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lunedì 12 agosto 2013

195) SI ALLE NUOVE AUTOSTRADE

FINALMENTE, DOPO ANNI DI ATTESA, SONO IN PROCINTO DI PARTIRE  I LAVORI RELATIVI ALL’AUTOSTRADA “ROMA – LATINA” ED IL SUO COLLEGAMENTO CON L’AUTOSOLE. SONO DELLE OPPORTUNITÀ UNICHE PER L’INCOLUMITÀ’ DI TUTTI E PER LA CRESCITA ECONOMICA DEL NOSTRO TERRITORIO. BISOGNA FERMARE ED ISOLARE I SOLITI POCHI FACINOROSI CHE SI OPPONGONO.

 

Sono molti anni che si sente parlare dell’allargamento della Superstrada Pontina (o s.s. 148), che congiunge il quartiere Eur di Roma a Latina, mettendola così in sicurezza. È da moltissimo tempo che si sente dire della realizzazione di un rapido collegamento tra l’Autostrada del Sole e il nord della nostra Provincia col suo piccolo triangolo industriale (Latina – Aprilia – Cisterna), importante nodo strategico ed economico. Per lunghissimi anni queste opere pubbliche erano dei miraggi, oggi finalmente sono delle realtà: almeno si spera.

Ci vorrà un lungo periodo perché tutto questo veda la luce, ora ci si mettono anche i soliti pochi guastafeste a mettere i bastoni tra le ruote. Per favore, non buttiamo tutto all’aria! Non facciamo come la strada Cori – Norma! In quel caso citato il tutto era circoscritto in ambito locale, comunale e si riuscì con facilità a bloccare tutto; per la realizzazione della “Roma – Latina” e della bretella “Valmontone –Cisterna – Campoverde” la faccenda è più complessa, riguarda un’intera regione, un governo centrale, che dà qualche finanziamento, e tutti i grandi partiti, sia di destra, sia di sinistra, sono favorevoli, per cui difficilmente i contestatori bloccheranno tutto.

Come alternative, i contrari a questi lavori propongono: il potenziamento del trasporto ferroviario, la creazione di una metropolitana leggera e la messa in sicurezza dell’odierna “Pontina”. Perbacco cosa significa mettere in sicurezza la Pontina ed essere contrari alla creazione dell’autostrada? Una volta messe le mani in quell’arteria, tanto vale creare tre corsie per carreggiata e dei nuovi svincoli con delle tangenziali: così si viaggerà più tranquilli e più sicuri, in una strada tra le più pericolose d’Italia, con il più alto indice di incidentalità. Propongono la metropolitana leggera; avrebbero dovuto costruirla a Latina, per collegare la stazione ferroviaria, alla città e al lungomare: è scoppiato il finimondo. La verità è che hanno da ridire su tutto, trovando sempre delle sterili scuse.

Il potenziamento delle grandi arterie di comunicazione è urgente e necessario, perché nel tempo in cui furono fabbricate il traffico era molto minore rispetto ad oggi. Infatti in tutta Italia si cerca sempre di più di allargare le autostrade, come nel caso della famigerata "Salerno - Reggio Calabria" (classico esempio di passato mal utilizzo di finanziamenti pubblici nel Sud, dominato dalle organizzazioni criminali), mettendole così in sicurezza e riducendo il tempo per i viaggi. Lo sanno i signori contrari a tutto che prima della creazione dell’Autostrada del Sole, che parte da Milano ed arriva a Napoli, per arrivare da Roma a Milano occorrevano all’incirca due giorni di viaggio? Sono sicuro che nei tempi della sua realizzazione essi si sarebbero opposti, proponendo in alternativa la messa in sicurezza delle mulattiere di montagna.




Le autostrade e le ferrovie hanno contribuito non poco al decollo economico ed industriale del nostro paese, hanno causato: rapidissimi tempi per le consegne, nuove domande per i prodotti ed un aumento del lavoro; con i tempi lunghi di consegna le domande sarebbero state minori e la produzione industriale sarebbe rimasta bassa. L’Italia ha solo 6.000 chilometri di autostrade, la Francia e la Germania ne hanno più di 10.000 ciascuno e caso strano stanno meglio di noi. Questa logica vale anche per Latina, seconda città del Lazio in continua espansione urbanistica e di popolazione, nonché centro industriale non da poco conto: una città così importante non può rimanere isolata da tutto; se si creeranno i mezzi di comunicazione adeguati, sarà più facilmente raggiungibile, il lavoro aumenterà e i grandi imprenditori potrebbero decidere di investirvi. Inoltre si potrà raggiungere facilmente l’aeroporto di Fiumicino, senza passare dentro Roma, e la futura autostrada Tirrenica (Roma – Civitavecchia – Grosseto – Livorno – Genova). Se un domani progetteranno la prosecuzione dell’autostrada da Latina al Sud Lazio andrà ancora meglio.

L’enorme quantità di denaro per non tagliare fuori il nostro territorio dal mondo sarà così ben investito. Poi io vorrei sapere: che cosa non costa? I lavori a Cori relativi al muro di “Via Ospedale” e all’allargamento di “Via Casalotto” sono per caso gratuiti? In passato i nostri amministratori rossi qualche strada per rompere l’isolamento di Cori Monte l’avevano già creata (alcune delle poche cose buone che hanno fatto), espropriando e spesso tagliando in due dei terreni: appunto “Via Casalotto” (per arrivare a Roccamassima), Via San Nicola e Via dell’Ospedale; peccato che la Cori – Norma non l’abbiano terminata: il tratto iniziale, da dove parte ora, è troppo ripido. A Cisterna idem: ricordo che agli inizi degli anni ’90 molti mezzi pesanti passavano lungo il Corso centrale, che è la strada principale di quella città e parte integrante della Via Appia, oggi invece hanno creato delle strade alternative per non intasare il centro cittadino. Qualche comunista di allora a Cori era più all’avanguardia di qualcuno di oggi; tuttavia le grandi opere pubbliche (assieme alle conquiste sociali) che hanno cambiato la nostra nazione in meglio sono merito del Fascismo prima e della Democrazia Cristiana poi. Oggi invece di andare avanti si regredisce.

Ogni volta che hanno costruito queste arterie, i danni ambientali effettuati sono stati riparati rimboschendo sempre di più le zone limitrofe, e nonostante le devastazioni ambientali che ci sono state con tutte le cementificazioni gli alberi sono in aumento, ce ne sono molti di più rispetto all’antichità: sono in espansione nelle montagne più alte e nei boschi più nascosti, dove l’uomo raramente mette piede. Non voglio dire che se sarà creata la “Cisterna – Valmontone” dovranno esserci dei danni ambientali devastanti, basterà individuare un tracciato in cui gli impatti sull’ambiente e sui campi agricoli saranno limitati ed esistono delle speciali barriere autostradali che evitano l’espansione dell’inquinamento da gas di scarico ed acustico. I mezzi pesanti che escono dall’Autosole e si dirigono verso Cisterna, Aprilia e Latina provocano più danni ora: sono più a contatto con la natura attraverso i gas di scarico, e intasano le piccole strade e i paesi dove passano, creando dei pericoli. Per la nostra provincia sono delle occasioni uniche le realizzazioni dell’autostrada “Roma – Latina” e della bretella “Cisterna – Valmontone”: creeranno sviluppo, occupazione e introiti, anche per i nostri piccoli paesi storici, i quali saranno facilmente raggiungibili dai turisti. Non buttiamo via questa occasione.

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