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mercoledì 11 febbraio 2009

3) PENSIERI POLITICI LOCALI IN LIBERTA’


Dopo essere stato bandito (più volte) dalla carta stampata ho trovato rifugio in questa realtà virtuale, diciamo pure astratta, cioè che non è fatta di sostanze materiali e non si può toccare, a differenza dei giornali che sono concreti. Sia i giornalini locali a distribuzione gratuita, sia i quotidiani provinciali sono affrancati alla politica: fino a che non tocchi i loro interessi vai bene, in caso contrario ti fanno subito fuori; più che altro in alcuni giornali ci sono due o tre persone che si occupano di politica locale o di politica generale, oppure alcuni personaggi possono far parte del gruppo politico del giornale e occuparsi di altri argomenti, per il resto cercano gente che riempia lo spazio con qualunque cosa (altrimenti non saprebbero come riempirlo), tipo poesia, piante, informatica, farmacia, medicina. Non voglio mancare di rispetto a coloro che scrivono quelle cose, ma vedete possono essere interessanti fino a un certo punto, alla lunga diventano monotone, se c’è gente appassionata o se c’è gente che per motivi professionali è interessata a quegli argomenti comprerà le riviste specializzate in edicola; dai micromedia coresi la gente si aspetta che si parli perlopiù di cose coresi: da questo punto di vista “L’Acropoli”, nonostante non rispecchi la mia linea politica e possa averne da ridire, è più interessante rispetto a “Il Corace”. Qualcuno mi chiedeva se facessi parte dell’Udc e se mi pagassero quando scrivevo su “Il Corace”: io non ho mai fatto parte dell’Udc e non mi hanno mai pagato. I fogli locali bisticciano tra loro, però quando vengono stuzzicati dai blog non rispondono mai: non risponderanno per non far pubblicità e per non farli conoscere a quanti non li conoscono. In questi blog non ci sono padroni e non c’è nessuna censura, a meno che non insultiate ed non offendiate pesantemente, siete voi utenti i padroni, io posso solo dettare le linee guida.

Tolta questa premessa eccomi giunto al punto: ovvero la situazione politica – amministrativa a Cori a quasi due anni dall’insediamento, o dal ritorno, di una giunta di centrosinistra. Il nulla assoluto in meno di due anni si è visto:
1. la raccolta differenziata ha causato solo danni, la si poteva gestire in maniera diversa, era proprio necessario far sparire i cassonetti generici, così da creare delle mini discariche a cielo aperto dislocate in tutto il territorio comunale?
2. i parcheggi a pagamento non sono serviti a nulla, non ci parcheggia quasi nessuno, sono serviti a far aumentare solo le soste selvagge;
3. quella vicenda del gazebo sull’abitazione sul ponte delle Maestre Pie si è conclusa come se nulla fosse nonostante le polemiche sollevate dall’opposizione, sia perché deturpava il centro storico, sia perché erano coinvolti dei tecnici incompatibili per quella mansione;
4. hanno rinunciato a progetti di arredo urbano finanziati dalla Regione solo perché erano di iniziativa altrui;
5. il problema del bilancio e del presunto dissesto denunciato nella campagna elettorale si è mostrato meno grave del previsto e lo dimostra il fatto che il giovane De Lillis, alla prima esperienza amministrativa, abbia sbrogliato quella matassa con facilità;
6. la strada dell’Impero attende ancora la riapertura dopo quella sorta di alluvione dello scorso maggio.


Si renderanno conto dei danni che hanno causato, soprattutto per quanto concerne l’immondizia, cosa che potrebbe travolgerli, avranno tempo tre anni per rimediare, per far ragionare Bernardini, per pensare a cose serie, non a giocare col consiglio comunale dei ragazzi; frattanto si dondoleranno sulle soffici poltrone e sulle prebende, per tutti i quattordici componenti della maggioranza, tra sindaco, assessori e delegati: un po’ ciascuno non fa male a nessuno, così non litighiamo. Abbiamo un sindaco che non vuole sistemare Cori, non crede molto nei mezzi informatici e che ha mostrato contrarietà alla creazione di nuove arterie come la Cori – Norma e la bretella Cisterna – Valmontone. Caro sindaco l’Italia è divenuta una nazione ricca e sviluppata grazie alle veloci arterie di comunicazioni, come autostrade e ferrovie: che dovevamo ancora stare a salire e a scendere i monti che costituiscono l’Italia con il mulo? Questa sinistra regna sovrana nel nostro paese nonostante la crisi che attraversa in ambito nazionale: eletta nel 2007 col vecchio schema del centrosinistra prodiano, cioè è una coalizione che va dal centro e arriva fino all’estrema sinistra; la sinistra radicale è pressoché scomparsa dalla geografia politica e per alcuni componenti che sono presenti in seno al consiglio comunale (per alcuni si è trattato solo di opportunismo politico) è andata bene che sono stati eletti al tempo del governo Prodi, altrimenti avrebbero risentito della decadenza dei loro partiti pure a livello corese.

