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giovedì 16 settembre 2010

63) LAVORO, DISOCCUPAZIONE, POLITICA E IMMIGRAZIONE


UNA MIA INCHIESTA SULLE PAURE DELL'IMMIGRAZIONE


Durante l’estate appena trascorsa mi è capitato di sentire parlare, nel corso dello svolgimento di una manifestazione folcloristica, di immigrazione e dei diritti che gli immigrati dovrebbero acquisire nel nostro paese. A prescindere dal fatto che una manifestazione folcloristica e che non avrebbe dovuto c’entrare nulla con la politica è stata distorta e strumentalizzata per tali fini, coinvolgendo quel cosiddetto Consiglio dei Giovani che avrà aderito in buona fede, ma ormai è fuori luogo e si ha una concezione lontana dalla realtà e dai malesseri della gente se ancora si parla in quel modo. Non ci si  chiede perché le sinistre subiscono batoste elettorali e perché la Lega Nord dilaga e continuando di questo passo tra poco inizierà a sfondare anche nelle cosiddette regioni rosse dell’Italia centrale? Pure i mezzi di informazione non hanno cambiato linguaggio, che spesso è distorto e falsificato, così facendo alimenteranno ancor di più le ansie, favorendo elettoralmente quei partiti i quali vorrebbero limitare l’immigrazione o chiudere totalmente le frontiere. Berlusconi sfrutta in modo deciso questa situazione: più volte ha dichiarato “no ad una visione multietnica dell’Italia”, sapendo che così guadagnerà consensi; qualche anno fa non l’avrebbe mai affermato o l’avrebbe detto in modo indiretto. In caso di nuove elezioni l’alleanza Pdl – Lega potrà essere un rullo compressore il quale potrà travolgere tutto e tutti, da Fini, passando per Casini, per Bersani e via, via tutti gli altri, i quali vorrebbero nuovamente spalancare le frontiere, regalare cittadinanze facili agli stranieri (che sarà un annuncio calamita perché attirerà altri milioni e milioni di individui) e fregarsene dei mali degli italiani sempre più consistenti.

Manifesti tipici della Lega Nord per far leva sui timori della gente

Nessuno nega agli immigrati di stare nel nostro paese e di lavorare (basta pensare che 56 milioni di italiani ne hanno accolti oltre 4 milioni), quasi tutti li rispettano come persone ed esseri umani e sono disposti ad aiutarli se hanno bisogno di qualche cosa; la maggior parte di queste persone aspira a stare qualche anno da noi, fare fortuna per poi tornare nei paesi d’origine, dove esercitano il diritto di voto, possono farlo anche quando sono qui, e proveranno a migliorare le condizioni di vita con l’apporto dei paesi industrializzati. Ma i politici dell’universo cattolico e postcomunista li illudono che devono acquisire diritto di voto e cittadinanze principalmente per il loro tornaconto elettorale. (noi dare voi cittadinanza, voi dare noi voto!) Già qualcuno di essi ci disprezza e vorrebbe sottometterci, figuriamoci se otterrà la cittadinanza italiana, perciò bisogna controllarli bene e tenerli a bada; l'Italia va sudata, va guadagnata, non regalata con superficialità. La scusa principale è che pagano le tasse: le suddette si pagano per il consumo di beni e servizi, come ad esempio la luce, il gas, il telefono e l’immondizia; nessuno è obbligato ad avere tutte queste comodità, basta stare senza luce, senza telefono, senza gas, non consumare immondizia e nessuno paga nulla, italiano o straniero che sia. Le trattenute sugli stipendi ci sono per tutti: è la regola per lavorare regolarmente, serviranno allo stato per i servizi di cui usufruiranno tutti, immigrati compresi. Negli ultimi tempi pure gli addetti della Caritas, che si occupano di statistiche migratorie, si sono indignati dicendo di smetterla con le strumentalizzazioni politiche, ma ugualmente per loro, come per chiunque altro, è fuori tempo mettersi a mostrare orgogliosi le statistiche sull'immigrazione, perché così facendo getteranno benzina sul fuoco nelle angosce della gente, con frasi tipo “ gli italiani sono sempre di meno e più vecchi e gli immigrati sono sempre di più”.

Quali sono le ansie, i problemi e le paure sull’immigrazione che favoriscono il crescere del fenomeno Lega Nord?

