SONO
STATE PRESENTATE LE LISTE PER LE ELEZIONI COMUNALI DEL PROSSIMO 11 GIUGNO, CHE SARANNO SOLO DUE. LA
PREPARAZIONE DELLE SUDDETTE LISTE SONO STATE ALL’INSEGNA DEI
COLPI DI SCENA E DELL’INDIFFERENZA GENERALE: TRA CANDIDATURE ANNUNCIATE DA MESI
E POI SALTATE, CLAMOROSI CAMBI DI SCHIERAMENTO, ESCLUSIONE DEGLI INSIDIOSI (E
PASTICCIONI) CINQUE STELLE E POLITICA
COMUNALE FERMA NEGLI ULTIMI MESI. SARÀ LA PATATA BOLLENTE
DEGLI ELEVATI DEBITI COMUNALI CHE HA CAUSATO LA DIFFICILE COMPOSIZIONE
DELLE LISTE ELETTORALI?
MAURO DE LILLIS
CORI
E GIULIANELLO INSIEME
(unione partiti centrosinistra)
Afilani Ennio, Betti Antonio, Cochi Chiara, D’Elia Chiara, Fantini Paolo, Felici Massimo, Imperia Simonetta, Izzo Nicoletta, Lucarelli Serenella, Massotti Elisa, Nuglio Fausto, Pistilli Sabrina, Proietti Aristide, Tebaldi Annamaria, Tuderti Amedeo, Zampi Luca.
ANGELO SORCECCHI
L’ALTRA
CITTÀ
(indipendenti ed ex esponenti
destra)
Ducci Francesco, Cecchi Nicola, Palliccia Angelo, Silvi Germana, Carpineti Quintilio, Ciuffa Marco, Musa Bruno, Cucchiara Nicoletta, Bruschini Alessandro, Troia Giancarlo, Necci Clivia, Pecutari Iole, Giordani Alberto, Della Vecchia Enrica, Tora Antonio.
La clamorosa stecca dei Cinque Stelle
Nelle suddette elezioni comunali sono presenti solamente due
liste (una sorta di ballottaggio al primo turno): è il minimo storico per Cori
da quando vige l’elezione diretta del sindaco. Avrebbero dovuto essere tre le
liste, ma una, quella dei Cinque Stelle,
è stata esclusa, poiché la stessa ha presentato un numero di candidati
insufficienti alla contesa elettorale. I Cinque
Stelle, dopo aver rinunciato a presentarsi nelle precedenti votazioni,
quando il movimento era agli esordi, da mesi, da anni, stavano preparandosi
alle elezioni. La sinistra nostrana era molto preoccupata che il voto di
protesta che ha travolto molte amministrazioni loro amiche in Provincia di Roma, a vantaggio dei penta
stellati, si estendesse anche da noi: tant’è vero che lo scorso settembre, in
una festa del M5S a Cori, i loro
esponenti hanno seguito con attenzione, con trepidazione, i dibattiti dei nuovi
amministratori comunali, romani e grillini, giunti a Cori. Ora il centrosinistrà può tirare un
sospiro di sollievo, pensando che nessuno potrà insidiarlo. Penso che se il Movimento Cinque Stelle si fosse
presentato, avrebbe tolto molti voti alle due liste, ma difficilmente si
sarebbe affermato: già non sono riusciti a trovare candidati, figuriamoci a
calamitare voti. E aggiungo la loro inesperienza in caso di vittoria.
Rivoluzione a destra e le
candidature annunciate e saltate
La lista civica che fa riferimento al centrodestra è
completamente rivoluzionata nella formula della composizione: infatti nessun
candidato appartiene più ad alcun partito (l’ossatura proviene da quella che un
tempo era Alleanza Nazionale). Dopo
il fiasco del 2012, allorquando non funzionò riappiccicare all’ultimo minuto i
cocci dell’amministrazione Bianchi,
aggiungendo poche novità, compresa la più importante alla carica di sindaco,
che si pensava potesse essere la mossa vincente, perché era legata alla Presidente del Lazio, si è deciso di
cambiare completamente strategia. Angelo Sorcecchi, che ha una buona esperienza
in politica ed è stato anche amministratore comunale, ha accettato di buon
grado questa sfida. Era uno dei pochi indicati, gli altri della sua corrente,
che sedevano all’opposizione in Consiglio Comunale, erano sul viale del ritiro.
Lo abbiamo visto anche dalle loro poche iniziative di opposizione, specie nella
scadenza elettorale, quando di solito si intensificano le azioni politiche di
contrasto. C’era Bruno Canale che da mesi stava preparando a candidarsi a
sindaco ed ha rinunciato: perché aspirava ad essere il candidato di tutto il
centrodestra o per altre ragioni? Dall’altra parte la candidatura forte,
annunciata e saltata, è stata quella di Ennio Afilani. In generale per queste
comunali c’è stato meno movimento, meno passione e meno interesse rispetto
all’ansia, all’attesa, all’entusiasmo delle precedenti. Tutti si sono mossi
nell’ombra, senza reclamizzare molto le loro trattative ed iniziative.