Come dicevo il centrosinistra regna sovrano, grazie alle forze di opposizione in crisi e distrutte. Passiamo ad analizzarle queste forze di opposizione. Nel nostro paese, come nel resto d’Italia, si va costituendo il partito unico del centrodestra del Popolo delle Libertà e per il momento l’ex sindaco Tommaso Bianchi sembra esserne il capo e trascinatore assoluto. Apparentemente sembrano essersi riconciliati i partiti di An, che durante le comunali anticipate confluì nella lista civica Nuovo Progetto per Cori e Giulianello, e ciò che è rimasto del partito di FI, che confluì nella lista Casa delle Libertà. La divisione e la conseguente sconfitta alle comunali 2007 ha fatto bene: così si sono trovati cinque anni di tempo per riconciliarsi, richiudere le ferite e far sparire il rancore; che senso avrebbe avuto mettersi di nuovo tutti insieme, vincere e sfasciare tutto ancora? Era troppo fresco quello che era successo. Sembra restare nel limbo il gruppetto di Dolci/Betti: sono usciti dall’Udc e dalla Rosa Bianca per seguire Baccini nel Pdl (solo Canale è rimasto nell’Udc), ma avranno capito che non è aria, “ma tanto se alle prossime comunali vorrete tentare la vittoria dovrete venire per forza da noi” pensano. Questo imbarazzo degli uomini Pdl di fronte al gruppo di Dolci che vorrebbe entrare, nel mio piccolo mi ricorda l’imbarazzo che essi provarono quando chiesi loro di pubblicare un mio scritto, dopo molto tempo che non scrivevo più nel loro giornale, e capendo che non era aria, senza batter ciglio ripiegai sul blog di Cori. Imbarazzo causato dalla convinzione che ogni qualvolta che li criticavano o li attaccavano il colpevole ero sempre io, come se solo io avessi avuto l’allaccio alla rete in tutta Cori e inoltre le critiche fanno parte del giuoco se sono dei personaggi esposti pubblicamente, siamo in democrazia; allora solo loro possono criticare? Voglio vedere se gli esponenti di An manterranno la parola data, cioè che non si alleeranno mai più con i dolciani: è facile parlare con le elezioni lontane. È pur vero che affidabili non lo sono: a parte le vicende passate, vogliono entrare nel Pdl solo perché ci entrerà Baccini, se Baccini avesse scelto il Pd, a quest’ora vorrebbero entrare nel Pd? A mio avviso alla fine si ammucchieranno tutti di nuovo e quest’occasione costituirà per il centrosinistra un ottimo deterrente propagandistico. Andrà bene per Sorcecchi e Costantino in vista delle comunali 2012 se Masetto riuscirà ad ottenere un seggio in provincia: “promoveatur ut amoveatur” ricordatelo; ma nel nostro collegio sembra essere una missione impossibile e comunque il sottoscritto, se non si asterrà, farà molta attenzione a chi sarà il candidato, decidendo se concedergli la preferenza o meno.

Congedandomi vi voglio salutare con una mia poesia corese dell’estate 2002 che ho ritrovato e rispolverato: ora non ricordo la situazione politica di quel momento ma mi mostrai buon profeta per le vicende future, tra toni scherzosi e sarcastici che usai immedesimandomi nelle parlate del corese comune:



CAPÒCCIA A CORI                                            Padroni a Cori (traduzione in italiano)

Pe anni a Cori covernénno (alla méglio?)         Per molti anni governarono (bene?)
chigli delle bandiere rósce e coperatìve.
            quelli delle bandiere rosse e delle cooperative
Ieri tenevano jo serìcchio e jo martéglio;          in passato come simboli avevano la falce ed il martello;
mo’ téo: fiùri, àrbiri de cèrcie e de live.             oggi hanno: fiori, alberi di querce ed ulivi.

Se sènteno padrùni de tutto e de tutti                 Si sentono padroni di tutto e di tutti
e se ’n ci stao issi de meno ’n ze ne véo:
          e se non sono al comando non si preoccupano:
perché dello commannà so’ ‘ssai jutti,
              perché del potere sono molto ghiotti,
co tutti mpippi ca ncora derèto ci téo.
          con tutte le questioni in sospeso che hanno lasciato.

Gl’ari: mare so’ nepùti alle camìse nere:           Gli altri forse sono i nipoti delle camicie nere:
chigli ca te sderenévano colle passonàte.
         quelli che ti bastonavano.
A Cori se scìnciano e sempre fao le vère:          A Cori si sfaldano e sempre litigano:
perzóne ca ‘lle portróne ’n ci so’ bbetuàte.
    sono persone che a comandare non sono abituate.

