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sabato 25 settembre 2010

64) LA LAZIO DEL MENO NOVE



CAMPIONATO DI SERIE B 1986 - 87


Giuliano Fiorini (1958 - 2005), eroe della Lazio, mentre corre verso la Curva Nord dello Stadio Olimpico, dopo aver realizzato il punto decisivo contro la L.R. Vicenza.



Po

Squadre

Pt

G

V

N

P

Rf

Rs

Dr

1.

 Pescara

44

38

16

12

10

43

33

+10

1.

 Pisa

44

38

16

12

10

42

32

+10

3.

 Cesena

43

38

15

13

10

38

29

+9

4.

 Lecce

43

38

15

13

10

38

32

+6

5.

 Cremonese

43

38

14

15

9

35

29

+6

6.

 Genoa

42

38

12

18

8

44

39

+5

7.

 Parma

40

38

11

18

9

30

26

+4

7.

 Messina

40

38

12

16

10

29

28

+1

9.

 Bari

39

38

11

17

10

33

32

+1

10.

 Bologna

36

38

10

16

12

40

38

+2

11.

 Triestina (-4)

35

38

10

19

9

31

26

+5

11.

 Arezzo

35

38

7

21

10

30

33

-3

11.

 Modena

35

38

10

15

13

32

50

-18

14.

 Sambenedettese

34

38

11

12

15

33

37

-5

15.

 Taranto

33

38

10

13

15

37

40

-3

16.

 Lazio (-9)

33

38

14

14

10

35

28

+7

17.

 Campobasso

33

38

9

15

14

34

35

-1

18.

 L.R. Vicenza

32

38

9

14

15

31

40

-9

18.

 Catania

32

38

8

16

14

25

38

-13

20.

 Cagliari (-5)

26

38

9

13

16

32

47

-15

Cesena promossa dopo spareggi con Lecce e Cremonese.
Campobasso retrocesso dopo spareggi con Lazio e Taranto.





In questo sito mi è capitato più volte di parlare della squadra calcistica della Lazio: generalmente ho parlato dei trionfi (non molti) che ha vissuto, principalmente in tempi recenti. Da dove iniziarono quei trionfi? Iniziarono proprio quando la squadra era nel punto di cadere nel baratro: precisamente nel campionato di Serie B 1986 – 87. La Lazio nell’estate 1986 fu retrocessa dalla Serie B, dove militava da un anno, alla Serie C1 per la seconda puntata del calcio scommesse, dopo la prima del 1980. Il nuovo proprietario Gianmarco Calleri, che rilevò la squadra salvandola dal fallimento, pagando una cauzione, riuscì a mantenere la squadra in Serie B con nove punti di penalizzazione. Allora la vittoria valeva due punti e sembrava un’impresa ardua salvarsi dalla Serie C, ma l’allenatore Fascetti radunò la squadra e disse: “io in C non voglio finire, se qualcuno non se la sente di lottare è libero di andarsene!” Nessuno dei giocatori della squadra, costruita dall’allora neodirettore sportivo Regalia, se ne andò. Al termine di un campionato altalenante tra alti e bassi la Lazio si trovava domenica 21 giugno 1987 ad affrontare la L.R. Vicenza in una sfida decisiva per la salvezza per entrambe le squadre: il Vicenza però aveva due risultati su tre a disposizione, la Lazio solo uno, la vittoria. Facevano da cornice più di 60.000 spettatori che incitavano la squadra, alcuni dicono addirittura 80.000, nel vecchio Stadio Olimpico, scoperto e con 20 file di meno, dove in lontananza si notava il Palazzo della Farnesina, inquadrato nel complesso del Foro Mussolini, oggi Foro Italico: tutti quegli spettatori ancora oggi sono un primato per una gara di B. Oggi nonostante lo stadio sia più grande, per motivi di sicurezza e per la presenza dei seggiolini numerati la capienza è stata ridotta.  Quando ormai la Lazio aveva un piede e mezzo in Serie C, arrivò inaspettata la decisiva rete di Giuliano Fiorini che retrocesse la L.R. Vicenza e mandò la Lazio a giocarsi la permanenza nella serie cadetta con Taranto e Campobasso a Napoli, tra lacrime di gioia di giocatori, dirigenti e tifosi della Lazio. A Napoli la Lazio perse la prima partita col Taranto e il 5 luglio affrontò il Campobasso, in una partita in cui doveva assolutamente vincere.  Oltre 30.000 tifosi giunsero da Roma per sostenere la squadra ed assistettero alla rete decisiva di Fabio Poli che permise alla Lazio di salvarsi e di compiere un’impresa eroica che rimase impressa nella storia del pallone.  Mi preme inserire anche alcuni commenti personali contornati da un briciolo di nostalgia: nonostante fossi molto “giovane” allora ricordo perfettamente tutto, specialmente la partita Lazio – L.R. Vicenza, che ascoltavo via radio, e la gioia del radiocronista a fine gara che felice annunziava: Lazio agli spareggi, Vicenza in C1!”  Eravamo all’inizio di un’estate che poi sarebbe culminata, per me, per la mia famiglia e per altri, in un viaggio nella Polonia d’oltrecortina: insolito dai viaggi che facevamo allora per i ben noti motivi politici. Ma l’impossibile quell’anno lo realizzò la Lazio e Giuliano Fiorini, il quale ha lasciato questo mondo prematuramente nel 2005 per un male incurabile, un grande uomo che merita il gradino più alto nel crepuscolo degli eroi e rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi della Lazio: il merito dei successivi trionfi della Lazio  in Italia e in Europa (che furono nulla al confronto) fu tutto merito suo  e dei suoi compagni del meno nove: Poli, Pin, Caso, Gregucci, Terraneo, Mandelli, Marino, Podavini, Acerbis, Magnocavallo e tutti gli altri.

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