LE ELEZIONI EUROPEE 2019, AD UN ANNO DALLA NASCITA DEL GOVERNO
CONTE (M5S-LEGA), VINTE NETTAMENTE DALLA LEGA E PERSE DAL M5S (E DAGLI ALTRI
PARTITI) SONO STATE UN GIUDIZIO DEGLI ITALIANI SULL’OPERATO DEL GOVERNO: BENE SULL’IMMIGRAZIONE
IRREGOLARE (MA NON BASTA), BENE LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA, UN PO’
MALE LE POLITICHE ECONOMICHE (QUOTA 100 PENSIONI E REDDITO DI CITTADINANZA).
Non si
può dare un giudizio approfondito e veritiero sulle attuali tendenze degli italiani
in politica, prendendo spunto da quest’elezioni europee, poiché l’affluenza è
stata poco sopra il 56%, queste votazioni danno solo qualche indicazione
parziale. Tendenzialmente, dopo un anno dall’esordio del Governo Conte, composto da ministri Lega – M5S, gli elettori hanno premiato la Lega e punito i Cinque Stelle.
Un’altra considerazione è quella che è stato un voto a favore dell’Europa dei
popoli, delle singole entità e contro l’Europa dei banchieri, dei burocrati,
dei tecnocrati. I partiti sovranisti hanno fatto un balzo notevole in tutto il
vecchio continente e faranno sentire la loro voce contro quell’UE vista finora
e che continuerà ad esserci, seppur con una maggioranza risicata.
C’è da
chiedersi come mai coloro che in Italia sono andati a votare hanno fatto
divenire la Lega il primo partito con
oltre il 34% dei voti e hanno fatto dimezzare i voti del Movimento Cinque Stelle (17%) rispetto alle politiche di un anno
fa. Salvini ha fatto divenire la Lega
il primo partito italiano, facendola uscire dal settentrione; quando il partito
era radicato nel solo nord era un risultato eccezionale raggiungere il 10%. Un
anno fa nelle elezioni politiche, un tipo di consultazione in cui la gente si
sente maggiormente motivata a recarsi ai seggi rispetto alle altre occasioni,
aveva votato il 73% degli aventi diritto; indubbiamente una parte degli
elettori che non ha votato oggi, lo scorso anno avevano dato la preferenza ai
partiti che oggi sono stati puniti (oltre i Cinque
Stelle, Forza Italia), un'altra
parte invece di quei votanti ha premiato la Lega
in tono maggiore, in tono minore il Pd
e FdI. Sembra che la linea dura di
Salvini nei confronti dell’immigrazione clandestina sia stata apprezzata, basta
vedere le alte percentuali del suo partito nei paesi simbolo di quel fenomeno
(Lampedusa, Riace) e in altre roccaforti rosse (Sesto San Giovanni, Cori): continuerà
su quella strada per riportare regole e legalità nel fenomeno migratorio.
La quota cento sulle pensioni è stata più
gradita rispetto al reddito di
cittadinanza, quando a ragion di logica dovrebbe essere il contrario: se un
sessantaduenne aspetta ancora qualche anno per andare in pensione non sarà la
fine del mondo, considerando che la vita si allunga e che la natalità, con
conseguente ringiovanimento della popolazione, stenta a decollare, mentre è un
problema serio una famiglia che non ha i soldi per andare avanti, ora
parzialmente risolto con questo sussidio statale che aiuterà a reinserirsi nel
mondo lavorativo. Il reddito di
cittadinanza era il cavallo di battaglia identitario del M5S e la promessa è stata mantenuta,
anche se con molti legittimi paletti. Bisognerà fare attenzione a non
indebitare ulteriormente uno stato con il debito pubblico tra i più alti
d’Europa, altrimenti le conseguenze le pagheranno le generazioni che verranno, come
noi paghiamo gli errori statali del passato in campo politico ed economico. Un
altro aspetto positivo di questo governo è stato il taglio delle pensioni d’oro
per i politici e per gli altri privilegiati e si proseguirà con la riduzione
del numero dei parlamentari e dei loro stipendi. Ora ci si potrà difendere tra
le proprie mura contro rapine e aggressioni senza rischiare persecuzioni
giudiziarie. In futuro si attueranno politiche per le famiglie e per la
natalità. Secondo me né al Movimento
Cinque Stelle, né alla Lega
conviene rompere l’alleanza: il M5s
teme di andare ad elezioni ed uscirne ridimensionato, la Lega teme un accordo dei pentastellati con il Pd, così da evitare le urne.
Il Partito Democratico qualche voto l’ha
recuperato ma nel centrosinistra oltre non c’è nulla. Berlusconi è stato uno
tra coloro che ha preso maggiori preferenze personali e dopo sei anni torna a
sedersi in un’assemblea legislativa e per la prima volta in Europa, mentre Forza Italia è in caduta libera;
occorrerà rinnovarla profondamente e rilanciarla sul territorio per non farla
sparire. Noto purtroppo i tanti nel centrodestra che cambiano bandiera a
seconda della direzione del vento: non è una novità. Il centrodestra in sé è
una coalizione che funziona sul territorio: da un anno a questa parte sta
conquistando tutte le regioni d’Italia; gli unici sfigati siamo stati noi del
Lazio: Zingaretti si riaffermò grazie al sindaco di Amatrice e senza avere la
maggioranza, intanto un anno è durato. Vincere le elezioni con alte percentuali
non deve far rilassare e cullare sugli allori, basta un niente, basta qualche
azione maldigerita per far crollare tutto: vedasi il Pd di Renzi che stravinse le scorse europee e poi precipitò
rovinosamente.
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