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sabato 26 febbraio 2011

83) RIVOLTA LIBICA

A NOI GIOVERA' DAVVERO LA CADUTA DI GHEDDAFI?


Lo scorso 17 dicembre in Tunisia si è accesa la scintilla che ha causato le rivolte nei paesi arabi – nordafricani – mediorientali, quando un uomo si è dato fuoco per protestare contro il governo tunisino. Le rivolte pacifiche finora hanno causato la caduta dei presidenti di Tunisia ed Egitto, Ben Alì e Mubarak, che da lunghissimo tempo detenevano il potere nei loro paesi con metodi non proprio ortodossi. Al contrario in Libia il colonnello Gheddafi, al potere da 42 anni, non ha ceduto alle manifestazioni popolari e con la violenza ha tentato di sedare le proteste; quei metodi brutali gli si sono ritorti contro (bisognerà però constatare se tutte le notizie riportate dai media mondiali corrispondono al vero). Gran parte delle sue forze armate per non compiere più massacri sui civili sono passate con i rivoltosi, si sono ammutinate o hanno disertato. Gheddafi è assediato a Tripoli, circondato dai suoi fedelissimi e dalle truppe mercenarie: sarà solo questione di giorni o di ore la sua caduta? Negli ultimi tempi sembrava che il rais libico si fosse calmato: colui che mandava terroristi dinamitardi in giro per l’Europa a compiere attentati e sparava missili su Lampedusa, per rappresaglia ad un bombardamento americano, si reputava fosse un suo lontano parente. Tanto è vero che aveva riallacciato rapporti diplomatici con gli altri paesi europei, e preferenziali con l’Italia, storica nemica. Prima di Berlusconi furono i governi socialisti – democristiani e dell’Ulivo che avevano tentato ciò; nel 1986 fu avvertito anzitempo dal governo italiano dell’imminente attacco americano.


 Oggi gli Usa sono completamente assenti e non fanno assolutamente sentire la loro voce di potenza numero uno al mondo: con Obama si sono ridotti ad una macchietta, è ben lontana l’America dai muscoli d’acciaio di Reagan e dei Bush, i quali vinsero la Guerra Fredda. Quali saranno le prospettive future della fine dei regimi (laici) nei paesi del Nord Africa? Si avvieranno dei processi di democratizzazione oppure ci si avvierà  verso l’integralismo islamico? Da una prima visione queste rivolte arabe hanno poco a che fare con l'integralismo islamico, si ribellano addirittura in Iran dove vige un governo teocratico. In Libia ed in Tunisia il problema del fondamentalismo islamico era pressoché inesistente, ora si rischierà, particolarmente per la Libia, che divengano dei nuovi Iraq: sia che l’Onu decida di inviarvi un contingente internazionale per garantire la stabilità e la sicurezza per il dopo Gheddafi, sia che le nuove autorità libiche imporranno di cavarsela da sole. Nella Cirenaica sono stanziati infiltrati di Al Qaeda che proveranno ad impossessarsi del potere con ogni mezzo. Gheddafi e Saddam Hussein sono stati dei tiranni sanguinari, non lo nego, ma erano anche nemici giurati di Bin Laden e garantivano ampie libertà per le esigue minoranze ebraiche e cristiane. In Iraq i cristiani stanno scomparendo per le persecuzioni, in futuro potrebbe accadere la stessa cosa in Libia.



L’Iraq è lontana, la Libia l’abbiamo sotto casa e già stiamo vivendo le conseguenze negative: l’aumento del prezzo del petrolio e l’arrivo dei profughi sulle zattere, quando sembravano risolte quelle questioni. Tutti fanno la morale all’Italia, affermando che è un dovere sacro e giusto accogliere i rifugiati che arriveranno; l’Italia risponde: “avete ragione, ma aiutateci anche voi, economicamente e accogliendone una parte nei vostri paesi!” E Replicano: “ehm,……veramente noi….” La classica storia: si predica bene e si razzola male. Se saranno sistemati nei centri di accoglienza italiani, quelli  chiederanno asilo all’Italia e gli altri stati europei si tranquillizzeranno, se fossero stati lasciati liberi la maggior parte si sarebbe recata In Francia, Germania e Gran Bretagna; eccola dov’è la preoccupazione. Si dà la colpa al governo italiano, alla destra, del passato pattugliamento delle coste libiche e del mancato arrivo delle barche, dimenticando che furono Prodi ed Amato a fare l’accordo  con la Libia (attuato dal governo Berlusconi) per frenare l’immigrazione clandestina. Dimenticando altresì che è illegale introdursi clandestinamente in Italia e non è umano far stipare delle persone come animali in delle zattere precarie, che potrebbero rovesciarsi facilmente, senza né cibo e né acqua per giorni, con la regia delle organizzazioni criminali dai loro loschi giri d’affari. Se gli imbarcati dicono di essere poveri, come fanno a possedere i 500 o i 1.000 dollari che gli scafisti chiedono loro? Coloro che emigrano fanno parte di una classe media, i veri poveri non hanno tutti quei soldi. Diceva un ragazzo tunisino: “io ho due diplomi, ma non ci faccio nulla, allora provo a venire in Italia!”  Perché i giovani italiani cosa ci fanno con i diplomi e le lauree? In un momento come questo di crisi globale molti italiani si trovano in difficoltà, per cui se si dovranno accogliere i profughi si accoglieranno finché non saranno risolti i problemi dei loro paesi, sperando che non si prolunghino con lo scoppio di nuove guerre civili. Allora proviamo ad intensificare gli aiuti nei paesi d’origine, in Libia neanche ce ne sarebbe bisogno perché il tenore di vita è elevato, o almeno lo era. L’altra sera in un programma televisivo Franceschini ha detto che il governo di centrosinistra gestì bene la crisi albanese e l’arrivo dei fuggiaschi, però si è dimenticato degli allora imminenti allontanamenti e di quella nave che fu speronata ed affondata da una motovedetta italiana, la quale tentava di respingerla. 



“Un giorno milioni di uomini andranno dall’emisfero sud a quello nord e non
ci andranno come amici ma per conquistarlo e lo conquisteranno con i loro figli.
Il ventre delle nostre donne ci darà la vittoria.”


Houari Boumedienne presidente algerino in un discorso all’ONU-1974




“Durante un incontro ufficiale sul dialogo islamo – cristiano, un autorevole personaggio musulmano, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto con calma e sicurezza:

“Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo “.

Se queste fossero le loro vere intenzioni, non bisogna farsi mettere paura, bisogna ribadire e considerare che noi siamo sempre più forti di loro. Non voglio dire che dobbiamo scontrarci in dei conflitti totali, ma solo ostentare sicurezza, determinazione e non farsi vedere troppo timorosi e pappamolle, altrimenti raggiungerebbero i loro scopi. Basta solo mostrare la seguente cartina e vedranno come anticamente fosse "grande" la nostra nazione…………

 
Impero Romano, massima estensione

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