IL NUOVO GOVERNO GUIDATO DAL GIURISTA INDIPENDENTE GIUSEPPE
CONTE, NATO DOPO TRE MESI DALLE ELEZIONI POLITICHE, TRA INNUMEREVOLI TRATTATIVE
E COMPOSTO DA MINISTRI LEGA, M5S, INDIPENDENTI, DOPO AVER OTTENUTO LA FIDUCIA ALLE CAMERE È
ENTRATO NEL PIENO DELLE SUE FUNZIONI.
Finalmente ce l’hanno fatto a formare il nuovo governo, dopo aspre trattative e scontri col Capo dello Stato e con le istituzione europee. Il ministro della discordia, vale a dire Paolo Savona, è stato dirottato dal Ministero dell’Economia e Finanze a quello degli Affari Europei: capra e cavoli sono stati salvati e, anche se tutti son rimasti soddisfatti, la disputa si è conclusa senza né vincitori, né vinti. Mai nella storia della Repubblica Italiana un governo ci aveva messo tre mesi per nascere. La Lega ed il Movimento Cinque Stelle, unendosi per formare il governo, hanno tradito i patti e gli impegni dichiarati in campagna elettorale: tali scorrettezze sono state necessarie per evitare un imminente ritorno al voto, in cui probabilmente si sarebbe ripresentata la medesima situazione del non raggiungimento di una maggioranza parlamentare per governare. Il voto di fiducia ottenuto alle camere è stato raggiunto con ampio margine e ciò comporterà stabilità e durata negli anni, a meno che i due partiti maggioritari non litighino seriemente tra loro per l’attuazione dei programmi. Il Presidente del Consiglio è il giurista e professore universitario Giuseppe Conte, ufficialmente indipendente ma simpatizzante Cinque Stelle, i vicepresidenti sono Di Maio e Salvini, i capi dei due partiti di governo e a cui sono stati assegnati i ministeri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali e quello degli interni; otto ministri appartengono al M5s, cinque alla Lega, a cui va anche il sottosegretario del Consiglio dei Ministri, cinque sono i ministri indipendenti. Se l’Europa ha storto il naso per il nuovo Governo Italiano, la Russia e gli Stati Uniti ne sono rimasti molto soddisfatti, come si è visto al vertice G8, il primo impegno internazionale del Governo Conte.
La parte del programma che infonde
apprezzamento è quella relativa alla sicurezza e alla seria regolamentazione
della questione migratoria, ponendo fine al caos, alla giungla e agli sconsiderati affari. Il Ministro
Salvini è già sotto assedio (come riporta la prima pagina del quotidiano "Il Tempo"). La parte del programma che non convince,
suscitando perplessità, è quella fiscale: il reddito di cittadinanza, la
cosiddetta flax tax e la riforma delle pensioni; bisognerà fare molta
attenzione a non aggravare ulteriormente i conti di uno stato con un
elevatissimo debito pubblico. Dovranno essere cercate delle coperture
finanziarie: una parte potrà provenire dai tagli dei costi della politica. Il
reddito di cittadinanza potrà essere concesso per un limitato periodo, non per
sempre, trasformando il sussidio di disoccupazione. Al sud ci sarà solo
assistenzialismo e non dei massicci piani per lo sviluppo dell’economia e
dell’occupazione. Tutti i governi cercano di attuare la politica degli sgravi
fiscali alle imprese che assumono; questo esecutivo cercherà anche, con le
dovute politiche, di evitare che le imprese si trasferiscano nelle nazioni dove
la manodopera costa meno rispetto a qui. Se si rinuncerà alle grandi opere
pubbliche programmate e finanziate rimarremo indietro e l’economia non starà
mai al pari passo con gli altri grandi della Terra. Sono delle belle sfide le
maga-promesse di questo esecutivo, il quale sarà monitorato strettamente dagli
elettori che hanno premiato quei due partiti. Intanto Forza Italia e il Partito
Democratico stanno in finestra e saranno pronte a riprendersi i loro voti
se Lega e Movimento Cinque Stelle falliranno.
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