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martedì 4 dicembre 2012

163) LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA 2012

VITTORIA PER BERSANI NELLE PRIMARIE FARSA DEL CENTROSINISTRA, IN CUI ERA GIA’ TUTTO STABILITO, CON L’ECCESSIVO SPAZIO E RISALTO NEL SERVIZIO PUBBLICO TELEVISIVO. LE CONTRADDIZIONI DELLA SINISTRA NELLA LEGGE ELETTORALE E NEL VOTO ANTICIPATO DELLA REGIONE LAZIO.



Le elezioni primarie del centrosinistra hanno sancito, com’era prevedibile, la vittoria di Pierluigi Bersani sugli sfidanti; i più temibili sono stati Nicola Vendola e Matteo Renzi. Vendola e Di Pietro erano fino a pochi mesi fa l’espressione della politica innovativa, anomala ed alternativa della sinistra, rispetto al solito Pd: erano molto accreditati, specialmente dai sondaggi, finché non è esploso Beppe Grillo e così entrambi si sono sgonfiati. Il ciclone Renzi piacerà sicuramente ai giovani di centrodestra e ai tanti ex berlusconiani delle classi sociali alte, a sinistra non è ben visto, si preferisce portare avanti il vecchio (D’Alema, Bindi, Rutelli, ecc.), attraverso la persona di Bersani, non scombussolando i classici schemi e stabilendo ferree regole. A me non sono mai piaciuti i tipi con la chiacchiera facile: grazie alle loro parlantine riescono a scalare tutte le vette più inespugnabili, anche se spesso non hanno i titoli di vario genere per poter ambire ai ruoli che ricoprono. E in più i pensieri di Renzi sono lontani dai concetti politici di destra. I mezzi di informazione italiani, compreso il servizio pubblico televisivo, hanno fatto una pubblicità esagerata a queste primarie, in contemporanea facendo una pubblicità negativa alla destra, e hanno gonfiato eccessivamente i dati sulla partecipazione: hanno votato circa 3.100.000 persone. Analizziamo ora i risultati di tutte le precedenti primarie del centrosinistra:

  1. primarie “Unione” ottobre 2005, votanti 4.311.149 (Prodi 75%);
  2. primarie “Partito Democratico” ottobre 2007, votanti 3.500.000 (Veltroni 75%);
  3. primarie “Partito Democratico” ottobre 2009, votanti 3.102.709 (Bersani 53%).

Ebbene, signori giornalisti, faziosi e antidestra, l’affluenza è stata inferiore rispetto alle precedenti consultazioni interne alla sinistra, allora mi chiedo: dove sta questo straordinario successo di cui parlate? Aggiungo che coloro che votano sono militanti e simpatizzanti dei partiti di sinistra, nelle politiche del 2008 quei partiti presero circa 15 milioni di voti, per cui i 3 milioni di votanti di queste primarie è facile dedurre da dove provengano. Neanche sono rigidi nei controlli dei votanti: spesso accade che uno voti più volte in luoghi diversi. Se ci saranno le primarie del Pdl auspico che la Rai dia la stessa importanza che ha dato a queste consultazioni, concedendo prime serate. I cronisti di Sky hanno cercato di immischiare la politica col calcio: una domenica hanno chiesto ai presidenti delle squadre di Serie A per chi avrebbero votato, nessuno ha risposto; l’unico che si è indignato è il presidente della SSLazio Claudio Lotito (uguale a Renzi per la parlata agevole), rispondendo: “non accostatemi ad ideologie ed uomini lontani da me, teniamo la politica fuori dal calcio!” Grande Lotito! Certo ce ne vuole per domandare ad un presidente di una società, la cui tifoseria è tra le più schierate d’Italia a destra (estrema), per quale candidato di centrosinistra voterà!



