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giovedì 25 febbraio 2021

463) I PALAZZI DELLE ISTITUZIONI DI ROMA CAPITALE

 

UNA PANORAMICA SUI PALAZZI DEL POTERE ROMANI, A 150 ANNI DALLA PROCLAMAZIONE DI ROMA CAPITALE D’ITALIA.

 

Il grandioso monumento a Vittorio Emanuele II o Altare della Patria, il principale e più grande monumento realizzato a Roma dopo l'Unità d'Italia, inaugurato nel 1911 a celebrazione della stagione risorgimentale, in stile neoclassico.

Nel febbraio del 1871 ci fu la proclamazione di Roma capitale d’Italia, che allora era una città assolutamente impreparata a svolgere le funzioni di centro nevralgico di una grande nazione moderna. Nonostante ciò, essa era ritenuta la città ideale per svolgere tale compito, poiché da millenni era al centro del mondo: nella Roma antica e nella Roma cristiana. Nella terza era di Roma, capitale del Regno d’Italia, accantonata l’ipotesi di costruire una cittadella del potere, per le molte istituzioni, fuori delle Mura aureliane, si scelse di rimanere all’interno della città, in mezzo al fascino delle rovine della Roma antica. Il palazzo del Quirinale, già residenza estiva papale, divenne il principale alloggio del Re, nel Palazzo di Montecitorio, sede della Polizia pontificia, fu ricavata l’aula della Camera dei deputati, nel Palazzo Madama, antica casa nobiliare, quella del senato. Il Re ed il governo decisero di trasferirsi subito da Firenze a Roma, senza attendere il tempo necessario per preparare la città al ruolo di capitale, come, ad esempio, hanno fatto a Berlino nel 1990: allorquando ci vollero diversi anni per il trasferimento da Bonn. A Roma, all’inizio per le sedi dei vari ministeri si scelsero dei conventi requisiti dallo stato agli ordini religiosi, col passare dei decenni vennero costruiti dei nuovi colossali edifici. La città nel 1870 aveva poco più di 200.000 abitanti, a fine secolo raggiunse mezzo milione di residenti; i nuovi abitanti di Roma, piemontesi e non, venivano definiti "buzzurri". Furono decenni di grandi trasformazioni urbanistiche e speculazioni (nuove strade larghe, muraglioni sul lungotevere, Altare della patria), i quali culminarono nello scandalo del fallimento della Banca romana. La città oggi è al pari delle altre grandi capitali europee occidentali, tranne che per il trasporto su metropolitana: infatti le moltissime rovine di Roma antica nel sottosuolo rendono estremamente difficile la realizzazione di una vasta ed efficiente rete di trasporto sotterraneo.

Garibaldi e gli eroi risorgimentali sul Colle Gianicolo a Roma, dove si combatterono aspri combattimenti durante la Repubblica Romana, quando Roma Capitale di un'Italia unita ero solo un miraggio.

 

PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA E CAMERE

Piazza del Quirinale: il Palazzo omonimo sulla destra e il Palazzo della consulta a sinistra, dietro l'obelisco: due dei pochi edifici scelti per le istituzioni che già c'erano prima del 1870.

·         Palazzo del Quirinale (Sede della Presidenza della Repubblica): costruito tra il 1573 ed il 1583 è stata la residenza dei Papi e dei Re d’Italia.

·         Tenuta presidenziale di Castelporziano (Residenza di campagna): già convento e residenza nobiliare, il palazzo e la tenuta furono acquistati dallo stato nel 1872, come dimora di caccia del Re d’Italia.

·         Palazzo Madama (Senato della Repubblica): è del XV secolo, apparteneva alla famiglia Medici, poi ai Lorena, infine divenne un palazzo pontificio per alcune istituzioni.

·         Palazzo Giustiniani (Presidenza del Senato della Repubblica): è del XVI secolo è appartenuto a diverse famiglie nobiliari, tra cui Giustiniani.

