I POCHISSIMI ELETTORI CHE HANNO
VOTATO NELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE HANNO PREMIATO NELLE MAGGIORI CITTÀ
D’ITALIA IL CENTROSINISTRA (TALVOLTA ALLEATO CON I CINQUE STELLE, ORA INESISTENTI
QUANDO CORRONO DA SOLI), IL CENTRODESTRA MANTIENE TRIESTE E LA REGIONE
CALABRIA. DAGLI ERRORI SI FARÀ TESORO IN VISTA DEGLI APPUNTAMENTI ELETTORALI
IMPORTANTI.
Per il secondo anno consecutivo le
elezioni amministrative sono state rinviate all’autunno per il solito Coronavirus.
Un dato statistico che è emerso dall’ultima tornata elettorale è che i
cittadini si disinteressano sempre di più della politica e dei politicanti,
specie quando si vota per i rappresentanti locali delle proprie città: di anno
in anno sempre meno persone votano per le elezioni amministrative. Quest’anno,
essendo tutte le maggiori città d’Italia chiamate al voto, i media hanno dato un
ampio risalto alle votazioni, ma questo non è stato minimamente percepito dagli
elettori. In questo periodo particolare forse ben altre priorità e problemi premono
alle masse, come si può constatare dalle numerose proteste (in maggioranza
pacifiche) per l’obbligo della vaccinazione per poter lavorare. Pure se hanno
votato una manciata di elettori in delle parti limitate di territorio italiano,
le votazioni sono sempre valide, non si possono trovare scuse e giustificazioni,
però non si può fare il paragone in vista delle elezioni politiche, le quali
coinvolgono molti più elettori e l’intero territorio italiano. Anzi, un piccolo
raffronto si potrebbe fare facendo una media generale dei voti ottenuti dai
singoli partiti politici nelle città chiamate al voto; scegliere una persona,
specie ai ballottaggi, è tutta un’altra questione. Come si denota dalla tabella
sopra il centrosinistra si è aggiudicato ben 14 amministrazioni comunali nelle
città capoluogo di regione e di provincia (di cui 6 da alleati dei Cinque
Stelle), il centrodestra solo 4 e una è andata ad una lista civica. Ambigua è
stata la strategia del Pd che a Roma e Torino, che erano amministrate dal M5s,
ha fatto la guerra contro i pentastellati, riuscendo a scacciarli, mentre a
Bologna, Napoli e altre città sono andati a braccetto. Il Movimento Cinque
Stelle era nato contro la politica e i partiti tradizionali: dopo aver riscosso
un iniziale successo, ora, che ha deluso quelli che l’avevano votato con
entusiasmo, è costretto a cambiare pelle per non sparire. Idem la sinistra, che
l’ha sempre detestato: oggi è costretta a corteggiarlo per avere delle
possibilità un giorno di superare il 50%. Il centrodestra, lacerato da rivalità,
personalismi, divisioni interne (specie tra Lega e FdI) e ritardando la scelta
dei candidati, evita il cappotto del centrosinistra con il mantenimento di
Trieste e della Regione Calabria. Forza Italia e Berlusconi (i più moderati
della coalizione) potrebbero tornare utili in questa fase, trovando delle buone
sintesi nei programmi di governo. Un altro fattore che ha determinato
confusione e fuga degli elettori è stato la divisione nella coalizione di
centrodestra: unita alle amministrative ma divisa nell’appoggio al Governo
Draghi. Nel complesso l’alleanza FI, Lega, FdI, controlla la maggioranza delle
regioni e dei comuni superiori ai 15.000 abitanti. La speranza è che si faccia
tesoro dagli errori per le elezioni future, soprattutto per più importanti di
tutte: quelle politiche, oltre che giocarsi le carte per la presidenza della
Repubblica.
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Provincia di Latina
Voglio concludere parlando brevemente delle elezioni amministrative nel nostro territorio. Cisterna e Latina in apparenza hanno svoltato a sinistra, ma analizzando bene si deduce che in entrambe le città la maggioranza la detengono ancora i partiti di destra: a Cisterna se ci fosse stata unità tra le destre esse avrebbero vinto al primo turno, a Latina invece i partiti di quell’area hanno superato il 50%, mettendo così i bastoni tra le ruote al riconfermato sindaco Coletta, il quale si è trasformato da rappresentante civico ad esponente del centrosinistra. Il bastione rosso sezzese è stato spugnato (per lo scandalo del cimitero) da un candidato civico, a Norma è tornato il centrodestra. Sarà di buon auspicio per altri comuni rossi dei Lepini?
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