Il caso Betti e gli altri
centristi
Sarei tentato di dire che il cambio di schieramento di Antonio
Betti ha dell’incredibile, ma non lo faccio perché lui e gli altri del sua
vecchio partito ci hanno abituato da tempo agli scossoni, ai voltafaccia, ad
essere precari e non fissi nelle coalizioni politiche. Ma suona un po’ strano ugualmente: basta rileggere
gli articoli suoi e della signora di qualche tempo fa, non proprio filo sinistra; anche
in campo amministrativo locale egli è stato molto critico nella prima parte
dell’amministrazione Conti. Non è che questo centrosinistra, dove il dottore è
approdato, sia una sinistra moderata, orientata al centro, qui si tratta del
vecchio centrosinistra prodiano con le frange estreme. Da ciò che ho captato
non l’ha presa bene il suo vecchio mentore politico. Cito il 2012, quando erano
organizzati come Udc e cercarono l’accordo con la sinistra, pensando di essere decisivi: se allora la
sinistra avesse detto si, tutti sarebbero andati da quella parte e avrebbero rinnegato la loro politica precedente. Idem Antonio
Belliazzi: leggendo un suo scritto è euforico per il centrosinistra (la sua
provenienza, dove anche lui lì era precario), l’altra volta lo era per Donna
Cristina e gli altri della sua lista. Nelle precedenti elezioni comunali molti
capirono che per la destra a Cori non c’era più speranza e….. Non ci sono leggi
che vietano di passare da una parte politica all’altra: se è una scelta giusta
o sbagliata lo giudicano gli elettori. La storia ha insegnato che non sempre un
consigliere comunale che ha cambiato sponda è stato punito dall’elettorato.
Il programma del
centrosinistra con la patata bollente dei debiti
Il nostro comune è indebitato per molti milioni di euro: è
normale che gli enti pubblici abbiano le loro molte spese e i loro pochi
incassi. Allora perché ci fu tutta quella indignazione per i debiti che ci
furono sotto l’amministrazione di Tommaso Bianchi, il quale iniziò a
riaggiustare Cori? Gli elevati debiti sono stata la causa per cui la sinistra
ha avuto molta difficoltà a trovare un candidato sindaco? La scelta è ricaduta,
dopo molte titubanze, spaccature e polemiche, sull’assessore al Bilancio ed esponente Pd Mauro Primo De Lillis, tramite le votazioni primarie. Leggendo
il programma del centrosinistra, mi chiedo come intenderanno attuarlo con gli
elevati debiti. L’arredo urbano hanno avuto tutto questo tempo per realizzarlo:
magari avrebbero potuto chiedere dei finanziamenti alla Regione, che ha il loro stesso colore politico, sempre che non
avesse chiuso i rubinetti. La giornata
Fai ha portato moltissimi turisti a Cori: li hanno portati, non ci sono
venuti di loro iniziativa; se il paese non viene sistemato (sia nel centro
storico, sia nelle zone nuove) non attira nessuno, nonostante le molte
attrattive. Un altro punto sono i partiti estremi alleati col Pd: si va in
controtendenza rispetto alla politica di Renzi. Fermo restando che siamo in un
piccolo paese, dove si formano piccoli cartelli elettorali ed ogni singolo
candidato, ogni singolo voto, è prezioso e non si litiga sui programmi come nel
governo centrale, quei movimenti, messi insieme, su base nazionale varranno il
3 – 4%, a Cori hanno concesso un’importanza che non concede loro il Pd nazionale. Vediamo i tragici fatti di
sangue che accadono puntualmente in Europa e loro, sentendo qualche comizio,
vogliono il caos migratorio senza regole.
Io, le mie opinioni e la candidatura
Questi sono i pensieri di un libero cittadino che sfrutta
l’opportunità che dà questa tecnologia e che dal 1995 vota per le elezioni
comunali, lo farà anche il prossimo 11 giugno: in tutte le elezioni ha seguito
attentamente l’evolversi delle vicende, dei dibattiti, per poi decidere a chi
dare la preferenza. Non influenzerà l’elettorato, visto e considerato
che circa il 5 – 6% di coloro che voteranno visita il suo sito, perlopiù
persone che hanno a che fare con la politica. Comunque, chiunque vincerà per lui non cambierà nulla. Se qualcuno, candidato o non,
volesse intervenire, scrivendo i suoi pensieri, in toni garbati, riguardanti queste opinioni gli
farà piacere, ma non crede che ciò avverrà: non c’è grande visibilità, anche per farsi
propaganda. Ogni schieramento seleziona bene i propri concorrenti alla contesa
elettorale, scegliendo coloro che possano attirare più consensi possibili.
Questa volta liste di disturbo non ce ne sono: in tale caso è difficile trovare
candidati per far numero. Qualcuno potrebbe dirmi: ma tu che parli tanto perché non ti sei messo in lista? Non necessariamente
occorre essere candidato per esprimere un parere: l’elettore ha pienamente
diritto di pronunciarsi, è lui che decide; di candidarmi non me lo ha mai
chiesto nessuno e anche se, in qualunque schieramento, me lo avessero chiesto,
avrei rigettato la proposta. Per candidarsi ci vogliono carattere, carisma e
faccia tosta, nemmeno sarei capace di recitare una parte con persone che
conosco poco o per niente, a fare il sorrisetto, a dire: “come va? Come stai?” Chiedi i voti e tanti ti dicono, solo per
levarti di torno, di stare tranquillo e ti voteranno, ma poi non lo faranno.
Non chiedi a nessuno di votarti, neanche ai parenti e ai migliori conoscenti,
non ti voti nemmeno da solo, per vedere quanti credono in te; io, anche se
prendessi due o tre voti, sarei contento: sono persone che ti hanno dato
fiducia senza nessuna pressione. Se non prendi neanche una preferenza qualcuno
potrebbe anche irriderti. Se poi sei eletto, allora verranno tutti da te a
chiedere se puoi fare questo o quello, dicendo che ti hanno votato anche se non
l’hanno fatto.
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