bandiera

bandiera

martedì 7 luglio 2015

277) L’EROICO CORAGGIO DEI GRECI

IL POPOLO DELLA GRECIA CON CORAGGIO E DETERMINAZIONE HA PREFERITO ANDARE VERSO UN FUTURO IGNOTO PIUTTOSTO CHE AVERE LA VITA PIÙ COMODA, AUMENTARE I DEBITI FARSI MANGIARE DAI POLITICI E DAI BANCHIERI EUROPEI E MONDIALI. 



È stato grande il popolo greco nell’ultimo fine settimana nel dire no al piano di rientro dei debiti, che il loro stato non è stato in grado di pagare, proposto dell’Europa e del FMI. Negli anni passati i piani di austerità imposti da un’Europa capeggiata dalla Germania non hanno prodotto grandi risultati, se non quelli di impoverire sempre di più la nazione e far aumentare la disoccupazione. Il Primo Ministro greco Tsipras ha preferito consultare il suo popolo prima di sedersi da suddito al tavolo dei grandi d’Europa e rispondere: “sissignori!” Infatti egli ha dichiarato che il referendum istituito non era sull’Euro e sull’Europa: la vittoria del no gli servirà ad essere più forte quando si siederà al tavolo dei potenti d’Europa. Quei potenti irritati per l’esito referendario non vogliono più saperne della Grecia: spereranno che Tsiparas li implorerà accettando tutto quello che dicono? Non si può pensare di estinguere i vecchi debiti aprendone di nuovi: sarà un circolo vizioso che non avrà mai termine; in quel vortice della finanza mondiale la Grecia ci entrò grazie all’Europa e all’Euro: ora come farà ad uscirne indenne e senza essere schiavizzata? Dovrà cercare l’aiuto della Russia o della Cina?

Storicamente la Grecia, se escludiamo il periodo florido dei tempi antichissimi, è sempre stata una nazione povera, il turismo in parte la salva: ha accettato la scommessa europea per decollare economicamente ed ha fallito, mentre le nazioni guida dell’UE  sono ingrassate sempre più (le stesse analogie si possono riscontrare nella Spagna e nel Portogallo: hanno aderito alla Cee, dopo delle dittature, con le stesse ambizioni greche ed oggi a decenni di distanza stanno regredendo economicamente). I Greci da qualche anno sono stremati: per alleviare un poco le loro sofferenze avrebbero potuto comportarsi da pecoroni e votare in massa si, come suggerivano i poteri forti mondiali indicando le gravi conseguenze in caso di no, invece hanno capito che il si era la causa di tutti i loro mali, si sono ribellati, incuranti dell’aumento di tutti i loro patimenti. Qualche eccesso se lo sono concesso: infatti nella nazione ci sono molti pensionati non anzianissimi. Anche da noi in Italia fino a qualche anno fa in determinati settori lavorativi statali (e non) c’erano le minipensioni: fortunatamente noi, che siamo un paese più sviluppato della Grecia, ci siamo resi conto in tempo che era un lusso che non potevamo permetterci, perché le conseguenze sarebbero ricadute sulle nuove generazioni.

La svolta greca potrebbe aprire un vortice che determinerà il fallimento della moneta unica e delle politiche economiche d’Europa. Meglio tornare alle valute nazionali per non essere rasi al suolo (economicamente parlando) dai tedeschi e dai francesi? Meno male che alcune nazioni forti del nord non partecipano a questo circolo vizioso e si allontanano sempre più dall'Europa e dell’Euro (Gran Bretagna, Danimarca, Svezia), altrimenti per noi nazioni mediterranee sarebbe ancora peggio. A questo punto i paesi dell’Europa dell’Est per non perdere quel poco di positivo che hanno nelle loro economie, si guarderanno bene dall'adottare l’Euro.



In Italia esiste un forte dislivello nord/sud; è proprio il ricco nord che salva le aree più degradate del paese, altrimenti finirebbero peggio della Grecia. Negli ultimi anno però anche noi abbiamo sentito gli effetti della crisi internazionale: i burocrati di Bruxelles hanno imposto i governi a loro graditi, delle volte andando anche contro la volontà popolare, per non andare contro i loro interessi e noi abbiamo subìto delle conseguenze negative. Con il troppo servilismo di Renzi gli effetti della crisi potrebbero dilatarsi e, anche se non finiremo come la Grecia, le spinte separatiste del nord  potrebbero accentuarsi, in modo che il settentrione indipendente, non mantenendo più il sud, sentirà in toni minori gli effetti della crisi economica. 



Post scriptum: al coraggio che hanno avuto i greci può essere accostata la similitudine del coraggio che hanno coloro che manifestano pubblicamente il proprio pensiero, poi camminano tranquillamente e a testa alta nei punti di maggior ritrovo del proprio paese e negli orari di maggior afflusso di persone, perché essi sono consapevoli di non aver nulla di cui vergognarsi e di essere delle persone oneste e pulite. 

Nessun commento:

Posta un commento