Lettera di ringraziamento
Cari parenti commensali, qui riuniti in questo lauto banchetto
per festeggiare il solenne anniversario della mia venuta al mondo, celebrato
ufficialmente martedì scorso con la Santa Messa, è doveroso rivolgere qualche
parola di riflessione e di ringraziamento. I miei pensieri mi portano indietro
di dieci anni, in occasione del precedente mio compleanno dalla cifra tonda,
allorquando allestii una piccola mostra personale sulla mia figura per pochi
intimi. Nella migliore età, agii in quel senso perché auspicavo che quello che
avevo realizzato sino ad allora potesse darmi una carica, spronarmi a fare
sempre meglio per costruire il mio futuro. Dieci anni dopo, in un'età in cui
una volta si era uomini responsabili, mentre oggi alcuni tendono a rimanere “eterni
ragazzi” , anche se non tutto è
andato come sognavo, alcuni miglioramenti nella mia vita li ho ottenuti: riesco
a guadagnare dei soldi mensilmente, ho acquistato un’automobile ed addirittura
ogni tanto riesco a svagarmi, visitando qualche città italiana ed europea.
Magari, per altri, queste mie conquiste sarebbero scontate e non
significherebbero nulla, per me è tantissimo, anche perché bisogna considerare
che c’è chi sta peggio. Così mia madre, che ha dovuto crescere tre figli da sola,
può essere soddisfatta che il figlio che aveva maggiore difficoltà a trovare
una strada, inizia ad ottenere qualcosa dalla vita. Un ringraziamento è
doveroso nei confronti della mia famiglia: della mamma, di mio fratello e di
mia sorella, i quali sempre mi hanno sostenuto, aiutato, indicato delle strade
e sono stati prodighi di consigli, che non sempre ho ascoltato; ma non mi hanno
mai forzato, lasciandomi piena libertà, consci della mia retta condotta. Grazie
a mia cognata Silvia, ai suoi genitori e al piccolo Tommaso Raffaele, mio
nipote, entrati a pieno titolo nella mia vita e nella famiglia. Grazie a Zio
Piero e a Zia Margaret, alla loro bella famiglia anglo italiana, ai cari cugini
che noi abbiamo visto nascere e crescere; ripenso ai tanti bei momenti passati
insieme e alla piscina che ravvivava qualche mia giornata estiva. Grazie agli
altri parenti e amici che in un modo o nell’altro mi sono stati accanto nella
mia esistenza, sostenendomi. Un pensiero non può mancare per coloro ci hanno
lasciato e che non sono più in mezzo a noi. Ora non so cosa il domani mi
riserverà, come si evolverà la mia vita, se in meglio o in peggio: l’augurio è
che, mettendoci tutta la buona volontà, possa arrivare a migliorarmi sempre di
più, ottenendo degli altri positivi risultati e vivendo la vita giorno per
giorno. La rimembranza di questi momenti conviviali, in cui il sottoscritto non
è abituato più ad essere al centro dell’attenzione dai tempi della prima
comunione e della cresima, possa essere un buon toccasana nei momenti
difficili, per me e per voi tutti. Cari parenti, non concludo con il consueto
vogliamoci bene e viviamo felici e contenti (frasi molte volte dette
ipocritamente per rispettare il classico protocollo), vi esorto a vivere con
moderazione, quel che basta per avere una vita dignitosa: senza abbattersi,
scoraggiarsi, farsi prendere dallo sconforto; oppure non bisogna fare il
contrario: strafare ed imporsi a tutti i costi. Poi potremo volerci bene,
aiutandoci l’un l’altro.
Andrea Lucarelli 40° compleanno (1977
– 2017)
Nessun commento:
Posta un commento