·         Palazzo Montecitorio (Camera dei deputati): fu realizzato nel 1563 da Gian Lorenzo Bernini per la famiglia Ludovisi. Ha ospitato anche pubblici uffici pontifici. La prima aula parlamentare realizzata nel 1871 era scomoda ed inadeguata, per cui l’edificio subì una radicale trasformazione nel 1918 e solo la facciata principale fu conservata.

 

GOVERNO

Panoramica dei principali palazzi del potere, tra cui Montecitorio, Palazzo Madama, Palazzo Chigi, Quirinale, Palazzo Senatorio (Comune di Roma), Farnesina, Viminale,  e altre sedi ministeriali.

·         Palazzo Chigi (Presidenza del Consiglio dei ministri): è del 1578 ed è appartenuto a diverse famiglie nobiliari, tra cui i Chigi di Siena. Ha ospitato ambasciate nello Stato Pontificio e, quando fu acquistato dallo Stato italiano, divenne Ministero degli esteri. Fu brevemente scelto da Mussolini come sede del governo e dal 1961 è destinato a quella funzione.

·         Villa Madama (Sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri): è del 1525 ed è appartenuta alla famiglia Medici.

·         Villa Doria Pamphilj (Sede di rappresentanza del governo): è un’antichissima abitazione che ha subito diverse trasformazioni fino al 1972. Vi avvennero dei combattimenti durante la Repubblica romana.

·         Palazzo della Farnesina (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale): fu costruito in diverse fasi tra il 1937 ed il 1959 e divenne l’unica sede del Ministero degli esteri.

·         Palazzo del Viminale (Ministero dell'interno): fu inaugurato nel 1925 per ospitare la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero degli interni. Durante il fascismo la sede governativa fu spostata altrove, vi tornò dal 1943 al 1961, dopo l’edificio fu destinato al solo Ministero degli interni.

·         Palazzo Baracchini (Ministero della difesa): realizzato nel 1876 per ospitare il Ministero della Guerra e lo Stato maggiore dell’esercito.

·         Palazzo Piacentini (Ministero della giustizia): fu realizzato tra il 1914 ed il 1924

·         Palazzo delle Finanze (Ministero dell'economia e delle finanze): fu il primo grande edificio per le istituzioni realizzato a Roma dopo il 1870, essendo stato inaugurato nel 1876. Ha anche ospitato il Consiglio dei ministri del Regno.

·         Palazzo del Ministero della pubblica istruzione (Ministero dell'istruzione): fu inaugurato nel 1926.

·         Collegio Romano (Ministero per i beni e le attività culturali): è del 1584 ed era un collegio gestito dall’ordine Gesuitico.

·         Palazzo Piacentini (Ministero dello sviluppo economico): è del 1932 e ospitava il Ministero delle corporazioni.

·         Palazzo dell'Agricoltura (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali): è del 1914.

·         Villa Patrizi (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti): in origine era una villa in stile rococò, dell’originale non rimane nulla. Nel 1907 fu venduta alle Ferrovie dello stato ed ancora oggi ne è la sede.

·         Villa Lubin (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro): fu costruita nel 1908 come sede dell’Istituto internazionale di agricoltura.


GIUSTIZIA

Palazzo di giustizia

·         Palazzo della Consulta (Corte costituzionale): è situato sul Colle Quirinale, vicino all’omonimo palazzo, fu costruito nel 1737 in stile barocco per ospitare gli uffici del Sant’Uffizio. Dopo Roma capitale è stato palazzo del Principe Umberto, successivamente ha ospitato vari ministeri. Dal 1955 ospita la Corte costituzionale.

·         Palazzo Spada (Consiglio di Stato): di stile barocco fu realizzato da Francesco Borromini nel 1540.

·         Palazzo di Giustizia (Corte suprema di cassazione): detto anche “palazzaccio” ci vollero ben 22 anni per edificarlo, tra il 1889 e il 1911, è di stile umbertino. Il tipo di terreno alluvionale sul quale sorge l’edificio, ha reso necessari diversi interventi di consolidamento.

domenica 14 febbraio 2021

462) IL NUOVO GOVERNO DI MARIO DRAGHI

 

C’È UNA GRANDE AMMUCCHIATA VARIOPINTA DI PARTITI (ALCUNI DEI QUALI HANNO RINNEGATO LORO STESSI) CHE SOSTENGONO IL NUOVO ESECUTIVO GUIDATO DALL’EX GOVERNATORE DELLA BANCA EUROPEA MARIO DRAGHI, VOLUTO FORTEMENTE DA RENZI, MATTARELLA E DALL’EUROPA, PER GESTIRE GLI INGENTI FONDI DELLA BCE.


