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domenica 4 dicembre 2016

336) IL PAPA SEMPRE DI PIÙ PROGRESSISTA



MENTRE NEI SECOLI PASSATI PER LA NOSTRA FEDE ERA LEGGITTIMO COMBATTERE PER DIFENDERLA DALLE INCURSIONI DEGLI ALTRI “FALSI “ CULTI, OGGI, PER IL CONTESTO STORICO CHE VIVIAMO, IL PONTEFICE CHE GUIDA LA CHIESA SI DIMOSTRA SEMPRE PIÙ PROGRESSISTA (BENEDIZIONI DELLE IMMIGRAZIONI DI MASSA, APERTURE ACRITICHE  ALL’ISLAM, SIMPATIE PER I POLITICI E I DITTATORI LATINOAMERICANI COMUNISTI, CONTINUE INTERVISTE A “REPUBBLICA”, FACILI ASSOLUZIONI).



Nei secoli passati un fedele cattolico veniva incitato dalle alte autorità ecclesiali a combattere per la fede, contro gli infedeli: così facendo si sarebbe guadagnato un posto in paradiso. Da Poitiers, alle crociate, da Lepanto a Vienna, molti cristiani sono caduti combattendo per la loro fede e per impedire che la cristianità nelle loro patrie fosse cancellata a favore di altri culti, allora considerati fasulli. Addirittura i Santi e la Madonna aiutavano i guerrieri cristiani: è il caso della Madonna del Buon Rimedio che avrebbe sostenuto i combattenti a Lepanto. Con i tempi di oggi cosa faranno a coloro che a loro tempo si guadagnarono un posto nelle alte sfere celesti?  Li retrocederanno a….? Così noi, che dovremo genufletterci all’immigrazioni di massa e all’Islam se non vorremo finire male. Per un prete, per un vescovo, per un cardinale, per un papa, la parola di Cristo dovrebbe essere verità assoluta: significa che non ci dovrebbero essere altri dei, altre religioni. Va bene poi aiutare il prossimo di qualunque fede, ma benedire costantemente un fenomeno illegale (che non è tutto oro anche se luccica), il quale potrebbe cancellare la cristianità di un territorio, sembra più estremismo politico che carità cristiana.



Questo Papa parla solo di immigrazione, trascurando e trattando con superficialità altri temi che erano in cima ai pensieri dei suoi predecessori, come ad esempio l’aborto. (e che sarà mai!) Il recente giubileo straordinario della misericordia ha dato la possibilità di ottenere il perdono per coloro che hanno abortito volontariamente e, a sorpresa, il Pontefice ha annunziato che d’ora innanzi i sacerdoti potranno assolvere chi abortisce. Buone iniziative, ma bisogna ricordare che la misericordia divina per chi si pentiva c’èra sempre stata, anche per i peccati più gravi dell’aborto. Legittimi sono i dubbi sollevati dagli ambienti ecclesiali conservatori, secondo cui con questa novità si banalizza il peccato: se prima si facevano degli scrupoli prima di abortire, d’ora innanzi se ne faranno di meno. Il motivo per cui l’aborto è maggiormente giustificato è la violenza carnale: in quella circostanza la dottrina ecclesiale consente l’utilizzo della cosiddetta “pillola del giorno dopo”, per evitare il concepimento. Fra poco da noi qualunque metodo contraccettivo verrà tollerato, in qualsiasi circostanza, quando dovrebbero essere promosse delle campagna in quel senso nei paesi in via di sviluppo.


Saranno sempre più contenti gli esponenti della sinistra nostrana e mondiale per queste svolte del Sommo Pontefice, il quale in più occasioni non ha fatto mistero di simpatizzare per la sinistra: dalle interviste a “Repubblica”, in cui dichiara che Comunismo e Cristianesimo si somigliano, alle amicizie intime con i politici e dittatori latinoamericani dichiaratamente comunisti. Per la Chiesa durante il XX Secolo il Comunismo era il male assoluto, mentre ora assistiamo ad una rivalutazione. E i martiri cristiani perseguitati da molti regimi? Anche l’Italia unita era uno scandalo per la Chiesa, oggi Essa ha capito che fu una cosa giusta; su questo punto siamo d’accordo. Nell’aldilà si assisterà continuamente ad un continuo sali – scendi, derivanti dai cambi di posizione del Vaticano? Non vogliamo erigerci a giudici supremi universali sui grandi misteri dei quali non potremo sapere mai nulla: ci scherziamo su, anche con le vignette satiriche di Alfio Krancic (una satira “diversa”, di destra, non guasta), per non ammettere che, parlando sul serio, c’è poco da stare allegri per questi stravolgimenti. I cattolici americani hanno dato un chiaro segnale votando Trump, dissociandosi da quelle linee.

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