Lazio cosa mi combini? Vai a vincere a Pechino la Supercoppa Italiana contro la favoritissima ed opulenta Inter, i commenti fotografici mi sommergono, tutto l’entusiasmo e l’euforia che ne scaturiscono mi costringono a interrompere le ferie estive dalla rete. Eh no, così non si fa! Ma è sempre un piacere comunque, magari arrivassero tutti i giorni notizie come queste: infrangerei sempre il silenzio.
LAZIO-INTER 2-1 (0-0)
LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Diakite, Siviglia, Kolarov, Brocchi, Baronio (8' st Dabo), Matuzalem, Mauri (34' st Cribari), Rocchi (27' st Cruz), Zarate. (1 Bizzarri, 32 Radu, 23 Meghni, 7 Eliseu, 11 Mauri). All. Ballardini
INTER: Julio Cesar, J. Zanetti, Chivu, Lucio, Maicon, Cambiasso, Muntari (39' st Suazo), Thiago Motta (24' st Balotelli), Stankovic (24 st Vieira), Eto'o, Milito. (1 Toldo, 39 Santon, 23 Materazzi, 2 Cordoba, 33 Mancini). All. Mourinho.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Reti: 17' st Matuzalem, 22' st Rocchi, 33' st Eto'o
Angoli: 12-6 per l'Inter
Recupero: 3' e 5'
Ammoniti: Muntari, Matuzalem, Maicon, Chivu per gioco falloso
Spettatori: 65 mila circa.
Nello scritto precedente avevo detto che non sarebbe stato un silenzio totale, qualcosina ogni tanto avrei potuta pure scriverla e visto che siamo alla vigilia dell’inizio del campionato, che quest’anno parte con una domenica d’anticipo per via dei campionati del mondo, l’argomento capita a cavallo. Tra una settimana inizieranno di nuovo le agonie e le tribolazioni domenicali: nel nostro paese la gente si gode le ultime ore di tranquillità con partite a carte sui tavolini all’aperto dei caffè per stemperare la tensione, si cerca di non pensare che la quiete terminerà sabato prossimo, quando i visi di tutti alle ore 18:00 saranno rivolti verso gli apparecchi televisivi per gustare l’antipasto Bologna – Fiorentina; da noi i tifosi di quelle due squadre sono una manciata, ma visto che si tratta della prima partita assoluta sarà seguita per non curarsi della propria squadra e delle eventuali sofferenze che potrebbe causare l’indomani. Nella nostra terra le squadre con più tifosi sono Juventus, Lazio e Roma, seguono in forma minore rispetto a quelle tre, Milan e Inter, infine ci sono pure tifosi del Napoli, del Torino, della Fiorentina, dell’Udinese e di altre, ma sono rarissimi. Ormai molte famiglie dispongono di decodificatori ed antenne paraboliche per vedere le partite, ma sono ancora molti quelli che le seguono nei locali; personalmente anch’io dispongo di un decodificatore a scheda, disabituato ad usarlo, infatti ne ho fatto uso pochissime volte e non me intendo, le partite che mi interessano le vedo quasi sempre nei locali pubblici e me la cavo con molto meno rispetto ai 5 € della scheda, consumando un caffè o un liquore. Sarebbe augurabile che in questo primo scorcio di stagione i televisori dei locali venissero messi all’aperto per combattere il gran caldo. Il campionato italiano una volta era il più bello del mondo, oggi invece è tra i più scadenti, le spese folli sono drasticamente ridotte; persino Berlusconi, un tempo tra gli spendaccioni più accaniti, si è adattato alla sobrietà, spende solamente il presidente interista Massimo Moratti, ma non tantissimo.
Oggi tirano molto i campionati spagnolo ed inglese, che riescono ad attirare molti giocatori italiani, cosa impensabile fino ad alcuni decenni fa. I campioni del mondo siamo noi, lo siamo stati per quattro volte, la Spagna lo è stata zero volte e l’Inghilterra solo una volta. I campioni del mondo in carica sono sommersi da stranieri: anni fa ce n’erano due o tre per squadra, oggi ci sono due o tre italiani per squadra, così si curano poco i vivai e i genitori si sentono scoraggiati nel mandare i loro bambini nelle scuole calcio, che non è per loro l’unico interesse per svagarsi come una volta, ne hanno molti altri. Nella Supercoppa Italiana di quest’anno, trofeo che apre la stagione in cui si sfidano la vincitrice del campionato e della Coppa Italia e che è stata disputata all’estero per motivi economici, gli italiani di Lazio e Inter si contavano sulla punta delle dita, l’Inter nonostante disponesse di campionissimi strapagati non è riuscita a portarsi a casa il trofeo, non è stata solo fortuna per la Lazio, come ha detto il velenoso allenatore dell’Inter Maurinho. Nel calcio quando si sbaglia si paga: la Lazio è stata concentrata, cinica e determinata nel saper sfruttare gli errori dell’Inter e colpire. L’Inter ha sbagliato moltissime occasioni grazie alla prova superlativa del ritrovato portierino laziale Muslera, due errori di Diakite e Dado potevano costare cari e Rocchi si è riscattato dopo un’annata deludente, caratterizzata dagli infortuni, mettendo a segno una meravigliosa rete a pallonetto. La squadra ha vinto senza i tre dissidenti, rimasti a casa, al posto di uno di loro l’allenatore Ballardini vuol puntare su Baronio per troppo tempo sottovalutato. Dal punto di vista tecnico questa Lazio non sarà eccellente, ma quel che conta è la forza di gruppo e la determinazione nell’affrontare squadre sulla carta superiori, come già ha dimostrato in Coppa Italia contro Milan e Juventus; quella determinazione e efferatezza che manca quando ad esempio si incontrano in casa Napoli ed Atalanta e si perde.
Intanto il contestatissimo e chiacchierato presidente della Lazio Lotito ha conquistato due trofei in tre mesi, le sue impopolari decisioni alla lunga hanno pagato, e chissà se riuscirà a portare a compimento il progetto dello “Stadio delle Aquile”, il nuovo stadio biancazzurro. Nell’Inter c’è stata molta delusione per aver perso quella partita in quella vetrina internazionale, ma sono sicuro che per loro è stato meglio perdere in quel momento piuttosto che perdere qualche obiettivo importante nel corso dell’anno; hanno vinto gli ultimi quattro scudetti, quest’anno penso che baratterebbero volentieri il titolo di Campione d’Italia col titolo di Campione d’Europa, nonostante i moltissimi anatemi e scongiuri dei tifosi juventini. Ma cosa vogliono? Se hanno rubato, hanno giustamente pagato. Perché prendersela con l’Inter, totalmente estranea a quelle vicende?