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domenica 22 marzo 2009

6) STORIA DELLA DESTRA REPUBBLICANA ITALIANA


Movimento Sociale Italiano (1946 – 1993) 
Il Movimento Sociale Italiano nacque nel dicembre 1946, fu fondato dai reduci della Repubblica Sociale Italiana, tra i quali Giorgio Almirante, Pino Romualdi e da ex esponenti del Regime Fascista, tra cui Arturo Michelini, scampati da condanne a morte e in seguito amnistiati, per emblema venne scelta una fiamma, simbolo degli arditi della Prima Guerra Mondiale. Per decenni fu il partito dei nostalgici del Ventennio Fascista, ma fu pure il partito di molti giovani, alcuni di loro provenienti da famiglie di militari, che credevano negli ideali di patria, italianità e nazionalismo, cose che dal dopoguerra in poi non andavano più di moda. Fu uno dei due o tre partiti di destra, con il Partito Monarchico e il Partito Liberale, nel periodo che viene identificato emblematicamente Prima Repubblica. Ma ricordiamo che il fascismo, a cui faceva riferimento l’Msi, nacque come partito rivoluzionario di sinistra di ispirazione socialista, casa natale del fondatore Benito Mussolini, con i primi Fasci di Combattimento, ma in seguito mutò posizioni, divenendo partito nazionalista e monarchico, appunto dalla fusione dei Fasci di Combattimento con il Partito Nazionalista nacque il Partito Nazional Fascista. Ho parlato sinteticamente dell’origine del fascismo e non ho approfondito per non uscire fuori tema, ma la parola d’ordine di Almirante fu: “non rinnegare e non restaurare”; così i nostalgici poterono trovare il loro partito per la prima volta nel 1948, dopo che alle elezioni per l’assemblea costituente, insieme al referendum “Monarchia – Repubblica” nel 1946, si affidarono alla lista dell’Uomo Qualunque di Giannini. Alle elezioni del 1948 l’Msi raccolse 526.670 voti, pari al 2% e ottenne 6 seggi alla Camera, mentre al Senato raccolse 200.241 voti, pari allo 0,9% e ottenne un seggio. In molte città del sud quel partito raggiunse elevatissime percentuali partecipando alle giunte comunali, tra cui Napoli, con il monarchico Achille Lauro sindaco; a Roma alle comunali del 1953 De Gasperi disobbedì agli ordini del Santo Padre Pio XII che invitava la Dc ad un’alleanza con l’Msi in chiave anticomunista. Nelle successive elezioni politiche del 1953 l’Msi aumentò vistosamente i consensi raccogliendo circa 1.600.000 voti alla Camera, pari al 5,8%, ottenendo 29 seggi. Le percentuali in tutte le elezioni politiche, fino alle ultime del 1992 in cui partecipò con la denominazione Msi, furono sul 5%, 6%, tranne nel 1972, anno del massimo storico, quell’anno si fuse con il Partito Monarchico assumendo la denominazione Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale: ottenne l’8,6% alla Camera con 56 seggi e al Senato raggiunse il 9% con 26 seggi. In quegli anni cominciava a preoccupare un Msi così forte, per cui molti giovani militanti vennero presi di mira da gruppi terroristici e finirono tragicamente: quelli furono gli anni dell’isolamento e delle persecuzioni, iniziati nei primi anni ’60, quando l’Msi appoggiò dall’esterno un governo monocolore democristiano presieduto da Ferdinando Tambroni, causa che portò a molti scontri di piazza a Genova, città medaglia d’oro della resistenza che quel partito aveva scelto per celebrare il congresso, e nelle altre città d’Italia. L'Msi fu l'unico partito ad affiancare la Dc nelle battaglie contro i divorzio e contro l'aborto. Altro episodio eclatante della sua storia fu la rivolta del "boia chi molla" nel 1970 a Reggio Calabria, quando il capoluogo della regione venne spostato da Reggio a Catanzaro, con protagonista Ciccio Franco, un sindacalista missino che entrava ed usciva dal partito. Alla morte di Almirante nel 1988, a sorpresa il giovanissimo Gianfranco Fini, segretario del Fronte della Gioventù, divenne il nuovo segretario del partito. Fini aveva scelto quel partito perché da ragazzo dei giovani studenti di sinistra gli impedirono di vedere al cinema un film sulla guerra del Vietnam. Egli tenne la segreteria nei primi anni ’90, tranne un brevissimo periodo in cui Pino Rauti riuscì a soffiargliela, giusto in tempo per l’uscita dall’isolamento, per la definitiva e inaspettata consacrazione, con l’uscita di scena dei partiti che fino ad allora avevano retto le sorti dell’Italia. Si affidò all’Msi quell’elettorato ostile alla sinistra: durante le elezioni amministrative del novembre 1993 il partito ottenne la maggioranza relativa al primo turno a Roma e a Napoli, Fini e Alessandra Mussolini andarono ai ballottaggi e persero per poco, a Latina però vinse con Aimone Finestra, la città tornava così alle sue origini dopo decenni bianchi.


