bandiera

bandiera

domenica 28 maggio 2017

354) LE ELEZIONI COMUNALI DI CORI 2017



SONO STATE PRESENTATE LE LISTE PER LE ELEZIONI COMUNALI DEL PROSSIMO 11 GIUGNO, CHE SARANNO SOLO DUE. LA PREPARAZIONE DELLE SUDDETTE LISTE SONO STATE ALL’INSEGNA DEI COLPI DI SCENA E DELL’INDIFFERENZA GENERALE: TRA CANDIDATURE ANNUNCIATE DA MESI E POI SALTATE, CLAMOROSI CAMBI DI SCHIERAMENTO, ESCLUSIONE DEGLI INSIDIOSI (E PASTICCIONI) CINQUE STELLE E  POLITICA COMUNALE FERMA NEGLI ULTIMI MESI. SARÀ LA PATATA BOLLENTE DEGLI ELEVATI DEBITI COMUNALI CHE HA CAUSATO LA DIFFICILE COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI?


MAURO DE LILLIS

CORI E GIULIANELLO INSIEME

(unione partiti centrosinistra)


Afilani Ennio, Betti Antonio, Cochi Chiara, D’Elia Chiara, Fantini Paolo, Felici Massimo, Imperia Simonetta, Izzo Nicoletta, Lucarelli Serenella, Massotti Elisa, Nuglio Fausto, Pistilli Sabrina, Proietti Aristide, Tebaldi Annamaria, Tuderti Amedeo, Zampi Luca.






ANGELO SORCECCHI

L’ALTRA CITTÀ

(indipendenti ed ex esponenti destra)


Ducci Francesco, Cecchi Nicola, Palliccia Angelo, Silvi Germana, Carpineti Quintilio, Ciuffa Marco, Musa Bruno, Cucchiara Nicoletta, Bruschini Alessandro, Troia Giancarlo, Necci Clivia, Pecutari Iole, Giordani Alberto, Della Vecchia Enrica, Tora Antonio.





La clamorosa stecca dei Cinque Stelle
Nelle suddette elezioni comunali sono presenti solamente due liste (una sorta di ballottaggio al primo turno): è il minimo storico per Cori da quando vige l’elezione diretta del sindaco. Avrebbero dovuto essere tre le liste, ma una, quella dei Cinque Stelle, è stata esclusa, poiché la stessa ha presentato un numero di candidati insufficienti alla contesa elettorale. I Cinque Stelle, dopo aver rinunciato a presentarsi nelle precedenti votazioni, quando il movimento era agli esordi, da mesi, da anni, stavano preparandosi alle elezioni. La sinistra nostrana era molto preoccupata che il voto di protesta che ha travolto molte amministrazioni loro amiche in Provincia di Roma, a vantaggio dei penta stellati, si estendesse anche da noi: tant’è vero che lo scorso settembre, in una festa del M5S a Cori, i loro esponenti hanno seguito con attenzione, con trepidazione, i dibattiti dei nuovi amministratori comunali, romani e grillini, giunti a Cori. Ora il centrosinistrà può tirare un sospiro di sollievo, pensando che nessuno potrà insidiarlo. Penso che se il Movimento Cinque Stelle si fosse presentato, avrebbe tolto molti voti alle due liste, ma difficilmente si sarebbe affermato: già non sono riusciti a trovare candidati, figuriamoci a calamitare voti. E aggiungo la loro inesperienza in caso di vittoria.

Rivoluzione a destra e le candidature annunciate e saltate
La lista civica che fa riferimento al centrodestra è completamente rivoluzionata nella formula della composizione: infatti nessun candidato appartiene più ad alcun partito (l’ossatura proviene da quella che un tempo era Alleanza Nazionale). Dopo il fiasco del 2012, allorquando non funzionò riappiccicare all’ultimo minuto i cocci dell’amministrazione Bianchi, aggiungendo poche novità, compresa la più importante alla carica di sindaco, che si pensava potesse essere la mossa vincente, perché era legata alla Presidente del Lazio, si è deciso di cambiare completamente strategia. Angelo Sorcecchi, che ha una buona esperienza in politica ed è stato anche amministratore comunale, ha accettato di buon grado questa sfida. Era uno dei pochi indicati, gli altri della sua corrente, che sedevano all’opposizione in Consiglio Comunale, erano sul viale del ritiro. Lo abbiamo visto anche dalle loro poche iniziative di opposizione, specie nella scadenza elettorale, quando di solito si intensificano le azioni politiche di contrasto. C’era Bruno Canale che da mesi stava preparando a candidarsi a sindaco ed ha rinunciato: perché aspirava ad essere il candidato di tutto il centrodestra o per altre ragioni? Dall’altra parte la candidatura forte, annunciata e saltata, è stata quella di Ennio Afilani. In generale per queste comunali c’è stato meno movimento, meno passione e meno interesse rispetto all’ansia, all’attesa, all’entusiasmo delle precedenti. Tutti si sono mossi nell’ombra, senza reclamizzare molto le loro trattative ed iniziative.

