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domenica 31 dicembre 2017

375) ATTUALITÀ DI FINE ANNO


IL FINE 2017 È SEGNATO DALLE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE DEI PRESEPI E DALLO SCIOGLIMENTO DEL PARLAMENTO ITALIANO.


·        Il mondialismo dilagante che distrugge le nostre tradizioni

Sulle pagine della stampa nazionale ci sono state aspre polemiche riguardanti alcuni presepi, i quali vengono dissacrati e strumentalizzati a fini politici. Infatti in alcuni degli stessi la sacra famiglia è stata raffigurata sotto forma di immigrati, con tanto di barcone, e addirittura ha assunto delle sembianze islamiche. Ci ricordano che anche Giuseppe, Maria e il Bambin Gesù  emigrarono in Egitto (comunque come la Palestina era sempre Impero Romano); si, ma quando finirono le persecuzioni di Erode tornarono a casa. In altri presepi vengono rappresentate le famiglie omosessuali. Il presepe dovrebbe riprodurre la rappresentazione della nascita di Gesù, ricostruendo l’atmosfera e l’ambiente di quei tempi; non vanno bene neanche le statuine dei calciatori, dei cantanti, dei santi e via dicendo. Questo mondialismo imperante contagia i benpensanti e vorrebbe distruggere la nostra identità, facendoci rinunciare al nostro folclore e alle nostre tradizioni, di cui ci vorrebbero far vergognare, cosi da imporci gli usi e i costumi altrui; si va a stravolgere i presepi o a bandire la parola Gesù dai canti natalizi scolastici. Anche alcune frange della Chiesa Cattolica si allineano (non tutte chiaramente); sponsorizzando fortemente la costruzione delle grandi moschee (dove spesso si predica il terrorismo e l’intolleranza) e concedendo i terreni ecclesiali per tale scopo. Premettendo che la solidarietà universale non fa distinzione di religione, se si arriva a quei livelli, accettando che altri culti si espandano e si equiparino al proprio, allora si crede ancora che la fede cattolica sia la sola via della salvezza universale? Nel momento dell’ascensione Gesù Cristo ha invitato i suoi seguaci ad andare in tutto il mondo e battezzare tutti. Oggi non viene tirato fuori quel tratto di Vangelo, anche perché si perde la vita andando ad evangelizzare alcuni popoli. 

  • Le nuove elezioni politiche e un breve bilancio della XVII legislatura
Il prossimo 4 marzo 2018 saremo chiamati al voto per le elezioni politiche nazionali italiane (sarebbe meglio votare in due giorni). Nei giorni scorsi il Capo dello Stato ha sciolto le due camere per scadenza naturale. Nel 2013, ad inizio legislatura, nessuno avrebbe scommesso sulla sua durata quinquennale con ben tre governi: vinse Bersani, ma al Senato non aveva la maggioranza che aveva ottenuto alla Camera grazie al premio. L’allora segretario Pd fu fatto fuori quando non riuscì a portare Prodi al Quirinale e, su suggerimento del rieletto Napolitano (per un breve periodo), si giunse ad un compromesso tra esponenti moderati di sinistra e il Pdl. L’entrata al governo del Pdl (e dopo la sua fine del Ncd, poi Area popolare) ha posto un freno a politiche troppo di sinistra: come ad esempio le leggi troppo permissive sull’immigrazione o lo smembramento della famiglia tradizionale; giungendo al compromesso delle unioni civili, non equiparate ai matrimoni, si sono evitati i matrimoni omosessuali. Berlusconi in questa legislatura ha avuto un rapporto di amore – odio verso la sinistra: prima è entrato nel governo Letta per poi uscirne quando lo esclusero dal Senato, successivamente ha collaborato con Renzi, infine gli ha fatto di nuovo opposizione. I momenti chiave della legislatura sono stati la bocciatura, tramite referendum, della riforma costituzionale e il naufragio, tramite Corte Costituzionale, del nuovo sistema elettorale. La riforma del lavoro non ha causato grandi cambiamenti; gli 80 € all’inizio sono stati apprezzati, facendo volare Renzi e il Pd, successivamente sono precipitati entrambi per non aver fronteggiato a dovere altre questioni. Il prossimo marzo ci saranno buone probabilità che finalmente s’insedierà un governo eletto (di cds), dopo quattro non eletti. Se dovessero verificarsi le minime possibilità che nessuna coalizione raggiunga la maggioranza assoluta dei parlamentari, credo che difficilmente concederanno a breve nuove elezioni: i vertici dello stato e i poteri forti faranno grandi pressioni affinché si giunga ad un governissimo di grande coalizione. In questa eventualità vedremo cosa farà Forza Italia.

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