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domenica 13 marzo 2016

305) GLI INTRECCI TRA L'IMMIGRAZIONE ILEGALE ED IL TERRORISMO

VENGONO SMENTITE LE RASSICURAZIONI SECONDO LE QUALI L’IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA CLANDESTINA, PROTETTA DALLO STATO, NON METTE A RISCHIO LA SICUREZZA E L’INCOLUMITÀ DEI CITTADINI. QUALCHE ASPIRANTE TERRORISTA VIENE OSPITATO, A SPESE DEL CONTRIBUENTE, IN ALLOGGI DI LUSSO, IN DELLE REGIONI TRADIZIONALMENTE POVERE.

 Alloggio di lusso nel quale era ospitato l'aspirante terrorista

Qualche giorno fa gli organi di informazione nazionali hanno riportato la notizia dell’arresto di un Somalo, introdottosi clandestinamente in Italia, richiedente asilo politico, ospitato in un albergo di lusso in Molise, perché aveva intenzione di farsi esplodere alla stazione ferroviaria di Roma Termini, per provocare una strage ed invitava gli altri mussulmani come lui a imitarlo, in nome della loro fede. Vengono così smentite le rassicurazioni dei nostri governanti, secondo le quali i profughi (o presunti tali), richiedenti asilo politico non hanno nulla a che vedere col terrorismo di matrice islamista.

Fanno entrare tutti, senza minimamente effettuare un rigido controllo, una rigida selezione, su chi sono e che cosa hanno fatto questi fuggiaschi. Non tutti arrivano da paesi in guerra: alcuni provengono da nazioni in piena evoluzione economica, principalmente perché tengono lontano gli estremisti religiosi. Si parla da tempo di creare dei campi profughi all’estero: da li selezionare e controllare coloro che sono i veri perseguitati e poi portarli in Europa, in America, ma nella sostanza non si è realizzato nulla di tutto questo. La Gran Bretagna tenta di agire in quel senso: infatti quei pochi rifugiati che fanno entrare li prelevano direttamente nelle vicinanze dei loro paesi, sbarrando le porte a coloro che si accalcano lungo il Canale della Manica, onde evitare di incoraggiare nuove partenze e di portarsi possibili pericoli in casa propria, e li destinano a dei lavori di fatica in alcune aree britanniche poco popolate. 
Dobbiamo sentirci colpevoli noi, se uno, per sua libera scelta, si affida a della gente senza scrupoli, che illecitamente fa miliardi a palate, consegnandole migliaia di euro, e poi pretende di sfidare il mare in piccole barche stracariche, in cui basta un’onda più grossa del solito per capovolgerle. Se invece la gente nostrana si suicida per disperazione, perché non ce la fa più a campare, non ce ne può fregar di meno. Così partono le missioni navali di contrasto all’immigrazione illegale, che producono l’effetto contrario allo scopo prefissato: una vera goduria per i trafficanti, i quali fermerebbero se effettivamente quelle operazioni fossero di vero impedimento al loro illecito operato. Certo, dispiace quando avvengono i naufragi: in aumento, come il flusso crescente delle partenze incoraggiate dalla Marina Militare. Il giornalista Mario Giordano ha pubblicato un libro – inchiesta sul gigantesco giro d’affari che c’è dietro agli approdi sulle nostre coste (Ora non vedranno l’ora che si apra un nuovo fronte sulle coste delle Puglie?). Grazie a tutto ciò delle regioni povere come il Molise e la Basilicata si ritrovano a dover vivere con delle realtà, come l’estremismo islamico, lontane anni luce dalle loro problematiche prioritarie: la lotta per la sopravvivenza ed il futuro dei giovani.

Insomma per la sinistra e per il centro, dobbiamo subire (farci rapinare, ammazzare, lasciare molti nostri connazionali ai loro gravi problemi, trattare gli ospiti da gran pascià, che si arrabbiano pure se non hanno tutte le comodità) senza reagire, in nome della bellezza multietnica. Non siamo insensibili ed impietosi di fronte alle tragedie che attanagliano alcune aree del pianeta; chiediamo maggiore disciplina, maggior rigore, al fine di salvaguardare la nostra sicurezza e la nostra civiltà.

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