1)     principalmente i problemi sulla sicurezza (furti, rapine in ville con omicidi, stupri) in gran parte causati da persone dell’Europa del’Est ;
2)     difficoltà a trovare posti di lavoro in alcuni ambiti lavorativi, dove italiani e stranieri convivono, specialmente in questo periodo, i primi si vedono superare dai secondi, i quali ottengono lavori più duraturi, mentre i “padroni di casa” stanno a spasso, non potendo mantenere le loro famiglie. In periodo di crisi gli italiani vorrebbero fare quei mestieri che fino a qualche mese fa facevano solo gli stranieri, ad esempio quando si fanno i corsi di formazione per le badanti le donne italiane superano di numero quelle straniere ma nel momento in cui si fanno le scelte si preferiscono le seconde. I datori di lavoro preferiscono impiegare immigrati piuttosto che gli italiani, perché si fanno sfruttare facilmente non lamentandosi;
3)     come sopra per quanto riguarda i sussidi e l’assegnazione delle case popolari. Leggo molte lettere di lettori indignati che arrivano ai giornali, nelle quali si denunciano quegli episodi: italiani che prendono due lire di sussidio e da anni ed anni attendono l’assegnazione degli alloggi popolari, si vedono in entrambi i casi surclassare dagli stranieri;
4)     chiusura delle industrie, specialmente nel settore tessile, per la concorrenza sleale dei cinesi che immettono i loro prodotti scadenti e dannosi per la salute sul mercato. Le industrie cinesi con i loro laboratori clandestini spuntano dal nulla come funghi, non si sa in che modo, ed evadono di parecchi milioni il fisco. I cinesi si stanno appropriando dell’Africa, già si parla che vorrebbero mettere le mani sulla Sicilia, e le loro mafie, più insidiose di quelle locali, vorrebbero subentrare ad esse;
5)     problemi di fanatismo religioso islamico. Nei giorni scorsi per il tentato folle gesto di uno squilibrato pastore protestante americano il mondo è andato in tilt. Finché quegli episodi di violenza accadono in paesi lontani non ci riguarda (possiamo solo avere compassione per le vittime e indignarci), ma se domani dovessero accadere anche da noi? (Immaginatevi le nostre chiese date alle fiamme e gli attentatori che si faranno saltare in aria nelle nostre strade) Già, perché non sono loro che devono adattarsi alle mentalità, agli usi, ai costumi, alla religione del paese che li ospita, ma siamo noi che dobbiamo buttare tutto per aria ad adattarci ai loro stili di vita.

L’immigrazione va dominata e controllata, non va subita, come è accaduto sino ad ora: quella poca di cui c’è bisogno, soprattutto in agricoltura e nell’edilizia, va reperita all’estero tramite i consolati e le ambasciate. Il Ministro Maroni ha dichiarato che non saranno regolarizzati nuovi immigrati, tranne gli stagionali in agricoltura, finché gli italiani che perdono lavoro per via della crisi economica non troveranno una nuova occupazione; si valuterà effettivamente quanti saranno disponibili a fare mestieri da immigrati: prima di tutto bisogna pensare ai nostri connazionali e poi se avanzeranno i posti si penserà agli stranieri. Le nostre istituzioni promuovono questa causa, cercando di invogliare i giovani ad accettare qualsiasi mestiere, dicendo che non è mortificante, con l’intento di migliorarsi col passare del tempo. Così molti giovani, principalmente con idee di destra, si ritrovano a lottare con gli stranieri per l’ottenimento e la conservazione del posto di lavoro. D'altronde alcuni fondamenti della destra sono: la contrarietà all’inerzia, la resistenza e la prestanza fisica, l’esaltazione del gesto dell’atleta e del soldato (quello moderno di pace). Al contrario i progressisti di ieri sono i borghesi di oggi: tutte le ramificazioni dei derivati della Dc e del Pci nei luoghi pubblici (pubblica amministrazione, scuole, sanità) e nei posti di prestigio, con i loro sindacalisti, i sessantottini, i settantasettini, gli aderenti a Potere Operaio, a Lotta Continua, molti di essi oggi sono dei signori benestanti. Le parti si invertono anche per gli imprenditori: alcuni sono di sinistra. Nei mesi scorsi se ne sono dette tante sui concorsi nel nostro comune, posti fissi, statali, ad un tiro di schioppo da casa, e sulle persone che se li sono aggiudicati; senza polemica per carità, anzi nel recente passato mi è capitato di osteggiare quei pettegolezzi, alla buona salute.

Non bisogna che diventiamo tutti signorine delicate (io per primo): mestieri umili e di fatica per gli stranieri e niente più servizio di leva. Tanti ragazzetti sui 20 anni che terminano le scuole, più fortunati rispetto ai loro coetanei perché riescono a trovare subito un impiego, sono discoli, insolenti, mancano di quella giusta disciplina che una volta dava il servizio militare: un tempo a 20 anni si partiva immaturo e si tornava più responsabile per inserirsi (o tentare di inserirsi) negli ambiti lavorativi. Se continueremo su quelle strade sbagliate arriveranno i momenti che non avremo più forza fisica e di volontà per difenderci da tutto e da tutti e verremo buttati fuori dalla nostra nazione. Quest’ultima affermazione non vuol essere un'istigazione alla violenza ma solo un invito ad essere più tosti, più massicci per motivi difensivi e per non farsi sopraffare. Supponiamo che un domani, se regnerà l’anarchia e saremo in minoranza, questi qui, i quali approfitteranno del fatto del, “non sapete far più nulla, non avete le forze che al contrario noi abbiamo”, venissero nelle nostre case e ci buttassero fuori per appropriarsene? È solo una lontana utopia?

2 commenti:

  1. #1 20 Settembre 2010 - 14:49

    Ti invito a leggere la lettera a Fini di Fabio Granata:

    http://ladestrapugliese.splinder.com/post/23334749/lettera-al-presidente-della-camera-dopo-il-discorso-del-premier-a-taormina-di-fgranata

    Ciao
    DestraPugliese

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  2. #2 21 Settembre 2010 - 07:53


    a quanto parebbe dal 2020 dovrebbe iniziare il riflusso ,ma va a esserne certi ,nell'attesa goditie commenta se vuoi la foto che ho postato,presa su E-Bay di moda intima femminile ciao.

    orematt

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