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sabato 30 aprile 2016

311) TRASTEVERE (FILME DEL 1971)


TRASTEVERE È UNA PELLICOLA DEL 1971 DIRETTA DA FAUSTO TOZZI CHE, ATTRAVERSO UNA CAGNETTA SMARRITA, CI PARLA DELLE MILLE SFUMATURE DELL’OMONIMO QUARTIERE ROMANO, DALLE CARATTERISTICHE DI UN PAESE, IN CUI FIGURANO ANCHE LE “MADONNARE”, DEVOTE ALLA MADONNA DEL DIVINO AMORE.



Nel lungometraggio “Trastevere”  del 1971, diretto da Fausto Tozzi, una cagnetta di nome Mao, della razza bulldog francese, appartenente ad un noto baritono del luogo, si smarrisce, finendo in mano ad alcuni personaggi caratteristici trasteverini: inizia il giro in una famiglia di contrabbandieri, passando per un droga party, arriva ad un poliziotto tossicodipendente, poi la trova uno statunitense, che si suicida dal Gianicolo dopo essere caduto nelle grinfie di un conte omosessuale. Successivamente l’animale è accudito da un vedovo di una prostituta, con un figlio adolescente, che aiuta le donne di strada, dopo Mao è travata da un garzone di un macellaio, seduttore della moglie di un professore, il quale, per la delusione d’amore subìta, la porta dalla Sora Regina: strozzina, venditrice di sigarette di contrabbando e “regina” delle Madonnare, devote alla Madonna del Divino Amore (il loro canto è: "viva, viva sempre viva, la Madonna del Divino Amore, fa le grazie a tutte l'ore, noi l'annamo a visitar!"). Regina è la protagonista assoluta della pellicola: molte scene la riguardano ancor prima che le venga portata la cagna. Il giorno del pellegrinaggio al “Divino Amore”, si guasta l’autobus lungo la strada, le Madonnare, sotto pressione di Regina, cercano di completare il percorso a piedi, ma ad un passo dalla meta sono sfinite e preferiscono fermarsi in un’osteria, finendo con l’ubriacarsi, per poi cantare e ballare. Regina si sente male, la riportano a casa e muore. La bara, a causa della grandezza, viene calata con le funi dalla finestra, mentre parte il corteo funebre, tra lo strazio delle conoscenti di Regina, consce che la Trastevere che fu se ne va con la sua “regina”, il proprietario di Mao esulta per aver ritrovato la sua cagna. Il film termina con una veduta di Trastevere, in cui si sentono le chiacchiere cattive, tipiche di un piccolo paese, su Regina e la vita continua. Alcune scene furono a suo tempo censurate, riducendo così la durata dell’opera. Un cittadino di Grosseto provò ad intentare una causa contro il film per vilipendio alla religione: vi è una scena in cui una madonnara, in toni coloriti e volgari, spiega secondo lei il motivo per cui la Madonna non vuole le pellegrine. Il giudice istruttore, tuttavia, decise il non luogo a procedere poiché "la frase stessa non era altro che l'espressione volgare, e certamente irriverente, per dire che la Madonna poteva pur esser risentita, che ben si inquadrava nella volgarità del linguaggio che distinse il film in questione; che pertanto nella frase non v'era né invettiva, né vi erano parole oltraggiose dirette alla Madonna".


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