Alleanza Nazionale e Forza Italia (1994 – 2007) 
Durante l’inaugurazione di un ipermercato domandarono a Berlusconi: per chi voterebbe lei se fosse un cittadino romano, per Fini o per Rutelli? Per Fini, rispose senza esitare. Rimasi sorpreso da quella risposta perché sapevo che Berlusconi era stato socialista e perché allora esporsi in quel modo per Fini avrebbe significato passare per camicia nera: evidentemente aveva già deciso di entrare in politica, altrimenti per un uomo d’affari in vista come lui non avrebbe avuto senso fare quella sparata. Entrò in campo fondando il partito di Forza Italia “per non lasciare in mano il paese a forze di sinistra politicamente immature”: nelle elezioni politiche anticipate del 1994 si alleò al nord Italia con la Lega e al sud con Alleanza Nazionale, la formazione derivata dall’Msi (senza Berlusconi An e Lega non si sarebbero mai alleate). Questa nuova formazione era stata lanciata alcuni anni prima nelle colonne del Secolo d’Italia da Storace e in quelle del Tempo da Fisichella, che aderì al nuovo partito insieme a Publio Fiori, si affiancarono ai colonnelli più fidati di Fini: Storace, La Russa, Gasparri, Tatarella. Dopo il successo delle amministrative del 1993 si ritenne che fosse il tempo giusto per defascistizzare il partito e Alleanza Nazionale nacque ufficialmente nel gennaio 1995 al congresso di Fiuggi: l’ala estrema del partito, facente riferimento a Rauti, non aderì e fondò il Movimento Sociale Fiamma Tricolore. A sorpresa Berlusconi e alleati sbaragliarono la gioiosa macchina da guerra di Sinistra di Occhetto e soci, convinti di stravincere, An in quelle elezioni del 1994 ottenne il 13,4% divenendo il terzo partito di maggioranza dopo Forza Italia e Pds. Forza Italia e Alleanza Nazionale sono stati sempre partiti simili, gemelli; dopo la fine dei partiti di governo della prima repubblica sono riusciti a intercettare le intenzioni di voto di quella parte di elettorato Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli ostile alla nuova sinistra nata dalla frammentazione del Pci, ma anche quello di quella parte di elettorato Pci stravolto dagli avvenimenti internazionali. Cosi facendo An raddoppiò i voti che aveva come Msi, mentre Forza Italia (partito di ispirazione conservatrice liberale) dal nulla riuscì a divenire il primo partito italiano. La prima esperienza di governo di centrodestra durò pochi mesi per colpa di poteri forti che remarono contro Berlusconi e fecero
pressioni su Bossi per farlo cadere. Negli anni successivi An fu sempre il terzo partito, si rassegnò alla supremazia di Berlusconi, fece opposizione ai governi di centrosinistra, raggiunse il massimo in % nel 1996 e il minimo nel 1999, quando in occasione delle elezioni europee si alleò col Patto Segni, conquistò la regione Lazio nel 2000 con Storace, tornò al governo con FI, Ccd e Lega nel 2001 e Fini prima fu vicepresidente del consiglio, poi ministro degli esteri. Storico fu il suo viaggio in Israele in cui rinnegò il passato e commemorò le vittime dell’olocausto: molti ritengono che abbia fatto benissimo, però ritengono che non doveva indossare quel copricapo ebraico. Una delle due proposte del presidente di An che destarono scalpore negli ambienti di destra fu quella della concessione di voto amministrativo agli extracomunitari, l’altra fu quella di essere favorevole a votare si sul referendum sulla fecondazione assistita, andando contro il suo partito. Fini ed An stavano diventando troppo morbidi per alcuni duri e puri della corrente di Storace, così si scissero e diedero vita a La Destra. Nel frattempo An e Forza Italia, essendo due partiti omogenei, iniziarono a parlare di costituire un unico partito, dopo aver perso sul filo del rasoio le elezioni politiche del 2006 velocizzarono la realizzazione di quell'iniziativa; ma Berlusconi volle fare tutto di testa sua, soprattutto per rilanciarsi perché sembrava essere finito, scegliendo il nome del partito (Popolo delle Libertà) e coinvolgendo solo Forza Italia per quell’obiettivo. Fini per quel motivo, quando nel novembre 2007 fu lanciato Il Popolo delle Libertà, mostrò freddezza e diffidenza.