Per le elezioni politiche probabilmente rimarrà questa legge elettorale, vorrebbero porre un limite del 42% per l’attribuzione del premio di maggioranza alla Camera dei Deputati: non è possibile che una coalizione di partiti ottenga 340 deputati con il 30 – 35% dei consensi. Cito gli esempi delle precedenti consultazioni con l’odierna legge: nel 2006 l’Unione, con candidato Presidente Prodi, ottenne il 49% dei voti, nel 2008 l’alleanza Pdl – Lega – Mpa, con Berlusconi candidato, ottenne il 47%; in quelle consultazioni sì che era legittimo il premio. Al Senato della Repubblica la situazione è diversa: al momento si prevede che nessuno riuscirà ad ottenere una robusta prevalenza numerica. Fu l’allora Presidente della Repubblica Ciampi a non volere il premio di maggioranza su base nazionale al Senato, preferendo dare indicazione di valutare regione per regione, pertanto della caduta di Prodi nel 2008 ne fu artefice Ciampi. Tutti i partiti fingono di accordarsi per modificare la legge elettorale, ma nessuno ha interesse a farlo, tranne quelli di centro. È strano: i centristi che vollero (e votarono) questa legge vorrebbero cambiarla, mentre la sinistra che si oppose ambisce a mantenerla. Le preferenze è meglio non inserirle per evitare infiltrazioni mafiose – camorristiche, al fine di portare avanti questo o quel candidato.

Per far fuori la destra in due turni, cioè col risultato delle regionali vorrebbero influenzare quello delle votazioni politiche, fanno di tutto per non accorpare il voto regionale con quello politico: sarebbe ridicolo votare a distanza di poche settimane prima per le regionali, poi per le politiche. Tutta questa fretta che ha avuto la sinistra per andare al voto al più presto possibile nella Regione Lazio, non la ebbe la destra quando si dimise Marrazzo nell’ottobre 2009: infatti si attese l’ultima domenica di Marzo 2010, votando con il resto delle altre regioni chiamate alle urne. Se la Presidente Polverini si è dimessa è chiaro che si dovrà votare di nuovo (allora cosa dire dei consigli comunali e provinciali sciolti anzitempo in primavera, estate e autunno e si deve attendere la primavera successiva per votare?): prima di quel momento si sta cercando di tagliare i consiglieri regionali e gli altri privilegi politici. Se la sinistra chiedeva con insistenza il voto era intenzionata a mantenere tutto; essa e quel ridicolo comitato per i diritti del cittadino che ha fatto gli inutili ricorsi. E le spese legali chi le paga?

8 commenti:

  1. Guido Crosetto, onorevole candidato alle primarie Pdl:

    "È diventata una farsa, archiviamole. Ormai vado alle trasmissioni televisive solo se mi garantiscono che si parla d’altro. Le primarie del Pdl sono diventate il pulcino pio della politica italiana"

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  2. E' veramente il colmo: i membri di questo cosiddetto comitato per i diritti del cittadino, non soddisfatti della data fissata per il voto regionale, vale a dire il 10 e l'11 febbraio prossimo, hanno fatto un ulteriore ricorso per anticipare la data di una settimana. SENZA PAROLE! Evidentemente questa gente non deve pensare a nulla dalla mattina alla sera. Con Marrazzo dimissionario non furono così attivi come lo sono oggi.

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  3. Ma che stai a di il tar ha gia fissato la data per le reggionali il 3 e 4 febbraio.....su basta con le ........ IL TAR capito il TAR

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  4. "Pomezia non e' un comunello del Lazio, ma una città industriale importante della nostra regione. L'arresto per corruzione del capogruppo del partito democratico sembra aver lasciato indifferenti i media. In effetti, così cominciò la storia triste di Sesto San Giovanni, quella di Filippo Penati.

    Fabio Mirimich, il capogruppo del partito di Bersani, Montino e Zingaretti, e' da ieri agli arresti domiciliari, ma nessuno fiata. Il magistrato che ha ordinato il provvedimento gli imputa reati di natura urbanistica con tanto di mazzette per trentamila euro.

    A Pomezia hanno preso voti copiosi alle regionali, nella lista del Pd, i consiglieri regionali eletti Bruno Astorre, Umberto Ponzo, Tonino D'Annibale, Marco Di Stefano, Francesco Dalia ed Esterino Montino, ovviamente. Qualcuno tra loro conosceva Mirimich? Chi sa dire se ritiene le accuse una fandonia o che possano essere veritiere? Nessuno lo difende, nessuno lo scarica. Non e' strano? Il Pd ha perso la memoria. Magari non ricordano neppure se Mirimich ha votato e per chi alle primarie in una città dove il Pd e' al 23 per cento con 5000 voti...”.

