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domenica 9 aprile 2017

349) SOLITA IMMIGRAZIONE E NUOVA EMIGRAZIONE



LA POPOLAZIONE STRANIERA (E ISLAMICA) IN ITALIA È IN COSTANTE AUMENTO, MENTRE È RICOMINCIATA L’EMIGRAZIONE DEGLI ITALIANI (GIOVANI E NON) VERSO L’ESTERO. NON SAREBBE OPPORTUNO EVITARE LE PARTENZE DEGLI ITALIANI E IMPORTARE ORIUNDI ITALICI PER SALVAGUARDARE L’IDENTITÀ DI UN POPOLO E PER SCONGIURARE GLI ATTI DI UN TERRORISMO DILAGANTE IN TUTTA EUROPA?




Sono impressionanti i numeri dei mussulmani presenti in Italia, considerando che negli anni ’70 erano alcune migliaia, perlopiù studenti universitari di passaggio e personale delle ambasciate e dei consolati di alcuni stati islamici, e considerando che gli stessi hanno avuto un’impennata vertiginosa in presenze dal 2000 in poi. In totale essi sono 1.700.000, oltre il 3,5% della popolazione, 1/3 degli immigrati presenti in Italia. Il basso numero in percentuale è dovuto ad altre provenienze religiose della maggioranza degli stranieri soggiornanti nel Belpaese.  



La popolazione italiana è in diminuzione: a causa della scarsa natalità e a causa della nuova emigrazione degli italiani verso l’estero. I residenti italiani all’estero (emigrazione recente) sono oggi quasi 5 milioni; il loro numero è raddoppiato rispetto al 2000, quando erano oltre 2 milioni e trecentomila unità. Assistiamo quindi ad una progressiva sostituzione etnica della popolazione italiana nella nostra nazione. Se sempre più italiani se ne vanno, evidentemente essi ritengono che l’Italia non offra più opportunità e non si possa più vivere dignitosamente. Queste motivazioni non sono note ai molti stranieri malinformati che si fanno sempre più numerosi. 




In questi ultimi giorni il Parlamento Italiano ha approvato una legge che tutela indiscriminatamente i minori stranieri non accompagnati che entrano illegalmente in Italia, non facendo distinzioni tra rifugiati politici ed immigrati economici; al compimento del diciottesimo anno di età avranno il permesso di soggiorno, il lavoro ed eventualmente potranno farsi raggiungere dagli altri parenti. In pratica porte spalancate a tutti attraverso l’immigrazione irregolare minorile: ad una famiglia basterà far partire un figlio minorenne e poi potrà immigrare tutta. Non dimentichiamo che colui che nel dicembre scorso commise un attentato terroristico a Berlino, arrivò in Europa alla minore età. Non sarebbe il caso di liberarsi di questo eccessivo mondialismo e di concentrarsi sui problemi degli italiani in difficoltà? Evitando che se ne vadano e aiutando chi non ha le possibilità di andarsene. Pensiamo prima a risolvere i nostri problemi, dopodiché, nei nostri limiti e nelle nostre possibilità, penseremo alle cose altrui.



In futuro saremo destinati a non vivere più tranquillamente, poiché capiterà spesso che sempre più città d’Europa saranno prese di mira da azioni terroristiche. Sarebbe importante che le nazioni europee che ancora sono in tempo non sacrifichino le loro identità nazionali agli altari della globalizzazione. Non tutti gli islamici saranno terroristi, ma non tutti si integrano con i valori della nostra società e più aumenteranno e più crescerà la piccola percentuale di coloro che, indottrinati, sogneranno di immolarsi, commettendo delle stragi. Suggerirei dunque di adottare delle politiche a salvaguardia della nostra identità storica – culturale, della nostra italianità: creando le condizioni affinché i nostri connazionali non se ne vadano, attuando delle politiche a sostegno della famiglia, della natalità e creando una nuovo tipo d’immigrazione, vale a dire quella degli oriundi italiani (nel mondo sono oltre 80 milioni), i discendenti della remota emigrazione italica.

1 commento:

  1. Immigrazione, Fratelli d’Italia: è un decreto spot, gli scafisti ringraziano

    di Elsa Corsini

    mercoledì 12 aprile 2017 - 13:23

    Un bluff, un altro provvedimento annuncio che non affronta alla fonte l’emergenza ormai insostenibile dei flussi immigratori dall’Africa. È una bocciatura sonora quella di Fratelli d’Italia al decreto legge in materia di “protezione internazionale e contrasto all’immigrazione illegale” approvato alla Camera.
    Fratelli d’Italia: è un decreto bluff

    «Dopo aver sentito il titolo altisonante per questo decreto legge gli scafisti di mezzo mondo si saranno allarmati e avranno detto: vuoi vedere che ora che agli Interni è arrivato Minniti e non c’è più Angelino Alfano, detto anche “Caronte” il grande traghettatore di africani in Italia, le cose sono cambiate? Ma lo sconcerto è durato solo il tempo di leggere il testo». Usa l’ironia Giorgia Meloni nella dichiarazioni di voto sul provvedimento per smontare la ricetta del governo che si ostina a confondere gli immigrati clandestini, la maggioranza, dai profughi di guerra, la minoranza. «Bisogna fare quello che è stato fatto ad esempio in Est Europa per il confine turco e avviare un accordo serio con i governi libici, aprire in Africa con una missione europea e i centri per l’identificazione e valutazione delle richieste d’asilo e da li distribuire chi ha diritto negli Stati europei. Questo deve essere l’obiettivo prioritario sul quale il governo italiano dovrebbe lavorare – ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia – questo decreto non distingue il tema dei rifugiati da quello dell’immigrazione incontrollata, due fenomeni completamente diversi».
    Il governo protegge il business

    Capitolo doloroso anche quello del business che vive e si ingrossa con le rotte migratorie. Nel testo del decreto, aggiunge la Meloni, «non c’è nessun riferimento alle sedicenti Ong che, come denunciato perfino da Frontex, vanno a prendere i barconi degli scafisti a largo delle coste libiche con una puntualità particolare che lascerebbe intendere che ci sia un contatto nella peggiore delle ipotesi, tra loro e chi fa la tratta degli schiavi del terzo millennio. E nel testo non c’è nulla sugli interessi che si celano dietro la questione dell’immigrazione». Sarebbe stato serio dire ad esempio che chi ruba sulla pelle della povera gente non è solidale ma fiancheggia un business, aggiunge la Meloni ricordando il voto contrario della maggioranza di governo alla proposta “taglia business” di Fratelli d’Italia per chiedere che le cooperative che si occupano di migranti rendicontino come spendono i soldi che prendono dallo Stato. «Minniti – conclude rivolgendosi al ministero dell’Interno – di lei si dice che sta facendo un grandissimo lavoro. Lei però ha avuto la fortuna di essere il successore di Alfano e questo vuol dire che se fa anche solo un comunicato stampa già sembra che stia facendo un ottimo lavoro, ma questo provvedimento qui è propaganda, non è un decreto legge fatto per affrontare il problema ma per fare campagna elettorale e sono due cose molto diverse».

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