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giovedì 9 aprile 2009

8) UNA PASQUA DI TERRORE

La settimana santa è la parte dell’anno liturgico più importante che dice tutto del messaggio cristiano: vale a dire la morte e la risurrezione, come avvenne per Gesù Cristo avverrà per ciascuno di noi. Prima di risorgere ha dovuto soffrire molto per morire: secondo la dottrina cattolica ha fatto ciò per salvare noi. Ironia della sorte durante le sofferenze simboliche della settimana santa c’è stato un violentissimo terremoto che ha colpito le popolazioni dell’Abruzzo: ha provocato morte, distruzione e purtroppo le sofferenze non termineranno domenica con la Pasqua, come successe a Nostro Signore nel suo giorno trionfante.




Alcuni si chiedono come Dio può permettere ciò, i sacerdoti rispondono che Dio ha creato il mondo con tutti i fenomeni naturali e le case che crollano sono opera degli uomini. Ognuno di noi faccia la propria parte per alleviare le sofferenze di quella gente, chi in un modo, chi in un altro e io penso che in questi momenti la fede può in parte consolare. Questa volta voglio fare un elogio a Bruno Vespa che da abruzzese  e da aquilano ha narrato queste vicende con la morte nel cuore senza far intravedere un briciolo di emozione. È una cosa straordinaria la gara di solidarietà del popolo italiano che ha sempre dimostrato in questi avvenimenti di terrore: perché uno può sempre pensare, "se fosse successo a me?" Non dimentichiamo che nel nostro comune il rischio sismico è elevato (2° livello), anche per la vicinanza ai Colli Albani: milioni di anni addietro erano dei vulcani che poi si spensero e divennero laghi; le attività vulcaniche e i terremoti sono connessi tra loro. Nel corso dei secoli ci sono stati terremoti a Frosinone e a Velletri ma il nostro paese né risentì in piccolissima parte: il Tempio di Ercole è ancora in piedi; secondo un detto antico si diceva che i fossi salverebbero Cori dalle onde telluriche. Un po’ in tutta Italia il rischio sismico è elevatissimo per via della zolla africana che spinge verso l’Europa e nel corso dei millenni ci sono stati moltissimi terremoti catastrofici. In base al rischio sismico, quando si costruisce o si restaura una casa bisognerebbe rispettare delle particolari normative che non rispetta quasi nessuno; in Abruzzo hanno fatto stupore alcuni edifici di nuova costruzione, in cemento armato, che sono venuti giù come castelli di carta: perché, per risparmiare e per non seguire le norme burocratiche, hanno edificato con materiali scadenti e non hanno rispettato i criteri antisismici in vigore dagli anni ’70. Alcuni anni fa a Salò ci fu un fortissimo terremoto, ma non fece né morti, né danni perché rispettarono i criteri di edificazione antisismici. In due aree soggette a violentissimi terremoti come il Giappone e la California i sismi non fanno alcun danno, quando la terra trema in maniera violenta, perché gli uomini sono molto abili a edificare quel tipo di costruzioni che fanno in modo che le abitazioni oscillino molto ma restino integre per una questione di pali maestri collegati. Dopo l’esperienza abruzzese da noi non starà più tranquillo nemmeno chi abita in edifici in cemento armato, si pensa: potrà venire giù qualche parete esterna ma lo scheletro dovrebbe resistere, bisognerà vedere con quali materiali sono stati costruiti; se dovesse accadere ci si dovrà posizionare al centro della stanza, attendere la fine della scossa e poi fuggire. Ma ci sono delle tecniche antisimiche pure per edifici storici e di vecchia edificazione che dovrebbero essere adottate al momento del restauro. Se qualche ingegnere o architetto dovesse imbattersi in questo blog ci farà piacere se potesse illustrarci questi argomenti in modo più dettagliato di come li ho illustrati io. Passata l’onta emotiva non ci penseremo più, torneremo a pensare alle nostre abitudini quotidiane e tutti noi festeggeremo la pasqua spensierati, con un minimo filo di tristezza, nonostante quella catastrofe: le Prime Comunioni che in genere si celebrano il giovedì santo, però per un fatto anomalo quest’anno al Monte non ci sono state, la messa secca del venerdì santo, la Via Crucis, le confessioni, la veglia pasquale, le omelie sacerdotali, le gite fuori porta, i pranzi, eccetera. Avrei impostato questo testo sulla pasqua se non ci fosse stato il terremoto e mi sarei concentrato sulle iniziative della pasqua corese che ho elencato.

Nnanzi ca zzicchi alla Madonna
ci stao le viacrùci e i levìti a tunno,
così se pò recampà bbè ssa riònna
e jo ngennóre óla péglio munno

(anonimo corese)


Finalmente quest’anno durante la quaresima sono tornate in uso le stazione della Via Crucis dislocate lungo la scalinata del Santuario del Soccorso: è proprio un luogo ideale, ricorda molto lontanamente la salita del Monte Calvario; sarebbe bello celebrarvi la Via Crucis pure il venerdì santo e c’è anche un ampio parcheggio all’area mercato per gli abitanti di Cori Valle che potrebbero organizzarsi con pulmini, che poi verrebbero sù a riprenderli. E’ bello soprattutto in momenti difficili come questo guardare a qualcosa che sta sopra di noi, penso anche ai tanti che avevano quel qualcosa a cuore più di me e che ora sono stati rapiti da altri interessi. Buona Pasqua a tutti comunque.

1 commento:

  1. #1 18 Aprile 2009 - 16:56

    Caro Andrea.
    Hai parlato nel tuo post di tecniche antisismiche da adottare in fase di restauro in edifici storici.
    Beh, devo dirti che esistono tecniche finalizzate ad aumentare la resistenza alle azioni sismiche di strutture esistenti, ma per rendere una struttura resistenzte ad ogni azione esterna è quasi impossibile.
    Sulle strutture nuove invece è più facile. Basta controllare la duttilità della struttura (la possibilità di muoversi sotto l'azione tellurica) in maniera tale che viene dissipata l'energia. Oppure esistono i cosiddetti "Dissipatori sismici". Sono una sorta di ammortizzatori che si applicano sotto le fondazioni. Contrariamente a quanto si può pensare il costo è relativamente basso e anche nelle norme tecniche delle costruzioni, che diventeranno obbligatorie tra circa un paio di mesi (salvo ulteriori modidiche) sono stati inserite indicazioni in merito a questo sistema di protezione.
    Mi auguro che i futuri edifici "strategici" (ospedali, prefetture, caserme ecc) vengano costruiti con queste tecniche.
    Ciao
    Corrado
    utente anonimo

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