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sabato 10 marzo 2012

129) ACCORDO ELETTORALE TRA UDC E DESTRA


IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI CORESI L’UDC SI RICOLLOCA NEL CENTRODESTRA IN POSIZIONE DI SUPREMAZIA, DOPO I VIOLENTI DISSIDI DEGLI ULTIMI ANNI E DOPO CHE AVEVA CERCATO ACCORDI CON IL CENTROSINISTRA. IL POPOLO DELLA DESTRA CORESE PREFERIREBBE UN CANDIDATO DI TALE AREA E NON IL FRUTTO DI PREFERENZE DEMOCRISTIANE E DI TRAME SINDACALI.


“Voglio vedere se gli esponenti di An manterranno la parola data, cioè che non si alleeranno mai più con i dolciani: è facile parlare con le elezioni lontane. È pur vero che affidabili non lo sono: a parte le vicende passate, vogliono entrare nel Pdl solo perché ci entrerà Baccini, se Baccini avesse scelto il Pd, a quest’ora vorrebbero entrare nel Pd? A mio avviso alla fine si ammucchieranno tutti di nuovo e quest’occasione costituirà per il centrosinistra un ottimo deterrente propagandistico.”

Dal post di questo blog 3) PENSIERI POLITICI LOCALI IN LIBERTA’ dell’11 febbraio 2009



L’impossibile non esiste, il sottoscritto aveva predetto tutto con tre anni d’anticipo. Il mio stupore non nasce dalla ritrovata alleanza, difatti in politica è prassi che prima si scannino tutti tra loro e dopo di nuovo amici, fratelli e dal canto mio avevo messo in conto che l’Udc potesse tornare nell’ovile. Sono sbalordito dal fatto che il partito centrista torna in posizione di supremazia, di comando, dal modo in cui impone i termini dell’accordo elettorale: o la sindacalista indipendente o uno dell’Udc candidato a sindaco. Il nome della sindacalista Cristina Ricci forse l’avevano tirato fuori prima gli esponenti della destra: non la conosco direttamente, potrà essere anche una brava persona; personalmente sono diffidente verso il mondo sindacale e avrei preferito che per la candidatura a sindaco si cercasse un nome, frutto di una coesione tra Pdl e La Destra, di un esponente di vera destra, cioè uno che vi aveva militato sin dai tempi dell’Msi. Attorno a quel nome coinvolgere, se avessero voluto, i partiti del Fli e dell’Udc, costituire la lista con gli esponenti di tutti i partiti dell’alleanza, in seguito, in caso di vittoria, ripartire le cariche della giunta in base al numero dei rappresentanti e ai voti di ciascun partito. In alternativa si poteva cercare un nome esterno, un uomo di spessore che si fosse prodigato per il nostro territorio, come ad esempio si fece nel 1995 con la candidatura a sindaco del Prof. Marcello Ilardi, scomparso di recente: nativo della nostra terra e che aveva fatto molto per il nostro circondario, in particolare per Velletri, lui si che avrebbe meritato la carica di sindaco; quella bocciatura si dice gli abbia rovinato la carriera in politica. Mi si ripropone la situazione delle elezioni regionali di due anni fa: la finiana e sindacalista Renata Polverini candidata, sponsorizzata fortemente dall’Udc; non volevo votare, alla fine non guardando tutto ciò sono andato, pensando solo a votare esponenti di vera destra. Evidentemente nella situazione odierna i membri dei partiti di destra sono stati costretti a venire a patti ed a cedere a delle sorte di costrizioni (nonostante il tempo e i fatti abbiano dato loro ragione sugli eventi che portarono  alla caduta della giunta Bianchi prima e alla costituzione della pseudo Casa delle Libertà poi), perché Cori è una roccaforte rossa e non ci si può permettere il lusso per le forzi ostili alla sinistra di presentarsi con due liste, il voto sarebbe stato dispersivo: con un turno solo basta la maggioranza relativa per affermarsi, mentre delle volte con i ballottaggi i miracoli avvengono. Già sarà difficile spuntarla con una lista, figuriamoci se il partito de “La Destra” creerà una lista autonoma: allora perché non recuperare la frattura, o in un modo o in un altro?


Prima Pagina de "Il Corace" di febbraio 2012


I centristi o i democristiani è ora che si decidono da che parte stare, non possono stare da una parte o dall’altra a seconda delle convenienze. Alcuni di loro credono che la parola "mondo cattolico" sia una parola magica, quando ormai non fa più nessun effetto. Nell’ultimo numero del periodico “Il Corace”, organo dell’Udc locale, mi è parso di capire che siano rimasti molto delusi dal modo in cui sono stati trattati dal centrosinistra: volevano a tutti i costi l’accordo e una volta fallite le trattative sono tornati a destra? Mesi fa il Fli locale aveva denunciato ciò. In sostegno di questa tesi c’è anche un articolo sullo stesso giornale del Signor Vincenzo Afilani, che da quello che scrive mi sembra sia un militante Pd (e dei partiti antecedenti) di lungo corso, il quale ancora spera che Pd e Udc si coalizzino: il suo scritto gliel’hanno messo ben in evidenza in prima pagina. Forse si cerca un’alleanza dell’ultimo minuto, così da far saltare quella già stipulata. Alla presentazione delle liste elettorali la prossima puntata, la terza per la precisione, della telenovela che ci porterà alle elezioni comunali del 6 maggio.

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