Il Popolo delle Libertà (2008 – 2009)
La fine anticipata del governo Prodi di centrosinistra nel gennaio 2008 riconciliò gli animi: i due partiti si unirono nel cartello elettorale Popolo delle Libertà, con Berlusconi, ancora una volta candidato presidente, vinsero le elezioni anticipate dell’aprile 2008, ottenendo una maggioranza ampissima, con l’apporto decisivo della Lega Nord e escludendo dall’alleanza partiti centristi e di destra estrema. Questa volta Fini divenne Presidente della Camera dei Deputati, quindi dovette rinunciare al ruolo di presidente di An e cederlo a La Russa, Ministro della Difesa, il partito frattanto accellerò il processo di scioglimento e confluenza, con Forza Italia e altri partiti minori, nel partito del Popolo delle Libertà, che alle elezioni del 2008 ottenne il 37,39% alla Camera e il 38.17% al Senato. Il partito nascerà ufficialmente domenica 29 marzo 2009 ma non mancano i primi malcontenti: la gente si aspetta che questo grande partito degli Italiani si rifaccia agli ideali del cattolicesimo, ma si aspetta pure che sia di destra e non sia una nuova Democrazia Cristiana. Le battaglie che hanno affrontato sia FI, sia An per entrare nel Partito Popolare Europeo, quando vi riuscirono chissà che grandissimo traguardo si aspettavano di aver raggiunto, sentendosi realizzati; non doveva loro minimamente interessare il Ppe se fossero rimasti coerenti con i loro ideali destrosi. Si stanno rivelando troppo morbidi: lo scorso anno avevano vinto le elezioni sfruttando l’esasperazione della gente sui problemi che comporta l’immigrazione selvaggia e promisero di intervenire drasticamente; da questo punto di vista se non fosse stato per la Lega non sarebbe successo nulla. Stessa cosa è per la concorrenza di imprese estere in ambito commerciale con le tante aziende italiane che chiudono per via della concorrenza  europea e extraeuropea, causata dalla libera circolazione. Non si ha il coraggio di introdurre dei dazi e di dire di no all’Unione Europea (avessimo detto no all’euro, oggi staremmo tutti meglio), sospendendo i suoi trattati, per non ostacolare gli imprenditori italiani all’estero amici di Berlusconi e lo stesso ha i suoi interessi all’estero con le sue imprese. E chi ci rimetterà con queste politiche spregiudicate e troppo morbide? Come al solito noi cittadini il cui futuro sarà sempre meno roseo.

