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domenica 5 dicembre 2010

71) NASCE IL TERZO P.


L’ERBA CATTIVA RICICCIA


In questi giorni si stanno attuando le prove tecniche del ribaltone, del colpo di stato precisamente, si vorrebbe sovvertire la volontà popolare che ha portato Berlusconi legittimamente a governare: il tutto per ripicca e per ambizione personale di Gianfranco Fini. Egli deve andarsene dalla Presidenza della Camera dei Deputati: sia perché fa politica e non rappresenta più l’istituzione, sia perché deve chiarire la vicenda dell'appartamento di Montecarlo.


Se la maggioranza che fu eletta nel 2008 (confermata più volte nelle successive elezioni locali) non c’è più si deve tornare alle urne e sottoporsi al giudizio popolare, non certo cercare inciuci o alleanze alternative con coloro che ne uscirono con le ossa rotte. Si ha una fifa tremenda delle votazioni, si cercano in tutti i modi di evitarle, di ritardarle il più possibile, non solo per Fini anche per gli altri, e si vorrebbe cambiare quella legge elettorale che era stata votata ed osannata da Fini e da Casini. Si rischierebbe di sparire dalla scena politica, non superando lo sbarramento, e non sentiremo più parlare dei vari Bocchino, Granata, che ora fanno gli spavaldi e i gradassi grazie al Pdl. Hanno fatto tutti carriera e si sono fatti grandi grazie al Berlusca, quelli del Fli e dell’Udc, ora aspettano le “idi di dicembre” per pugnalarlo, come fu pugnalato Giulio Cesare nella notte dei tempi. Fini senza Berlusconi ancora oggi farebbe le adunate nostalgiche e folcloristiche con i saluti romani, gridando: "duce, duce!" A Casini piacerebbe fare il Presidente del Consiglio e a Fini il Presidente della Repubblica, ma non si rendono conto che i loro partiti sono di modeste entità e finirebbero per essere succubi della sinistra se volessero raggiungere i loro scopi. Non conveniva lasciare al suo posto Berlusconi sino al 2013, al suo ultimo quinquennio di presidenza, anche per l’età, e indicare un successore alla sua altezza? Invece no: ora il nostro paese dovrà rimanere paralizzato per mesi e sperperare altri milioni in elezioni in momenti drammatici. Già il governo era fermo per i ricatti dei finiani, a cui ci si era piegati a tutte le loro concessioni, ma evidentemente non sono bastate. Che ci sia dietro la Cia perché Berlusconi se la fa con la Russia e con Putin?

Finora l’Italia, grazie alla buona politica di Tremonti, riconosciuta anche dalle opposizioni, si è salvata dal crollo finanziario, se il governo andrà in mano a degli inetti di centro o di sinistra si rischierà di fare la fine di Spagna, Grecia, Portogallo ed Irlanda. Non concepiscono che ormai ci si presenta agli elettori con un candidato Primo Ministro, con dei programmi che valgono cinque anni e che sono superati i tempi degli imbrogli democristiani da Manuale Cencelli: ogni scusa era buona per far cadere i governi (ora tocca cinque mesi ad Andreotti, poi tre mesi a Fanfani, poi a De Mita, De Mita bis, ecc.).  I primi ministri degli altri paesi europei degli ultimi sessant’anni si contano sulle dita, invece in Italia si dovrà continuare ad assistere ai soliti teatrini. Oggi vorrebbero adottare gli stessi schemi: si parla di Gianni Letta o di Tremonti Presidenti del Consiglio; Casini dichiara: “a me Gianni Letta andrebbe benissimo!” Tu Casini devi solo stare zitto e non decidi niente perché hai perso, quando il popolo ti affiderà le sorti del paese (ma ne dubito fortemente) allora deciderai. Pierfurby alle ultime regionali si era alleato con chi gli faceva comodo di regione in regione, così facendo Bossi ha buttato fuori dai governi regionali della Lombardia e del Veneto gli ondivaghi. Di tutti quegli intrallazzi, di quei maneggi, di quel debito pubblico, stiamo ancora pagando oggi le conseguenze: loro ingrassarono di parecchi chili perché mangiarono tutto con le tangenti. Di Rutelli che dire? Chi lo ha conosciuto e c’è stato a stretto contatto sa che dal punto di vista politico è un falso.

Anche il Partito Democratico, in caduta libera e stretto nella morsa tra Vendola e Di Pietro, teme le urne: prima di tutto bisogna far fuori Berlusconi e poi bisogna andare al governo con Udc e il cosiddetto Fli (ma al senato non ci sono i numeri). I novelli capitalisti, i novelli affaristi, eredi di quei comunisti dal motto: “il tuo è anche il mio, ma il mio è solo il mio!” Nel mio paese fanno aprire supermercati di grandi catene, poco indicati per i piccoli centri, e si disinteressano dei piccoli commercianti, i quali non tutti sono benestanti, che subiscono la botta. Non è vero che c’è convenienza perché i prezzi in alcuni casi sono più alti che altrove. Le strade nevralgiche di collegamento tra un capo e l’altro del paese (Via Impero) sono bloccate da anni, si sono buttati al vento finanziamenti per la sistemazione di altre strade e di scoli fognari (Via Soccorso). Cercano di aumentarsi le indennità di carica: poverini, non ce la fanno a tirare avanti, facciamo tutti una colletta e andiamo loro a portarla. Credono che la gente sia fessa quando cercano di screditare in tutti i modi Berlusconi e il Pdl e credono che nessuno badi ai loro “affari”. Rabbia, frustrazione ed invidia verso colui che ci sa fare in tutti i campi, anche se riconosco che qualche stupidaggine ogni tanto la commette, ma non è l’unico. Penso che le masse popolari abbiano capito benissimo che la destra offre più garanzie della sinistra e di tutti quei mali oscuri che hanno afflitto il paese per un cinquantennio e che ora vorrebbero materializzarsi di nuovo, per cui l’alleanza Pdl – Lega Nord – La Destra non teme affatto il ritorno anticipato alle urne, anche se sarebbe meglio evitarlo perché il governo c’è e per via dei momenti difficili. Scelgano: o proseguire con l’attuale governo o in alternativa ci sono solo le elezioni e si sottoporranno al giudizio del popolo, perché non è leale e democratico cercare sotterfugi.  

2 commenti:

  1. #1 07 Dicembre 2010 - 19:30

    fini non si dimettera mai,solo gli italiani lo potrebbero dimissionare!!
    ciao!!!
    sebastia11

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  2. #2 10 Dicembre 2010 - 07:38

    Sarebbe stato un gesto di coerenza, ma credo, che in mancanza di questa coerenza, La cosa gli poteva essere suggerita dal Capo dello Stato...

    Com'è quest'oggi il borsino per acquistare casa a Montecarlo? Bene, bene...qui un maso sulle montagne e tutto da ristrutturare costa più di 300 mila euro:-)
    baronerosso1

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