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martedì 27 dicembre 2016

339) IL M5S TRA IMMIGRAZIONE ED INFRASTRUTTURE



IL MOVIMENTO 5 STELLE È IN IMPLOSIONE: SULL’IMMIGRAZIONE, SUL TERRORISMO, SULLA GIUNTA COMUNALE ROMANA E NON PUÒ DIRE DI NO A DELLE INFRASTRUTTURE CHE SONO NECESSARIE ALLO SVILUPPO, AL PROGRESSO DELLA NAZIONE.



L’ennesimo attentato terroristico che c’è stato recentemente a Berlino ha dimostrato che non sono infondate i timori per la sicurezza nazionale che comporta la sempre più massiccia immigrazione illegale. Un occidente dal politicamente corretto non sa come uscire da un terrorismo che da masochista introduce in casa propria: sa solo cantare “Imagine” di John Lennon e fare scorte di gessi colorati. I partiti di destra alzano la voce, anche qualche altro che diceva che questa immigrazione illegale è  necessaria per pagare le pensioni (o siamo noi che manteniamo quelli che arrivano?).

È il caso del M5s dove sono emerse delle ambiguità: Grillo ha dichiarato che l’immigrazione illegale va fermata, vanno espulsi tutti coloro che non hanno  requisiti per restare in Europa e vanno rivisti i trattati di Schengen. Suonano strane queste parole, dette da lui: il suo movimento politico ha contribuito in modo determinante all’abolizione del reato di clandestinità. A dire la verità Beppe Grillo e Casaleggio, i fondatori del Movimento Cinque Stelle, avevano delle tendenze restrittive sull’immigrazione, ma la maggioranza dei parlamentari che hanno selezionato, in precedenza appartenevano ai partiti di sinistra o avevano simpatie per essi (come la gran parte degli elettori del M5s)e più volte hanno dimostrato, sempre su quel tema, di essere più a sinistra del Pd. Ora il capo del movimento ha capito che è giunto il momento di catturare consensi sull’onta emotiva di questi attentati, scontrandosi violentemente con i suoi “dipendenti”.

E che problema c’è: se contrastano la sua linea li espelle della sua sorta di partito, come ha fatto finora con tutti i dissidenti, con tutti i ribelli. Sembrano essere scampati a questa sentenza la sindachessa di Roma e la giunta del Movimento 5 Stelle: loro che facevano tanto i trasparenti, lanciando anatemi contro le altre forze politiche, hanno commesso i medesimi errori delle stesse, affidandosi a dei personaggi di dubbia condotta. Vedremo come finirà. La grande stampa (soprattutto romana) sta facendo di tutto per spodestare la giunta grillina dalla capitale: non le ha perdonato la rinuncia alla candidatura olimpica e altre cose. A parte il fatto che le olimpiadi difficilmente le avrebbero assegnate a Roma; ciò che preoccupa di più è l’abbandono delle opere pubbliche fondamentali per lo sviluppo, per il progresso di Roma, dell’Italia, e per la sicurezza di noi tutti. 



In questi giorni hanno inaugurato l’autostrada Salerno – Reggio Calabria rinnovata (anche se restano ancora un po’ di cose da fare); lo sanno quelli del M5s che quell’arteria era molto pericolosa ed avvenivano parecchi incidenti mortali all’anno? È la stessa cosa per la s.s. 148 pontina: tre anni fa annunciarono l’imminente rinnovo, oggi i cantieri ancora non aprono per via dei soliti rompiscatole che mettono i bastoni tra le ruote. Molti pendolari sono costretti a viaggiare tutti i giorni sulla 148 tra Latina e Roma, perché i mezzi pubblici sono sconvenienti per loro (compresa una futura ed eventuale metropolitane leggera): li portano in delle zone lontane dai loro posti di lavoro. Non si bloccano le opere pubbliche per paura delle ruberie, si bloccano i ladri. L’ambiente può essere salvaguardato lo stesso: ad esempio rimboschendo e rinverdendo altre aree non interessate ai lavori di pubblica utilità. Pochi giorni orsono hanno inaugurato un nuovo terminal nell’aeroporto d Fiumicino e la sindachessa di Roma Raggi ha disertato l’inaugurazione. Se hanno allargato quell’aeroporto evidentemente perché era necessario e non certo per divertimento: significa che i passeggeri dello scalo sono in crescente aumento per motivi di turismo e di lavoro.

