, le genti dei tempi passati se ne rendevano subito conto e si
allontanavano. Oggi bisognerebbe rimpicciolire o eliminare del tutto le grosse
piante lungo le strade e piantarle nei luoghi dove non costituiscono dei
pericoli. Sarà altresì necessario prestare attenzione anche agli alberi posti nei giardini e nei parchi urbani per non far correre rischi alla gente a piedi.
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