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sabato 19 marzo 2011

87) UNA GIORNATA INDIMENTICABILE

 IL MIO 17 MARZO 2011


In bellezza giunge al termine questa lunghissima parentesi dedicata al Risorgimento e al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, parlando di come io abbia vissuto quella giornata speciale, la quale non lo è stata solo per me ma anche per la stragrande maggioranza degli italiani.



L’ITALO RISORGIMENTO


Il sublime concetto d’unità prese parte
alla caduta dell’opprimente aristocrazia:
da oltralpe fu importato dal Bonaparte,
con la libertà e il tricolor dell’Italia mia;
di riscatto dall’oppressor soffiò il vento:
fu l’ITALO RISORGIMENTO!

Risorgi Italia, da straniere oppressioni!
Un sol stato, un re: un sogno s’avverò!
Risorgi, da regionalismi e da divisioni!
E per chi, per te, con il sacrificio pagò!
Risorgi con grande vigore e fermento:
fu l’ITALO RISORGIMENTO!

Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele
artefici furon, e i “Milleun Garibaldi”;
magnificò l’imprese l’imponente stele
che esaltò quei giovin guerrieri baldi:
da tutta la penisola fu un movimento
per l’ITALO RISORGIMENTO!

Al novello stato come degna capitale
scelta fu senza dubbi la Città Eterna:
lode o infamia il Potere Temporale?
Ma d’Italia tornò ad esser la lucerna:
per riviver un’era ed il compimento
dell’ITALO RISORGIMENTO!

Che fu con Trento e Trieste redente;
il nostro intero paese ne fu ‘l nunzio.
Quel “letterato superuomo nascente”,
volando, fu pei Viennesi “d’annunzio”
della fine del nostro assoggettamento
e dell’ITALO RISORGIMENTO!

Parlar di ciò oggi è peccato mortale;
la bandiera d’Italia cadde nell’oblio:
si espose la rossa al corteo sindacale.
Cerca di dissotterrarla, grazie a Dio,
il Presidente, con quel cambiamento
che fu ITALO RISORGIMENTO!

Andrea Lucarelli ??? 2002







Come dicevo un po’ per tutti è stato un giorno indelebile, anche per coloro che, politicamente parlando, non potevano sentir parlar di patria e di roba del genere. A qualcuno alcuni anni fa, incontrandolo in privato (sapete, le persone che si incontrano nelle piazze o nei caffè, dove si discute del più e del meno), non piacquero affatto i versi riportati di sopra, i quali resi di pubblico dominio. Oggi quel qualcuno di allora in veste ufficiale, orgogliosamente ed in tono fastoso magnifica quel periodo di riscatto italiano e riesuma addirittura il cimelio alzabandiera fascista; se l'avesse fatto il suo predecessore...........


Ma naturalmente tutto fa piacere: la bandiera dell’Italia e l’inno nazionale sono delle cose sacre, straordinarie, che ognuno porta dentro il cuore, non sono soltanto emblemi della nazionale di calcio o delle squadre olimpiche, come lo sono stati per lunghissimi anni. Ci si sente assediati e si teme che la nostra Italia ce la portino via o non sarà più come l’abbiamo conosciuta fino ad adesso: tra immigrazione, Lega Nord e Unione Europea. La gente comune ha affollato la messa solenne celebrata appositamente, a Santa Maria degli Angeli a Roma, per la ricorrenza, insieme alle più alte cariche dello stato, anche io sono riuscito ad entrare (ovviamente dopo aver assistito alle cerimonie al monumento dei caduti di Cori), cercando invano di andare il più avanti possibile (non è stato proprio come assistere alla messa dopo la Processione del Soccorso a ridosso delle autorità comunali coresi), però ero sistemato in modo tale da vedermi sfilare da vicino i politici al termine della messa: il Presidente della Repubblica, i ministri, i senatori, i deputati, il sindaco capitolino, il presidente della Provincia di Roma; il Presidente del Consiglio era uscito da un'altra parte, forse perché gli avranno sconsigliato eccessivi contatti con la folla. La messa solenne celebrata in questa prestigiosa occasione, la riconciliazione definitiva tra stato e Chiesa è stata sancita; la gente sapeva pregare e cantare: uno si aspettava i soliti vociferi di coloro che non frequentano molto le messe e in codesta occasione hanno partecipato solo per il gusto di vedere dal vivo i personaggi della televisione. Per un giorno ho visto Roma in spiriti diversi, patri e spirituali,  non è stata quella città di cui la vedevo sotto tutte le vesti, tranne che nei suoi valori legittimi. C’erano tanti tricolori: nelle strade (molte delle più importanti sono state trasformate in isole pedonali), nell’abbigliamento della gente e nelle vetrine. Facendo crepare l’avarizia e per un giorno le restrizioni quaresimali mi son permesso un ricco pranzo per far festa, ma capite si trattava dei 150 dell’Italia unita, il prossimo compleanno solenne ci sarà tra 50 anni e chissà se io……., se io……..ci sarò ancora! (finalmente ho trovato il coraggio). 

Ho visitato il monumento simbolo del Risorgimento, ma si poteva arrivare sino alla Dea Roma e alla tomba del milite ignoto, da Vittorio Emanuele a cavallo e al museo non si poteva andare, poco male, già c’ero stato lo scorso anno. Ebbero una bella idea a realizzare quel colossale monumento nella capitale d’Italia: per noi e per i posteri dei prossimi secoli è e sarà il simbolo d’Italia e delle lotte per l’unione; sempre se……….(stavolta non ho il coraggio di proseguire). A mio personale ricordo di quella giornata non poteva mancare un’istantanea che ovviamente avrà un posto d’onore nel mio personale album degli eventi principali della mia vita e qui sul blog. Di solito sono molto restio nel mettere le mie immagini  personali in internet, ma visto che sono ben camuffato mi identificherà solo chi mi conosce: per il 150° dell’Unità d’Italia faccio un’eccezione, comportandomi, in modo elementare e nella semplicità, come lo scolaretto in gita scolastica e a cui l'insegnante dà il tema sulle cose che ha visto! Nel corso di questo 2011 non mancherà di certo una visita a Torino, la città che ha fatto l'Italia: sarebbe molto bello andarci il prossimo 18 giugno, al raduno nazionale dei bersaglieri, nel giorno dell'anniversario della fondazione del corpo nel 1836.

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