domenica 18 dicembre 2016

338) VOGLIAMO VOTARE AL PIÙ PRESTO



SI È INSEDIATO IL GOVERNO GENTILONI, L’ENNESIMO ESECUTIVO NON ELETTO, FOTOCOPIA DI QUELLO RENZI. SI SPERA CHE IN POCHI MESI ESSO FACCIA LA LEGGE ELETTORALE E POI SI VADA A VOTARE. MA NON SARÀ COSÌ. 


Già si sapeva che se Renzi avesse perso il referendum, lo stesso si sarebbe dimesso e con la stessa maggioranza che lo sosteneva si sarebbe formato un nuovo governo. Non saremmo andati direttamente alle elezioni politiche: sia perché le poltrone governative se le vogliono tenere il più tempo possibile e sia perché si attende la sentenza della Consulta Costituzionale che deciderà sulla costituzionalità o sulla non costituzionalità della legge elettorale (ormai le leggi non le fa più il parlamento eletto dal popolo ma le fanno i magistrati della Consulta nominati dall’alto). 


Ora c’è il Governo Genitloni: il quarto governo non eletto, il quarto capeggiato da un cattolico di sinistra e formatosi attraverso dei compromessi e degli inciuci vari; grossomodo è una copia del Governo Renzi. La norma anti – ribaltoni, nell’ultima proposta di modifica costituzionale che è stata bocciata dal referendum, non l’avevano inserita; e come avrebbero potuto? Se lo avessero fatto (come fece il centrodestra nella sua riforma costituzionale del 2006) non avremmo mai avuto i vari esecutivi Letta, Renzi, Gentiloni, che si sono formati con l’appoggio decisivo dei vari transfughi di destra. Il loro capo è Angelino Alfano: il suo trasferimento dal Ministero degli Interni a quello degli esteri è una promozione o una fuga? (perché non sa più come uscire dalla grana immigrazione) Quel che è, è: i ministeri importanti glieli danno sempre, poiché è la mente di un partito che è fondamentale alla tenuta del governo. Invece ha suscitato un po’ di clamore la conferma al governo della signorina Maria Elena Boschi: primo perché la riforma costituzionale che portava il suo nome è stata bocciata, secondo perché la sua famiglia è stata coinvolta in degli affari poco chiari con le grandi banche toscane.

Speriamo che facciano votare al più presto, lo chiede la maggioranza degli italiani; i compromessi tra vincenti e perdenti sono un affare tipico tutto nostro: nelle altre nazioni quando si vota, se non esce un vincitore, si continua a votare di continuo finché un partito, o una coalizione di partiti, arriva ad una maggioranza. È successo così in Grecia ed in Spagna. Non voteremo a breve, a meno che Renzi decida una mossa a sorpresa: per prendersi la sua rivincita e per non farsi logorare o spodestare dalla guida del suo partito. Sarà una bella battaglia, lo sarà ancor di più e tutto tornerà in gioco dopo che il M5S, dato da tutti per favorito, si è dimostrato un partito come gli altri, con i vari difetti. Ci saranno sempre le incognite CameraSenato: se non faranno delle buone leggi elettorali che permetteranno ad una coalizione di ottenere la maggioranza in entrambi i rami parlamentari, o torneranno le larghe intese o si dovrà tornare al voto continuamente. Sarà compito dei vari partiti premunirsi, magari facendo firmare un contratto ai propri candidati, onde evitare i facili cambi di casacca di convenienza; alla Verdini, il quale ha cercato la poltrona: non gliel'hanno data ed è tornato all'opposizione!

venerdì 9 dicembre 2016

337) NO AL REFERENDUM, NO A RENZI




LA SCHIACCIANTE VITTORIA DEL NO AL REFERENDUM COSTITUZIONALE HA PROVOCATO LA FINE DEL GOVERNO RENZI.