Le bbannaròle, ch’ai doa stéano mméso,            Le banderuole, che erano in mezzo,
ói stao ddécchi/ddégli: s’éo iti a sdovà.
              oggi sono a destra o a sinistra: si sono divisi.
Se penzano d’esse casa, cchiésia e Jèso!
         Pensano di essere casa e chiesa e Gesù!
Manco issi sao chéllo ‘ccazzo téo da fa!
             Neanche loro sanno quello che devono fare!

Puro cazzi a destra e sinistra da sentì té:
             Anche fatti a destra ed a sinistra devi sentire:
acqua, Stozza e spedàle stao alla ruvìna
             acqua, Stozza ed ospedale sono in rovina
e ognuno va giustènnosela pe caóli sé.               ed ognuno se la aggiusta a suo modo.

Jo conzigliére se cùnia a chélle portróne,            Il consigliere si dondola in quelle poltrone,
cómme ai bégli témpi de CheccoNnìna
                 come ai bei tempi di CheccoNina
e ai mpicci te va responnènno: «che óne?»
         e a dei problemi ti risponde: «che vuoi?»

Te requète ssulo ’n témpo de votazziùni,              Ti  controlla soltanto in tempo di elezioni,
te
sse ojarìa recrompà co cena e bbenzina          vorrebbe comprarti pagandoti cena e benzina
e passato tutto te gghiàppa a cauciùni!
                 e passato tutto ti prende a calci!

3 commenti:

  1. #1 12 Febbraio 2009 - 14:49

    Complimenti sinceri per l'apertura del Blog.
    Come ho sempre pensato hai le idee molto chiare ed a proposito di questo post, se mi è permesso, vorrei puntualizzare due particolari:
    - De Lillis pur bravo ed impegnato, non ha sbrogliato nessuna matassa semplicemente perchè non c'era nulla da risolvere anzi. i problemi finanziari per il Comune di Cori potrebbero arrivare tra un pò di tempo;
    - un amico mi dice che Masetto sta pensando ad altre cose di carattere privato e professionale e per lungo tempo o forse per sempre non ha alcuna candidatura in vista.
    Infine sulla "monnezze" : forse c'è veramente qualche matassa da sbrogliare !!!
    Saluti e complimenti di nuovo. Tyco Brae
    utente anonimo

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  2. #2 12 Febbraio 2009 - 22:07

    Grazie per le belle parole di apprezzamento.
    Anluc

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  3. #3 13 Febbraio 2009 - 11:18

    Ciao Andrea ed auguri per il blog soprattutto per il fatto che ti avventuri in argomenti che attireranno consensi ma anche un po' di critiche. Hai voluto aprire con un’analisi politica locale in un momento in cui tutto è in evoluzione. Il centrosinistra penso che si stia interrogando sul proprio futuro visto lo stato di imbarazzante crisi a cui l’attuale classe dirigente ha portato su tutta l’area. Per quanto riguarda il centrodestra, sappiamo che si sta in una fase di scontro-confronto finalizzato a creare un nuovo soggetto politico che unisca il più possibile. E questo sta avvenendo, con i giusti tempi, anche qui a Cori.
    Mi auguro che si riescano a trovare anche qui da noi dopo questa fase di riflessione i giusti presupposti per creare una classe dirigente politica che possa veramente dare una spinta al paese che, a quanto pare, sta brancolando nel nulla.
    Si, dico NULLA.
    Non riesco a cogliere in questa amministrazione una valida iniziativa. Non vedo una progettualità, non vedo una strategia per il paese, non vedo un atto amministrativo che possa fare pensare ad un paese migliore. Sono deluso. Ma non perché il mio credo politico è diverso da quello di chi amministra, sono deluso perché non vedo un paese in fase di crescita. Il credo politico conta poco nelle amministrazioni di paesi come a cori.
    Mi preoccupa il fatto che questa amministrazione sta mandando in malora quelle cose che la precedente amministrazione ha fatto: guarda il verde pubblico, gli accessi ai paesi, quel seppur poco di "qualità" urbana che è stato creato.
    Ogni amministrazione ha delle priorità, ma penso che qualunque amministrazione deve imporsi come prioritario ciò che di bello e buono è stato creato dai precedenti.

    Mi auguro che per il futuro si possano trovare figure politico-amministrative che possano essere da stimolo per l’amministrazione attraverso commenti, proposte e quanto altro e trovare terreno fertile dall’altra parte per accogliere e fare proprie le esigenze dei cittadini.
    Ciao
    Corrado Costantino
    utente anonimo

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