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domenica 22 gennaio 2012

119) POSSIBILE RITORNO DI BERLUSCONI


BERLUSCONI VERSO IL RITORNO?

Sarebbe possibile ricomporre l'alleanza Pdl - Lega Nord, ricostituire il governo Berlusconi, o meglio costituire il Governo Berlusconi V, ed arrivare alla scadenza naturale della XVI legislatura nel 2013, per poi lasciare ad Alfano?

La settimana scorsa, in occasione del respingimento della richiesta di arresto per il deputato Cosentino, i numeri hanno dimostrato che anche alla Camera dei Deputati la vecchia componente di governo ha ancora la maggioranza. Con l'immunità parlamentare sono andati avanti cani e porci per molti decenni, si sono salvati più volte parlamentari di centro e di sinistra, soltanto da quando cìè Berlusconi è uno scandalo che ancora esista.

Attendiamo il processo: se Cosentino sarà ritenuto colpevole delle accuse mosse contro di lui andrà in carcere, se sarà assolto resterà libero. E' stata per me una gran bella sorpresa il fatto che la Lega si sia espressa contro l'arresto, tranne la corrente di Maroni, perché ormai avevo dato per perduta l'alleanza.

Le ultime dichiarazioni del Cavaliere sulla possibilità del suo ritorno hanno aperto nuovi scenari sulle vicende politiche italiane. Certo, bisognerà convincere la Lega Nord: quel partito guarda dritto alle elezioni anticipate, piuttosto che ad altre alternative. Gli enigmi riguardano pure il Pdl: tornare al governo e fungere da capro espiatorio per le vicende nazionali, internazionali e scendere in caduta libera, o lasciare Mario Monti al suo posto per ridare fiato al partito? Io direi di rischiare ed optare per la prima soluzione, così da prendersi una rivincita sull'asse Merkel - Napolitano: è giusto, perché il Popolo delle Libertà ha vinto le elezioni del 2008 ed avrebbe dovuto stare al timone dell'Italia fino al 2013. Posso capire che in un momento difficilissimo ci sia una coesione tra forze politiche eterogenee nel sostegno ad un governo di tecnici indipendenti, ma una volta superato, o all'esecutivo si ripristina la coalizione vincitrice di questa legislatura  o se ciò non è possibile si ritorna al voto. Sarà bene che la prossima primavera si decida su quel che fare.

La legge elettorale va bene quella che c'è, basterà soltanto inserire, se ne avranno la volontà, il premio di maggioranza al Senato. Vorrebbero ripristinare le preferenze, è bene ricordare che nella vecchia legge elettorale per la Camera, denominata Mattarellum (maggioritario 75%, proporzionale 25%), i candidati li sceglievano sempre i partitie noi facevamo come adesso solo la croce sul simbolo e basta. Si era deciso così perché c'era stata Tangentopoli e per i partiti quello era un modo per purificare l'aria, per cui non vedo ora tutta questa necessità del ripristino delle preferenze. Comunque la preferenza potrebbe essere efficace per gli elettori nell'individuare i voltagabbana e punirli, specialmente coloro che passano dal Pdl all'Udc, ma difficilmente costoro saranno eletti nuovamente passando da un partito da circa 30% ad uno da circa 5%, idem per Fli che è attestato sul 3 - 4%.

Non c'è più necessità di accanirsi contro il Governo Berlusconi e il referendum sulla legge elettorale è stato bocciato dalla Consulta, se ancora ci fosse non penso proprio che sarebbe finita così. Lo scorso anno vollero farlo svolgere per forza, inserendo anche quesiti per cui non c'era più necessità, come quello sul nucleare: il progetto era stato sospeso. Quest'anno non sentiremo i sermoni da strapazzo dei membri di sinistra, delle azioni cattoliche e di altri sul "sacro dovere di recarsi alle urne, decidere e non farsi imporre le scelte da altri", però per i referendum che non fanno loro comodo l'astensione è legittima e democratica. Un po' come la storia delle liberalizzazioni: le vecchie forze delle opposizioni non hanno esitato un istante a votarle, quando le proposero gli altri avrebbero nuociuto al paese.

Monti lo elevano alla gloria degli altari per aver attuato delle scelte impopolari o scelte di sviluppo volute dal predecessore, e vorrebbero candidarlo nuovamente, questa volta con una coalizione politica, alla Presidenza del Consiglio o addirittura alla Presidenza della Repubblica. Come lo ho capito io, lo capiranno anche gli altri italiani dei maneggi, degli intrighi, delle contraddizioni di costoro e certamente saranno in grado di individuare la classe politica che lavora per il popolo. Quindi non dovrebbero esserci problemi per la destra di tornare al governo e poi sottoporsi al giudizio popolare.

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