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domenica 3 aprile 2016

308) PASQUA 2016 A BERLINO

BERLINO, LA CITTÀ EMBLEMA DELLA STORIA MONDIALE DEL ‘900, È UNA METROPOLI ALL’AVANGUARDIA: RICCA DI STORIA, D’ARTE, DI CULTURA, CHE È TORNATA AL RUOLO DI EGEMONIA SULL’INTERA GERMANIA, L’ODIERNA LOCOMOTIVA DELL’EUROPA.



Dopo il cammino quaresimale è arrivata la Pasqua, quest’anno in netto anticipo rispetto agli anni passati. Per premio mi son concesso circa quattro giorni di vacanza a Berlino. Dopo averla sentita elogiare da molti, ho avuto la curiosità di visitarla. Qualche timore di viaggiare sulle rotte internazionali dopo gli eventi tragici di Bruxelles c’era; ma anche se si va a Roma si rischia e chi non può fare a meno di andarci cosa fa? Già da qualche mese avevo programmato e pianificato il viaggio e non c’era alcun rimborso se non fossi andato, quindi…… Non sono molto costosi i viaggi di pochi giorni nelle città europee: ovviamente uno va se non ha altre spese prioritarie e se prenota con largo anticipo c’è ulteriore convenienza. Tale convenienza si riesce a trovare anche nei periodi dell’anno in cui i prezzi non si abbassano, come le feste natalizie e pasquali: ad esempio se si parte a ridosso dell’Epifania, quando tutti stanno rientrando, si spende di meno; a Pasqua idem: per Berlino sono partito il giorno stesso, il resto dei vacanzieri erano partiti nei giorni precedenti, e ho approfittato di un’offerta vantaggiosa che mi ha fatto guadagnare un giorno in più. Dopo le esperienze precedenti andate a buon fine non ho avuto nessun timore di avventurarmi da solo; se qualcuno si fosse voluto unire a me volentieri, ma tutti avevano le loro vite, i loro impegni, così come io ho il mio da fare quando gli altri organizzano differenti viaggi. Per certi versi è anche meglio andare in vacanza soli: così uno può tranquillamente visitare quello che preferisce: senza discussioni, senza adattarsi a quello che decide la maggioranza, o i pochi più carismatici, in una comitiva. 


Appena arrivato non mi ha fatto una buona impressione Berlino, vedendo il suo aeroporto un po’ vecchiotto, io che arrivavo dal grandissimo e modernissimo Fiumicino: era l’aeroporto di Berlino Ovest, che verrà dismesso appena finiranno i lavori di quello nuovo, che ingloberà l’area del vecchio aeroscalo di Berlino Est. L’odierna capitale tedesca solo da pochi anni è tornata al ruolo di prima città della Germania unita, forse prima potenza europea; il clima grigio ed austero della vecchia Ddr ancora non è svanito del tutto, per cui alcune cose restano ancora da fare e ci sono molti cantieri aperti. A Berlino i tedeschi sembrano un po’ meno freddi e meno sprezzanti nei confronti degli italiani: la politica rigida che hanno vissuto per decenni li ha resi più abbordabili rispetto ai loro connazionali dell’ovest e non possono trattar male i turisti che portano i soldi. La paura degli attentati non si sente affatto: le stazioni dei treni, delle metropolitane, le strade e gli aeroporti non sono militarizzati come da noi. Mah, evidentemente avranno dei metodi più sofisticati dei nostri per prevenire gli attentati terroristici e non si sentiranno tanto a rischio, considerando che la Germania non si impiccia molto delle faccende arabe – mediorientali. Le differenze tra est ed ovest ancora si notano, anche se presto i nuovi moderni palazzi uniformeranno tutto. Ci sono vari tipi di trasporti urbani ferrati: le U Bahn, le metropolitane sotterranee, le S Bahn, i treni  di superficie. Berlino era un piccolo paese quando nei primi del ‘700 venne scelto per capitale del Regno di Prussia, che nel 1871 unificherà la Germania, e la storia mondiale del ‘900 vi è ruotata interamente attorno: le due guerre mondiali, il nazismo, il Muro di Berlino, emblema della Guerra Fredda. Alexanderlatz, ovvero la piazza simbolo della Berlino Est, con la sua Torre della Televisione che domina tutta la città, è divenuta una piazza commerciale e di feste sfrenate: è piena di bancarelle alimentari, di birrerie all’aperto, e di tendoni con discoteche; la Casa del Municipio Rosso, adornata dai disegni della vita secondo la visione socialista, rammenda i tempi andati. La città è piena di musei: da quelli che ricordano il Nazismo, la divisione, la Ddr e il Muro (esiste ancora un pittoresco checkpoint americano), a quelli più famosi vicino al Duomo, la cosiddetta Isola dei Musei, in cui spicca il famoso Museo di Pergamo. Tale museo fu allestito a cavallo tra l’800 e il ‘900: gli archeologi tedeschi  ritrovarono e smontarono nell’Asia Minore interi templi romani, rovine dei palazzi, l’Altare di Pergamo, la Porta di Babilonia, trasportando tutto a Berlino e rimontando. Ho fatto un’ora e mezza di fila per entrare e ho impiegato altrettanto per visionare tutto, ascoltando l’audio guida in italiano, rischiando di perdere il volo del ritorno. Sono stato anche a Potsdam, una cittadina attaccata a Berlino, famosa per la conferenza degli Alleati al termine dell’ultimo conflitto mondiale, in cui c’è il famoso Parco Sansoucci, con i palazzi che erano le residenze dei Principi di Prussia e dei loro illustri ospiti. Un’altra visita interessante è stata quella allo Stadio Olimpico (Olimpyastadion in tedesco), che fu costruito dal Regime Nazista in occasione dei giochi olimpici del 1936, dove la squadra di calcio italiana trionfò nelle medesime olimpiadi e recentemente nella Coppa del Mondo del 2006. Lo stile originale di quell'impianto non è stato alterato, di moderno ci sono soltanto la copertura, il prato, i tabelloni e i sedili. Fu più magnifico visitare nell’agosto 2014 un altro impianto che vide ancora una volta l’Italia campione del mondo, nel 1982: vale a dire il Santiago Bernabeu di Madrid; lì si potevano vedere tutti i trofei e la storia del Real Madrid, gli spogliatoi, le panchine del campo e la sala conferenze stampa.

Purtroppo questi viaggi per me non durano in eterno (ma beato chi può farseli durare perennemente), bisogna ritornare alle realtà che include la vita quotidiana, ma sono senz’altro dei bei raggi di sole, da rivedere attraverso le immagini immortalate e attraverso i perenni ricordi. Quando l’aeroplano Alitalia si staccava dal suolo berlinese e volava verso le nuvole, attraverso l’oblò si vedeva tutta la città ammucchiata, ben riconoscibile era la Torre Televisiva, ho scattato qualche fotografia. Stava quasi per scendermi una lacrima pensando che in quel momento dall’alto avrei potuto prendere Berlino in una mano e a tutte le sudate, alle lunghe camminate, alle corse nei treni sotterranei e di superficie, alla Porta di Brandeburgo, al Reichstag (il palazzo parlamentare), a qualche anziano suonatore di organetto, alle mangiate e bevute nelle birrerie tedesche, nei ristoranti italiani, perfino a una contravvenzione rimediata, in quei pochi, ma intensi, giorni.

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