Votanti: 33.243.845 (65,47%)
Si: 13.432.208 (40,89%)
No: 19.419.507 (59,11%)



La prevedibile e scontata vittoria del no al referendum costituzionale ha determinato la caduta dell’esecutivo a guida Renzi. Gli italiani che sono andati a votare non hanno bocciato propriamente la riforma proposta; il no è stato rivolto soprattutto a Matteo Renzi e alle sue politiche. Gli italiani dall’estero hanno votato si in maggioranza: proprio perché risiedono lontano dalla loro terra non subiscono quelle politiche. Ci saranno dei motivi validi se ad esempio in Sardegna e in Sicilia, come in altre regioni del sud con povertà e disoccupazione in aumento e che subiscono le conseguenze di un’immigrazione clandestina massiccia, incoraggiata dal Governo, la percentuale del no è arrivata al 70%? (a Lampedusa il no ha raggiunto addirittura l’88%)

C’erano coloro che dicevano di pensare solo a quello che proponeva questo referendum, cioè la riduzione dei costi della politica, a non guardare alle altre politiche renziane che non c’entravano nulla o all’appartenenza politica avversa: perciò invitavano a votare positivamente. In pochi li hanno ascoltati, anche perché il fronte del no è stato molto agguerrito. È la seconda volta che una proposta di  riforma costituzionale viene bocciata: gli italiani sono troppo attaccati alla Costituzione cosi com’è, con i conseguenti alti costi della politica, oppure non va giù che qualcuno si prenda i meriti dei miglioramenti? Più la seconda risposta: nel 2006 aizzarono una campagna negativa contro Berlusconi e la Lega, autori di una riforma costituzionale, oggi la stessa sorte è toccata a Renzi. 



Egli, assieme ai suoi più stretti collaboratori, sono stati giudicati troppo arroganti e presuntuosi, in particolar modo il Presidente del Consiglio che si autoproclamò senza passare per le elezioni e pretese di mettere mano da solo alla riforma della Costituzione. Se avesse vinto il si il Presidente del Consiglio uscente avrebbe avuto un potere assoluto e gli avversari non avrebbero potuto governare in caso di vittoria. Sembra passato molto tempo dal giugno 2014, allorquando egli stravinse le elezioni europee, portando il Pd ad un 40%: in quel momento sembrava imbattibile. Quel 40% l’ha mantenuto pure stavolta, ma non è servito a niente perché gli schieramenti erano due e l’altro l’ha superato. Quella percentuale Renzi la vorrà sfruttare finché sarà calda, mentre il restante 60% si frammenterà: ragion per cui vorrà andare alle elezioni politiche al più presto possibile.

Saranno stati decisivi nel risultato referendario i dissidenti di sinistra contrari a questa riforma? Secondo me no: avranno influito al massimo per un 5 – 6%. Anche a destra ci saranno stati coloro che, infischiandosene delle indicazioni di voto dei partiti che tradizionalmente votano, sono andati in controtendenza. Il voler imporsi a tutti i costi, senza passare per le votazioni, potrebbe aver bruciato il presuntuoso fiorentino: avrebbe fatto meglio a lasciar Letta al suo posto per qualche mese, a sbrigare le principale urgenze, per poi presentarsi alle elezioni politiche come candidato Primo Ministro del centrosinistra.

Ora un governo di un paio di mesi per fare le leggi elettorali e poi tutti dritti al voto! Non bisogna dire “non voterò o voterò 5 Stelle”: attenzione a quelli, vi porteranno alla rovina. La soluzione per uscire da questo caos e da questo pantano in cui ci hanno condotto si chiama: Salvini – Meloni – Berlusconi.

domenica 4 dicembre 2016

336) IL PAPA SEMPRE DI PIÙ PROGRESSISTA



MENTRE NEI SECOLI PASSATI PER LA NOSTRA FEDE ERA LEGGITTIMO COMBATTERE PER DIFENDERLA DALLE INCURSIONI DEGLI ALTRI “FALSI “ CULTI, OGGI, PER IL CONTESTO STORICO CHE VIVIAMO, IL PONTEFICE CHE GUIDA LA CHIESA SI DIMOSTRA SEMPRE PIÙ PROGRESSISTA (BENEDIZIONI DELLE IMMIGRAZIONI DI MASSA, APERTURE ACRITICHE  ALL’ISLAM, SIMPATIE PER I POLITICI E I DITTATORI LATINOAMERICANI COMUNISTI, CONTINUE INTERVISTE A “REPUBBLICA”, FACILI ASSOLUZIONI).