venerdì 6 marzo 2009

5) DONNE E ATTRAZIONI

La festa della donna e la festa degli innamorati, a San Valentino, non sono né feste religiose, né feste nazionali, ma sono soltanto ricorrenze simboliche, più che altro create per esigenze commerciali e di profitto. Con la festa della donna vanno a nozze le più incallite femministe, molte di loro impegnate in politica in partiti di sinistra, sempre in prima linea. Per altre donne di altre generazioni, vecchio stampo, non conta nulla quella festa: ad esempio per mia madre, che ha dovuto crescere tre figli da sola, sempre in assoluta umiltà, è una banalità quella celebrazione. Per molti secoli le donne sono state sottomesse agli uomini, l’origine di tale sottomissione era da ricercare nella religione: nel libro della Genesi della Bibbia Dio punì Eva per aver invogliato, su richiesta del serpente, Adamo a mangiare il frutto dell’albero proibito. Secondo la dottrina cristiana Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma non volle lasciarlo solo, così gli affiancò la donna e dalla loro naturale attrazione potevano essere generati altri piccoli uomini o altre piccole donne. Nella Religione Cattolica c’è la rappresentazione di Maria Vergine, madre di Gesù, quindi Madre di Dio e Madre di tutta l’umanità. L’uomo, essendo più forte fisicamente, ha sempre avuto ruoli di comando, ha sempre svolto i durissimi lavori, in cui era richiesta prestanza fisica, mentre la donna si è sempre occupata della creazione, della crescita dei figli e delle faccende di casa. Oggi nella società occidentale con la diffusione delle idee illuministe, delle idee di parità fra sessi, con la tecnologia e la conseguente scomparsa di molti lavori di resistenza fisica, le donne possono fare qualunque cosa fa l’uomo sin da subito, spesso trascurando la loro funzione principale, che sarebbe quella di generare nuove vite. Tutto il contrario succede negli altri paesi del mondo, soprattutto in alcuni paesi di religione islamica, dove in molti casi le donne vengono maltrattate, sottomesse, vengono loro negati i più elementari diritti, possono finire lapidate per un adulterio, vengono infibulate e fin da giovanissime mettono al mondo moltissimi figli, non rendendosi conto che così si creeranno problemi di sovraffollamento e fame. Questi sono grossissimi problemi, perciò preferisco concentrarmi e vedere quel che avviene in casa mia nel mio piccolo mondo ed affrontare l’argomento dell’attrazione tra sessi. Nell’età adolescenziale si inizia a vedere in modo diverso, non più come antagonista, la persona dell’altro sesso, iniziano i primi amori, alcuni indelebili, altri passeggeri e il bisogno dell’altra/o passa sopra ogni desiderio. Molti uomini quando partono lontano li distrugge la lontananza dalle loro fidanzate/mogli, li distrugge più della paura di essere uccisi in una guerra. Nelle guerre anche una ragazza conosciuta da poco può esorcizzare la paura, in fondo al proprio cuore si vede questo sogno e la sicurezza di tornare a casa sano e salvo. In “Ciao Biondina” una biondina può far superare i drammi della guerra, si può aver la certezza di tornare a casa sano e salvo per lei che aspetta. Canzone del Regime Fascista dei primi anni ’40, ma purtroppo molti non torneranno.


CIAO BIONDINA
L'alba spunta già, e se devi andar/per le vie del mondo, non tardar./Ogni studentin gaio soldatin/lascia i libri e l'Università

Ciao biondina, ci rivedremo/un bel giorno ci incontreremo/da lontan, quando resterò/solo col mio cuor ti penserò./Sognerò di baciare ancor/la tua treccia d'or,/addio biondona./Ciao biondina, è giunta l'ora./Ciao biondina, un bacio ancora./Con ardor il goliardo va/senza mai esitar combatterà./ Ciao mio caro amor/ presto torna vincitor.

Sfila il battaglion, rombano i motor/sempre in alto il cuore tricolor./Vincere o morir, questo è l'avvenir/della più gagliarda gioventù.

Ciao biondina, ci rivedremo/un bel giorno ci incontreremo/da lontan, quando resterò/solo col mio cuor ti penserò./Sognerò di baciare ancor/la tua treccia d'or,/addio biondona./Ciao biondina, è giunta l'ora./Ciao biondina, un bacio ancora./Con ardor il goliardo va/senza mai esitar combatterà./ Ciao mio caro amor/ presto torna vincitor.



