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martedì 28 febbraio 2017

345) ANCHE IL PD SI SPACCA



DOPO IL PDL FALLISCE ANCHE L’ESPERIENZA DEL PD E DEL BIPARTITISMO. LE GRANDI CORAZZATE MULTIFORMI CREATI PER INCREMENTARE I NUMERI NON FUNZIONANO. OCCASIONE DESTRA?


In occasione delle elezioni politiche 2008 nacquero due grandi partiti, non troppo centristi e non troppo estremisti, che avrebbero dovuto aprire l’era del bipartitismo. Al loro interno però erano presenti politici provenienti dalle estremità, i quali si scontravano frequentemente con coloro che si avvicinavano al centro, per cui bisognava, tra scontri vari, trovare una linea politica di sintesi che non sempre usciva. Dopo il fallimento dell’esperienza del Pdl, anche quella del Pd volge al termine. Il bipartitismo funziona bene negli Usa, in Gran Bretagna ed in altri paesi: due grandi partiti di precise tendenze da secoli prevalgono sugli altri; i due nostrani già citati, per la grande diversità delle anime che li componevano, hanno sempre trovato difficoltà a trovare delle linee programmatiche. Ugualmente avviene nelle coalizioni di governo: spesso i partiti alleati litigano per il programma e se non si giunge a dei compromessi, l’alleanza si rompe, ma almeno  i singoli partiti non si sfasciano. 


Nel caso del Partito Democratico, molti tra coloro che provenivano dal Pci, dal Pds, dal Ds, hanno mostrato spesso insofferenza nei confronti di Matteo Renzi, facendo di tutto per boicottarlo: abbiamo visto quanto è successo nell’ultimo referendum costituzionale. Lo hanno sempre contrastato per i metodi arroganti, su questo non posso dar loro torto, non per la sua provenienza centrista. Su Prodi, colui che ha voluto fortemente il Pd e anche lui ex democristiano, non hanno mai avuto nulla da ridire: lo vedevano come un trascinatore carismatico, la calamita che univa le molte anime del centrosinistra; la stessa funzione era svolta da Berlusconi dall’altra parte. Gli ex comunisti vogliono i cattolici nel Pd come propri vassalli: validi per raccattare qualche voto in più, ma guai se si impuntano sui temi etici (aborto, eutanasia, convivenze, ecc.). Di norma quei cattolici non hanno mai provocato tensioni all’interno del Pd per le politiche contrarie alla Chiesa: per loro l’essenziale è che il loro culto non venga soppresso.

Questa scissione che c’è stata all’interno del Pd, con i fuoriusciti dell’ala estrema, sarà una buona occasione per le forze di destra per riscattarsi attraverso il voto. La tenuta del governo potrebbe essere a rischio e non sono escluse le elezioni anticipate. Bisognerà vedere se questo nuovo soggetto di sinistra e il Pd si coalizzeranno o no. Se le molte anime del centrodestra non supereranno le ruggini e le rivalità avranno delle difficoltà ad affermarsi. I molti fuoriusciti di Forza Italia, analizzano questa situazione, tentando di tornare all’ovile. Siamo alle solite! Non c’è da fidarsi: come se ne sono già andati se ne andranno ancora.

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