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martedì 3 gennaio 2012

116) VERSO LE COMUNALI 2012

DOPO LE VICENDE POLITICHE NAZIONALI, QUAL E’ L’ALTERNATIVA ALLA SINISTRA A CORI?



È iniziato l’anno 2012, un anno importante nel nostro paese perché nella prossima primavera si eleggeranno il sindaco e il consiglio comunale. Questa volta non sembrano esserci quel grande entusiasmo e quel gran fervore, tipici all’avvicinarsi di questa importante ricorrenza. I sondaggi indicano un forte distaccamento dei cittadini dalla politica, i quali non hanno più fiducia nelle istituzioni: lo credo bene, basti vedere cosa sta accadendo a livello nazionale ed internazionale. Inoltre il morale dell’area di destra, come del resto il mio, è sottoterra, dopo la caduta del nostro governo e il successivo scenario che si è creato, ci sentiamo demotivati; speriamo che tra pochi mesi con le elezioni degli organi del più grande partito conservatore gli entusiasmi e la voglia di fare inizino a tornare su, così da adoperarci anche per Cori.

La politica è imprevedibile: il 14 dicembre 2010 il governo Berlusconi sembrava spacciato, invece si salvò, il 14 ottobre 2011 sembrava in una botte di ferro, dopo l’ennesima sfiducia andata a vuoto, venticinque giorni dopo è caduto. La sconcertante rivelazione di questi giorni del Wall Street Journal, tanto sconcertante non è stata: che non si sapeva, non si immaginava già, quel complotto descritto? L’atra verità venuta a galla è saltata fuori su l’Unità: è quella della volontaria sconfitta alle regionali del Lazio della sinistra per rafforzare un Fini, con la vittoria dell’allora finiana Polverini, ora sua ex amica, in chiave anti-Berlusconi. Tre anni e mezzo sui cinque è durato il suo governo, sarebbe bastato che fosse durato quattro anni, quattro anni e qualche mese, sui cinque e poi chi se ne sarebbe fregato se fosse subentrato un tecnico o se si fosse andati ad elezioni anticipate.

Se la primavera prossima si riuscirà ad espugnare per l’ennesima volta la roccaforte rossa corese, arriverà un “consolino”, ma non sarà come vincere le politiche. Ora come ora l’impresa sembra essere molto ardua, sempre per la solita questione delle alleanze. Io in questo momento mi riconosco nell’area Pdl facente riferimento a La Russa/Gasparri, sono in terra di frontiera, al confine con “La Destra” di Storace.


A livello locale non seguo molto ciò che accade all’interno della sezione corese, i miei pensieri in materia sono il frutto del sentito dire, degli articoli sui giornali coresi e provinciali e dei contenuti dei blog. Per le prossime comunali probabilmente seguirò le indicazioni di voto del Popolo delle Libertà locale. In prossimità della scadenza elettorale ci si rende conto che per tentare l’impresa è necessario che tutte le forze di opposizione si coalizzino, dimenticando in tutta fretta i dissidi, i dissapori e i violenti scontri degli ultimi sei anni. Dall’altra parte, a sinistra, si è tentati di allargare la maggioranza, cercando almeno un partito del cosiddetto Terzo Polo, anche in quella zona ci sono dissidi e contrasti interni, il malcontento proviene soprattutto da Giulianello, però penso che il tutto possa rientrare e non ci saranno liste civiche di sinistra in aperto contrasto con quella ufficiale.

Fli e Udc non si prendono molto, avrebbero dovuto farlo per le vicende nazionali; la componente che ora compone il Fli fu la più agguerrita di tutte, dentro An, contro l’Udc, dopo la prematura caduta della giunta Bianchi. I rapporti tra Bianchi e Fli sono di cordialità reciproca, le ostilità negli ultimi mesi hanno riguardato quelli che erano dentro Alleanza Nazionale, tra An – Pdl e An – Fli. Certamente Pdl, Fli e Destra, salvo clamorosi colpi di scena, supereranno agevolmente tutti i contrasti e tutte le ostilità, faranno un’unica lista e ricostituiranno quella squadra vincente che fu quella della "buona amministrazione", l’enigma è se cercare o meno l’Udc.

Per un gioco di numeri si sarebbe tentati di cercare l’accordo, per poi provare a strappare alla sinistra Cori, ciò non sarà impossibile perché la stessa non ha fatto cose memorabili negli ultimi cinque anni; ma viste le precedenti esperienze di alleanze con quel partito e con il suo padre padrone le incognite e i rischi sono molto evidenti. Quelle perplessità riguardano anche l’altra parte in caso di accordo con l’Udc. È un bel rompicapo questo delle alleanze e dei contrasti tra i partiti per le prossime comunali, sia per la destra, sia per la sinistra e sia per il centro. Il giorno della presentazione delle liste elettorali vedremo come sarà sbrogliata questa matassa.

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