Ci eravamo lasciati a dicembre con le prima avvisaglie della crisi del governo Conte, che puntualmente si è materializzata quando Matteo Renzi l’ha abbandonato. All’avvocato era rimasta una maggioranza molto risicata e così ha deciso di gettare la spugna. Non essendoci più i presupposti per un suo terzo governo è stato scelto dal Presidente della repubblica, come nuovo Capo del governo, l’ex governatore della Banca centrale europea Mario Draghi, sapendo che avrebbe avuto ampissimo consenso; perfino Lega e M5s hanno deciso di appoggiarlo, entrando nel suo esecutivo con FI, Pd, Italia viva e altre formazioni minori. Forse nessun governo dall’Unità d’Italia ad oggi ha mai avuto una maggioranza parlamentare così vasta. Oggi solo Fratelli d’Italia è rimasta fuori dal governo tra i grandi partiti, rimanendo coerente con i suoi ideali. Giuseppe Conte nei suoi due governi ha fatto qualcosa di positivo solo nel primo (quota cento pensioni, riduzione dei parlamentari, delle pensioni d’oro); certo da un anno a questa parte ha dovuto combattere fortemente contro un evento inedito ai nostri giorni, come la pandemia cinese. Qualunque governo avrebbe avuto delle difficoltà ed impopolarità (almeno i bonus per i monopattini avrebbe potuto evitarli), come è successo agli altri esecutivi di tutto il mondo.


Quando poi si rinnegano alcuni dei provvedimenti realizzati con la Lega, al fine di rimanere incollati al potere, si diventa poco credibili. Il reddito di cittadinanza, il principale e grande obbiettivo dei Cinque Stelle realizzato, ha aiutato dei bisognosi, allo stesso tempo ha fatto aumentare la disoccupazione e spesso finisce anche a chi non avrebbe diritto, come agli esponenti della criminalità o a chi ha altri redditi che non dichiara. Grillo voleva far aprire ai suoi il parlamento come una scatoletta di tonno, ora essi si ritrovano a governare, come un qualunque partito politico tradizionale, con il sistema che era loro nemico, incarnato dagli uomini forti dell’Ue e dai nemici (ora alleati) che volevano buttare giù, come Berlusconi e Renzi. Che fine. Un analogo discorso vale per quando denunciavano i cambi di casacca dei parlamentari; ora invece i voltagabbana li avrebbero accettati volentieri per mantenere in sella Conte. Idem la Lega, che alla lunga si è dimostrata incompatibile con il M5s, ma che era anch’essa contro il sistema europeo e i tecnici del Presidente. Forse i leghisti sono entrati al governo per impedire che a sostegno di Draghi ci fosse solo la vecchia alleanza, sbilanciata a sinistra, del Governo Conte II. Ora insieme a FI riporteranno equilibrio nel governo. Una mossa che lascia spiazzata tutta la sinistra. Secondo me col passare del tempo, quando si effettueranno delle scelte, qualche partito che non le digerirà inizierà a sfilarsi dal governo.

Non si sfuggirà a quelle elezioni politiche che oggi non sono state volute con la scusa del Covid, ma in realtà perché tutti temevano che le forze sovraniste trionfassero. L’Europa voleva fortemente il suo uomo e una squadra esperta per gestire quegli ingenti prestiti con cui ci dominerà e non forze antieuropee, che non lo avrebbero permesso, o i ragazzini dei Cinque Stelle che nel passato recente erano commessi, operai, disoccupati. Matteo Renzi è stato l’uomo chiave che insieme a Mattarella è stato l’artefice di questa operazione. Non bisogna dimenticare che fu Renzi a volere Sergio Mattarella Presidente della Repubblica e perciò gli è riconoscente.