Oggi sono lontani i tempi di guerra in cui le donne aspettavano in apprensione i loro uomini a casa, siamo nei tempi dell’ultratecnologia e molte volte sono esse a far soffrire in altri modi i maschi. Molti hanno vissuto l’esperienza di essere piantati dalle loro ragazze, quando esse forti del loro fascino e della loro bellezza si imbattono in uomini ricchi sfondati a cui riescono subito a far perdere la testa. Nella canzone “Bella Stronza” di Marco Masini si evidenza la disperazione di un ragazzo che ha vissuto questa esperienza, corre dietro a lei che le è sfuggita ed è disposto ad accontentarsi degli avanzi. Ma non è detto che sia sempre la donna a tradire, in molti casi succede che il maschio trova una “migliore” e pianta la sua ragazza per quella. Ora non so se Marco Masini parla per esperienza personale o la sua è un’opera di fantasia di cui è tipica la creatività di tutti gli artisti; ma cosa pretende alla fine? È lui che ha iniziato con il tradimento: “Bella stronza, che hai distrutto tutti i sogni della donna che ho tradito……” E alla fine pure lui fa parte di quella cerchia di miliardari arroganti con il Ferrari.


BELLA STRONZA
Bella stronza.../che hai distrutto tutti i sogni/della donna che ho tradito/che mi hai fatto fare a pugni/con il mio migliore amico/e ora mentre vado a fondo/tu mi dici sorridendo ne ho abbastanza.

Bella stronza.../che ti fai vedere in giro/per alberghi e ristoranti/con il culo sul Ferrari/di quell'essere arrogante/non lo sai che i miliardari/anche ai loro sentimenti danno un prezzo/il disprezzo.../perché forse io ti ho dato troppo amore/bella stronza che sorridi di rancore...

Ma se Dio ti ha fatto bella/come il cielo e come il mare/a che cosa ti ribelli/di chi ti vuoi vendicare/ma se Dio ti ha fatto bella/più del sole e della luna/perché non scappiamo insieme/non lo senti questo mondo come puzza

Ma se Dio ti ha fatto bella/come un ramo di ciliegio/tu non puoi amare un tarlo/tu commetti un sacrilegio/e ogni volta che ti spogli/non lo senti il freddo dentro/quando lui ti paga i conti/non lo senti l'imbarazzo del silenzio.

Perché sei bella, bella, bella,/bella stronza.../che hai chiamato la volante quella notte/e volevi farmi mettere in manette/solo perché avevo perso la pazienza.../la speranza... sì, bella stronza.

Ti ricordi.../quando con i primi soldi/ti ho comprato quella spilla/che ti illuminava il viso/e ti chiamavo la mia stella/quegli attacchi all'improvviso/che avevamo noi di sesso e tenerezza/ bella stronza... sì/perché forse io ti ho dato troppo amore/bella stronza che sorridi di rancore...

Ma se Dio ti ha fatto bella/come il cielo e come il mare/a che cosa ti ribelli/di chi ti vuoi vendicare/ma se Dio ti ha fatto bella/più del sole e della luna/esci dai tuoi pantaloni mi accontento/come un cane degli avanzi/perché sei bella, bella, bella.

Mi verrebbe di strapparti/quei vestiti da puttana/e tenerti a gambe aperte/finché viene domattina/ma di questo nostro amore/così tenero e pulito/non mi resterebbe altro che/un lunghissimo minuto di violenza/e allora ti saluto... bella stronza





Io non ho vissuto mai questa esperienza ma se mi fosse accaduta per consolarmi avrei ripiegato sui miei valori che sono più importanti del successo e del denaro, quali virtù, assidua difesa delle tradizioni e amor patrio. Tra il goliardo che se ne va (e probabilmente non tornerà) e un cretino che corre dietro a una bella stronza personalmente per me è meglio il primo. Non ho ragione?