    E’ quanto dichiara Francesco Storace, capogruppo La Destra in Regione Lazio
    ....

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  5. Dai un occhiata allo Spread dopo le dichiarazioni del tuo LEADER MAXIMO........da 310 a 360 in soli 2 giorni

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  6. A proposito di primarie fantasma nel PDL:

    "Il ritorno della Mummia: Berlusconi torna in politica e accelera la partenza di Monti, a rischio di far piombare nel caos l'Italia e tutta l'Eurozona". Prima pagina di Liberation di oggi, sempre per quella storia dell'autorevolezza.

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  7. Roma, 10 dic. (TMNews) - Preoccupazione, ansia, stupore, sarcasmo, diffidenza. I commenti della stampa internazionale sulla situazione politica in Italia non sono incoraggianti e vanno dai toni corrucciati del Financial Times, che vede probabile un periodo di "dissesto" in Italia, all'ironia graffiante di Liberation che, riferendosi a Berlusconi, parla del "ritorno della mummia".

    "Costretto a chinarsi" scrive in prima pagina il Financial Times. Le "dimissioni di Monti probabilmente scuoteranno l'Italia". La fine dell'esperienza del governo tecnico, dice il quotidiano della city, "renderà instabili i mercati dopo un periodo di stabilità e di rinnovata fiducia nel paese".

    Il Wall Street Journal, che oggi apre con un'intervista a Bersani, segue invece sul sito web con preoccupazione l'andamento dei mercati europei, "guidati al ribasso dai titoli italiani". E anche la Bbc in home page rileva come le "notizie su Monti colpiscano la borsa italiana".

    Sulla tedesca Bild, ecco "Il ritorno del bunga-bunga": Berlusconi vuole di nuovo governare l'Italia. L'ex presidente el Consiglio, ricorda Bild, è stato condannato appena sei settimane fa per evasione fiscale a quattro anni.

    Lo Spiegel non è meno tenero: "Lo spettro dell'Italia", i piani di rientro in politica di Berlusconi significano che l'ex premier "vuole salvare la sua pelle - a ogni costo". "L'Europa trema all'idea di un suo ritorno" "Il ritorno del re sole" titola Handelblatt, quotidiano economico: "l'ex premier torna in campo e spaventa i mercati" Lo svizzero Le Temps, apre con una foto di Berlusconi e dice senza mezze misure: "Attenzione, pericolo in Italia".

    "Il ritorno della mummia". A caratteri cubitali, il quotidiano progressista francese Liberation dedica la sua abituale copertina a tutta pagina al ritorno del Cavaliere sulla scena politica italiana e sceglie un primo piano fotografico agghiacciante dell'ex presidente del Consiglio. "Berlusconi torna in politica e accelera l'uscita di Monti, a rischio di far precipitare l'Italia nel caos e poi la zona euro", aggiunge l'occhiello. Silvio Berlusconi, "protagonista sempreverde" (...) "risorge dal regno dei morti".

    Il resto della stampa francese, questa mattina, non è più morbido: "Aiuto, torna!", titola la Nouvelle République du Centre-Ouest e i commenti spiegano: "Le notizie dall'Italia sono molto preoccupanti" poiché tutto il lavoro di risanamento finanziario, economico, morale viene rimesso in causa - scrive Guillaume Goubert sulla Croix - col rischio di far ripiombare la penisola e con essa il resto dell'Eurozona, in una nuova tempesta".

    Sul quotidiano economico Les Echos, Nicolas Barré ricorda che Berlusconi "aveva lasciato uno Stato sull'orlo del baratro, uno stato che per le sue dimensioni minaccia di far precipitare l'intera zona euro nel caos".

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  8. Silvio Berlusconi, ospite di Maurizio Belpietro, canale 5:

    "Ma che ci frega dello spread? ... Guardi che io ero uno dei due, tre capi di Stato più autorevoli"

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