L’AVER ESTROMESSO IL CAVALIERE DAL PARLAMENTO FA CAMBIARE POCO O NULLA DAL PUNTO DI VISTA POLITICO.
Aver cacciato dal parlamento il rappresentante di circa 10 milioni di Italiani, colui che era a capo della coalizione di centrodestra lo scorso febbraio, non fa cambiare nulla politicamente. Silvio Berlusconi continuerà a fare politica, facendosi sentire più del solito, e sarà sempre a capo del suo partito. Hanno fatto gli straordinari e hanno stravolto tutte le regole: si sono affrettati a votare la legge di stabilità ponendo la fiducia, non hanno atteso le novità relative alla condanna, non hanno voluto cercare dei cavilli, delle scappatoie, nella “Legge Severino”, hanno introdotto il voto palese, quando in questi casi c’era sempre stato il voto segreto e addirittura si sono recati a votare alcuni senatori a vita (di parte, nominati dall’alto per mantenere in vita il governo e mantenuti dal contribuente), che da quando ricoprono questa carica non avevano mai votato. Per quali alti meriti essi avrebbero fatto il prestigio dell’Italia? La stima se la sono giocata.
Questi espedienti non pagheranno, faranno guadagnare consensi alla coalizione di destra: a conferma di ciò basta vedere la molta gente che ha manifestato per solidarizzare con Silvio Berlusconi e per protestare. Al contrario i manifestanti del cosiddetto “popolo viola” che festeggiavano erano una ventina di persone, quando i media volevano far credere che erano anch’essi numerosissimi. Non cambierà nulla anche per quanto concerne la tenuta del Governo Letta, il quale andrà avanti con una maggioranza più ristretta dopo l’uscita del Pdl – FI dal governo. Le poltrone ministeriali fanno gola, così la sinistra è riuscita a trovare quel giusto numero di parlamentari che le mancava lo scorso marzo per governare, grazie proprio a coloro che sono stati eletti sotto il simbolo “Pdl per Berlusconi presidente”. All’indomani delle elezioni riportati un articolo di Vittorio Feltri che profetizzò gli eventi accaduti nelle ultime settimane:
“Idem Bettino Craxi, considerato dai comunisti una sottospecie fascista, salvo essere riabilitato al momento delle esequie. Silvio, sei ancora in tempo. Diventa un compagno. Togli dal tuo simbolo la sigla Pdl e mettici Bat (Bandiera rossa trionferà). Così te la potrai cavare. Anche i pidiellini che grazie a te sono stati rieletti il 25 febbraio, e che già meditano di scaricarti nell'imminenza delle sentenze di cui sai, anche loro, dicevo, si guarderanno dal voltarti le spalle come adesso hanno in animo di fare. Bastardi.
Deciditi, compagno Berlusconi: salta il fosso e ti salverai. Fraterni saluti.”
Deciditi, compagno Berlusconi: salta il fosso e ti salverai. Fraterni saluti.”
I dissidenti tentano di ripercorrere la strada di Gianfranco Fini, questa volta c’è però una sostanziale differenza: Fini era già molto noto prima di mettersi con Berlusconi, mentre Alfano e gli altri non erano nessuno, li ha creati il Cavaliere. Dopo solo sette mesi è finito lo storico compromesso delle larghe intese, che come si è visto è stato solo una trappola: ci siamo cascati tutti, io per primo, più che altro spinto dalla curiosità di questo anomalo evento. A destra furono tutti entusiasti di aver evitato il Governo Bersani – Vendola e l’elezione di Prodi alla Presidenza della Repubblica, mentre a sinistra c’era amarezza e malumore; oggi è tutto l’opposto. Mi auguro che si faccia la riforma elettorale e poi si torni al voto: sarebbe importante ripristinare le preferenze, onde evitare che riappaiano alcuni parlamentari nominati dall’alto dal Partito Democratico. Qualche riforma economica è stata varata, ora se proseguiranno senza FI (ex Pdl) è molto probabile che introdurranno tasse a più non posso, per accontentare la Germania e l’Ue.
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