Il caso Betti e gli altri centristi
Sarei tentato di dire che il cambio di schieramento di Antonio Betti ha dell’incredibile, ma non lo faccio perché lui e gli altri del sua vecchio partito ci hanno abituato da tempo agli scossoni, ai voltafaccia, ad essere precari e non fissi nelle coalizioni politiche. Ma suona un po’ strano ugualmente: basta rileggere gli articoli suoi e della signora di qualche tempo fa, non proprio filo sinistra; anche in campo amministrativo locale egli è stato molto critico nella prima parte dell’amministrazione Conti. Non è che questo centrosinistra, dove il dottore è approdato, sia una sinistra moderata, orientata al centro, qui si tratta del vecchio centrosinistra prodiano con le frange estreme. Da ciò che ho captato non l’ha presa bene il suo vecchio mentore politico. Cito il 2012, quando erano organizzati come Udc e cercarono l’accordo con la sinistra, pensando di essere decisivi: se allora la sinistra avesse detto si, tutti sarebbero andati da quella parte e avrebbero rinnegato la loro politica precedente. Idem Antonio Belliazzi: leggendo un suo scritto è euforico per il centrosinistra (la sua provenienza, dove anche lui lì era precario), l’altra volta lo era per Donna Cristina e gli altri della sua lista. Nelle precedenti elezioni comunali molti capirono che per la destra a Cori non c’era più speranza e….. Non ci sono leggi che vietano di passare da una parte politica all’altra: se è una scelta giusta o sbagliata lo giudicano gli elettori. La storia ha insegnato che non sempre un consigliere comunale che ha cambiato sponda è stato punito dall’elettorato.

Il programma del centrosinistra con la patata bollente dei debiti
Il nostro comune è indebitato per molti milioni di euro: è normale che gli enti pubblici abbiano le loro molte spese e i loro pochi incassi. Allora perché ci fu tutta quella indignazione per i debiti che ci furono sotto l’amministrazione di Tommaso Bianchi, il quale iniziò a riaggiustare Cori? Gli elevati debiti sono stata la causa per cui la sinistra ha avuto molta difficoltà a trovare un candidato sindaco? La scelta è ricaduta, dopo molte titubanze, spaccature e polemiche, sull’assessore al Bilancio  ed esponente Pd Mauro Primo De Lillis, tramite le votazioni primarie. Leggendo il programma del centrosinistra, mi chiedo come intenderanno attuarlo con gli elevati debiti. L’arredo urbano hanno avuto tutto questo tempo per realizzarlo: magari avrebbero potuto chiedere dei finanziamenti alla Regione, che ha il loro stesso colore politico, sempre che non avesse chiuso i rubinetti. La giornata Fai ha portato moltissimi turisti a Cori: li hanno portati, non ci sono venuti di loro iniziativa; se il paese non viene sistemato (sia nel centro storico, sia nelle zone nuove) non attira nessuno, nonostante le molte attrattive. Un altro punto sono i partiti estremi alleati col Pd: si va in controtendenza rispetto alla politica di Renzi. Fermo restando che siamo in un piccolo paese, dove si formano piccoli cartelli elettorali ed ogni singolo candidato, ogni singolo voto, è prezioso e non si litiga sui programmi come nel governo centrale, quei movimenti, messi insieme, su base nazionale varranno il 3 – 4%, a Cori hanno concesso un’importanza che non concede loro il Pd nazionale. Vediamo i tragici fatti di sangue che accadono puntualmente in Europa e loro, sentendo qualche comizio, vogliono il caos migratorio senza regole.

Io, le mie opinioni e la candidatura
Questi sono i pensieri di un libero cittadino che sfrutta l’opportunità che dà questa tecnologia e che dal 1995 vota per le elezioni comunali, lo farà anche il prossimo 11 giugno: in tutte le elezioni ha seguito attentamente l’evolversi delle vicende, dei dibattiti, per poi decidere a chi dare la preferenza. Non influenzerà l’elettorato, visto e considerato che circa il 5 – 6% di coloro che voteranno visita il suo sito, perlopiù persone che hanno a che fare con la politica. Comunque, chiunque vincerà per lui non cambierà nulla. Se qualcuno, candidato o non, volesse intervenire, scrivendo i suoi pensieri, in toni garbati, riguardanti queste opinioni gli farà piacere, ma non crede che ciò avverrà: non c’è grande visibilità, anche per farsi propaganda. Ogni schieramento seleziona bene i propri concorrenti alla contesa elettorale, scegliendo coloro che possano attirare più consensi possibili. Questa volta liste di disturbo non ce ne sono: in tale caso è difficile trovare candidati per far numero. Qualcuno potrebbe dirmi: ma tu che parli tanto perché non ti sei messo in lista? Non necessariamente occorre essere candidato per esprimere un parere: l’elettore ha pienamente diritto di pronunciarsi, è lui che decide; di candidarmi non me lo ha mai chiesto nessuno e anche se, in qualunque schieramento, me lo avessero chiesto, avrei rigettato la proposta. Per candidarsi ci vogliono carattere, carisma e faccia tosta, nemmeno sarei capace di recitare una parte con persone che conosco poco o per niente, a fare il sorrisetto, a dire: “come va? Come stai?” Chiedi i voti e tanti ti dicono, solo per levarti di torno, di stare tranquillo e ti voteranno, ma poi non lo faranno. Non chiedi a nessuno di votarti, neanche ai parenti e ai migliori conoscenti, non ti voti nemmeno da solo, per vedere quanti credono in te; io, anche se prendessi due o tre voti, sarei contento: sono persone che ti hanno dato fiducia senza nessuna pressione. Se non prendi neanche una preferenza qualcuno potrebbe anche irriderti. Se poi sei eletto, allora verranno tutti da te a chiedere se puoi fare questo o quello, dicendo che ti hanno votato anche se non l’hanno fatto.

Nessun commento:

Posta un commento