FINALMENTE SI DEFINISCONO
E SI RICOMPATTANO LE OPPOSIZIONI DI DESTRA, LE QUALI SI PROPONGONO COME
ALTERNATIVA DI GOVERNO.
A Bologna c’è
stata una manifestazione delle forze di destra, le quali per la prima volta
hanno dato dimostrazione di aver messo da parte le divisioni, le rivalità e le
ripicche. Matteo Salvini per la Lega Nord , Silvio
Berlusconi per Forza Italia e Giorgia
Meloni per Fratelli d’Italia – Alleanza
Nazionale hanno infuocato una Piazza piena all’inverosimile, tenendo i loro
infuocati comizi contro Renzi e il Governo, da lui impostato senza alcuna
legittimazione popolare. L’importante è stato iniziare ad intraprendere un
camino comune: ci sarà tempo per superare le ripicche, le rivalità, per scegliere
i candidati sindaci nelle elezioni amministrative e per il candidato ufficiale
nella sfida più importante, il quale sfiderà Renzi. Berlusconi sembra
intenzionato a mettere a disposizione la sua esperienza per le nuove leve: le
aiuterà e rinuncerà a candidarsi nuovamente (sarà…..con Berlusconi mai dire
mai).
Ha
manifestato una certa insofferenza il duo Alfano – Casini, le stampelle del
Governo Renzi: hanno ribadito che entrambi non si staccheranno dal loro nuovo
punto di attrazione. Meno male. Ma chi li ha cercati? È facile stare nel mezzo
e muoversi nella direzione del vento (prima Berlusconi, poi Monti, adesso
Renzi), più difficile, più impegnativo è dirigersi nel senso opposto alle raffiche.
Molto più dura e violenta è stata la risposta dei facinorosi di estrema
sinistra che hanno messo a ferro e fuoco alcuni quartieri di Bologna ed hanno
danneggiato delle rotaie ferroviarie. Accusano gli altri di un fascismo e di un
razzismo che non esistono, ma dai loro modi di comportarsi dimostrano di essere
loro quello di cui rimproverano gli altri.
Alcuni li hanno arrestati per i disordini, ma clamorosamente sono già
fuori di galera.
Sarà meglio
non dare molta importanza a questi nefasti episodi e guardare al positivo di
questa manifestazione, ovvero un punto di avvio comune che culminerà col
listone elettorale: sarà la logica conseguenza della nuova e sciagurata legge
elettorale. Occorrerà verificare attentamente le candidature e l’affidabilità
dei personaggi in lista: per evitare futuri cambi di casacca di convenienza,
consiglierei di far firmare, ai candidati di destra al parlamento, il pagamento
di una salata e milionaria penale in caso di abbandono della lista che li ha
fatti eleggere. Sino ad adesso la figura forte di questo trio sembra essere
Matteo Salvini, che è riuscito a far convergere tutti verso di lui: sta
dimostrando di avere una forte personalità e un vigoroso carisma, ma non è
detto che sarà lui il prossimo candidato delle destre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha delle buone probabilità. Egli
ha avviato una svolta storica nella Lega Nord, togliendo dallo statuto un
articolo sulla secessione della Padania e sta pensando di trasformare il suo
partito in una Lega dei Popoli nazionale:
per essere un punto di attrattiva su tutto il territorio nazionale italiano per
i molti scontenti dell’odierno governo.
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