Nei secoli passati un fedele cattolico veniva incitato dalle alte autorità ecclesiali a combattere per la fede, contro gli infedeli: così facendo si sarebbe guadagnato un posto in paradiso. Da Poitiers, alle crociate, da Lepanto a Vienna, molti cristiani sono caduti combattendo per la loro fede e per impedire che la cristianità nelle loro patrie fosse cancellata a favore di altri culti, allora considerati fasulli. Addirittura i Santi e la Madonna aiutavano i guerrieri cristiani: è il caso della Madonna del Buon Rimedio che avrebbe sostenuto i combattenti a Lepanto. Con i tempi di oggi cosa faranno a coloro che a loro tempo si guadagnarono un posto nelle alte sfere celesti?  Li retrocederanno a….? Così noi, che dovremo genufletterci all’immigrazioni di massa e all’Islam se non vorremo finire male. Per un prete, per un vescovo, per un cardinale, per un papa, la parola di Cristo dovrebbe essere verità assoluta: significa che non ci dovrebbero essere altri dei, altre religioni. Va bene poi aiutare il prossimo di qualunque fede, ma benedire costantemente un fenomeno illegale (che non è tutto oro anche se luccica), il quale potrebbe cancellare la cristianità di un territorio, sembra più estremismo politico che carità cristiana.



Questo Papa parla solo di immigrazione, trascurando e trattando con superficialità altri temi che erano in cima ai pensieri dei suoi predecessori, come ad esempio l’aborto. (e che sarà mai!) Il recente giubileo straordinario della misericordia ha dato la possibilità di ottenere il perdono per coloro che hanno abortito volontariamente e, a sorpresa, il Pontefice ha annunziato che d’ora innanzi i sacerdoti potranno assolvere chi abortisce. Buone iniziative, ma bisogna ricordare che la misericordia divina per chi si pentiva c’èra sempre stata, anche per i peccati più gravi dell’aborto. Legittimi sono i dubbi sollevati dagli ambienti ecclesiali conservatori, secondo cui con questa novità si banalizza il peccato: se prima si facevano degli scrupoli prima di abortire, d’ora innanzi se ne faranno di meno. Il motivo per cui l’aborto è maggiormente giustificato è la violenza carnale: in quella circostanza la dottrina ecclesiale consente l’utilizzo della cosiddetta “pillola del giorno dopo”, per evitare il concepimento. Fra poco da noi qualunque metodo contraccettivo verrà tollerato, in qualsiasi circostanza, quando dovrebbero essere promosse delle campagna in quel senso nei paesi in via di sviluppo.


Saranno sempre più contenti gli esponenti della sinistra nostrana e mondiale per queste svolte del Sommo Pontefice, il quale in più occasioni non ha fatto mistero di simpatizzare per la sinistra: dalle interviste a “Repubblica”, in cui dichiara che Comunismo e Cristianesimo si somigliano, alle amicizie intime con i politici e dittatori latinoamericani dichiaratamente comunisti. Per la Chiesa durante il XX Secolo il Comunismo era il male assoluto, mentre ora assistiamo ad una rivalutazione. E i martiri cristiani perseguitati da molti regimi? Anche l’Italia unita era uno scandalo per la Chiesa, oggi Essa ha capito che fu una cosa giusta; su questo punto siamo d’accordo. Nell’aldilà si assisterà continuamente ad un continuo sali – scendi, derivanti dai cambi di posizione del Vaticano? Non vogliamo erigerci a giudici supremi universali sui grandi misteri dei quali non potremo sapere mai nulla: ci scherziamo su, anche con le vignette satiriche di Alfio Krancic (una satira “diversa”, di destra, non guasta), per non ammettere che, parlando sul serio, c’è poco da stare allegri per questi stravolgimenti. I cattolici americani hanno dato un chiaro segnale votando Trump, dissociandosi da quelle linee.