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domenica 10 dicembre 2017

373) I PRIMI SEI MESI DEL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

LA NUOVA AMMINISTRAZIONE COMUNALE CON ENTUSIASMO HA INIZIATO A LAVORARE, CONCENTRANDOSI SU QUELLA CHE DOVREBBE ESSERE L’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE E SUGLI EVENTI CULTURALI PER RILANCIARE IL TERRITORIO, SENZA PERÒ ESTIRPARE I PROBLEMI DECENNALI CHE NE IMPEDISCONO IL DECOLLO. I PROBLEMI DEL DEGRADO, DELLA DELINQUENZA E LE MANCATE OCCASIONI PER CORI ATTRAVERSO LO SPORT AGONISTICO. 

Sono passati sei mesi dall’insediamento a Cori del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale. L’entusiasmo del nuovo corso ha portato i nuovi amministratori comunali a rimboccarsi le maniche e a dare una scossa nel sistemare il paese (dopo cinque anni di letargo) con dei piccoli interventi che dovrebbero essere ordinaria amministrazione per chiunque: potatura degli alberi, pulitura dei fossi, riparazione dei muretti e delle pavimentazioni. Inoltre sono state promosse varie iniziative per promuovere il territorio, i suoi prodotti e attirare visitatori. Le iniziative sono ammirevoli, altrettante ne sono state provate in passato per favorire il turismo; in nessun caso mai nessuno ha voluto analizzare e tentare col tempo a rimuovere alla radice i problemi di fondo che impediscono il decollo turistico permanente. C’è un articolo interessante su Cori in un blog, scritto da un visitatore al primo impatto col paese, ne riporto una parte: “La prima impressione che ricevo dalla città è pessima; appare maltenuta, trascurata, zeppa di muri crepati e scrostati. Sulle facciate esterne di quasi tutti i palazzi, molto in alto, credo di scorgere, i colpi inferti dai fucili e dalle mitragliatrici durante la guerra. Ci vorrebbe un bel restauro generale per portarla ad uno splendore solo lontanamente suggerito dai fregi in muratura appena visibili sulle facciate dei palazzi ottocenteschi che incoronano la piazza.”  

Nella vicina Rocca Massima, a differenza di Cori, hanno avuto successo nell’attirare turisti e villeggianti con molte iniziative: il paese, essendo di dimensioni ridotte, è più raccolto, si cura e si controlla meglio. Abbiamo tanti monumenti antichi, ma il visitatore non guarda solo quelli, è pure importante l’ambiente che li circonda. Un signore diceva che ha provato da Latina e dintorni a portare gente nel nostro paese dei Lepini, gli hanno detto che la cittadina è carina e ha proseguito: li porto a vedere il Tempio d’Ercole, poi nel giardino vicino ci sono le fratte con gli spini o per strada i selci che mancano vengono tappati con asfalto e cemento, cosa dico loro?” Se Cori fosse stata una cittadina storica e turistica di rilevanza nazionale le abitazioni del centro storico, specie quelle a ridosso degli antichi monumenti, avrebbero grande valore e sarebbero di proprietà di gente facoltosa che le utilizzerebbe come seconde o terze residenze. Il degrado che c’è è il frutto d’ultradecennale lassismo comunale, contornato da atti di vandalismo (scritte e danneggiamenti sui beni pubblici) che hanno sempre colpito quel poco di buono che era stato fatto. Col nuovo sistema di videosorveglianza si spera che la delinquenza si riduca drasticamente. Il nostro paese da un po’ d’anni non è stato estraneo ad episodi di furti che imperversano ovunque. Ci sono molte strade del centro storico di Cori Valle che ormai sono ghettizzate da stranieri: alcuni spesso si ubriacano e si azzuffano tra loro; in passato le cronache giornalistiche locali hanno riportato gravi episodi, come gli accoltellamenti. Così quei pochi villeggianti che ci sono scappano. È da segnalare altresì il grande giro di affari che ruota attorno ai profughi (o presunti tali) che vengono smistati dal Ministero degli Interni, attraverso le prefetture, nei vari paesi italiani, compreso il nostro. Mi hanno riferito che chi affitta interi stabili riceve cifre denarose da capogiro, anche i vari comuni e le varie associazioni guadagnano. Prima di ogni cosa bisognerebbe attivare lo stesso trattamento ai coresi che non stano bene economicamente, in secondo luogo occorrerebbe accertarsi accuratamente chi si ospita: se questi nuovi immigrati non hanno documenti non si saprà mai se sono ricercati nei loro paesi per aver commesso reati gravi e non. La sicurezza dei cittadini deve essere la priorità, poi arriverà anche il momento delle feste e delle varie iniziative di promozione territoriale: non ci si può rinchiudere nel castello dorato e dribblare i gravi problemi che attanagliano le persone.  


Riallacciandomi al discorso della promozione turistica e della valorizzazione del nostro territorio, aggiungo che neanche col Carosello Storico, col Festival folcloristico e con gli sbandieratori, che portano il nome di Cori in Italia, in Europa, nel mondo, non si è riusciti a far divenire questo paese una meta turistica prediletta. Lo sport da noi è praticato a livello amatoriale e dilettantistico, subisce la forte concorrenza degli sbandieratori: nulla di maggiore dei saggi di danza e di arti marziali d’estate. Solamente due volte abbiamo avuto dei momenti di altissimi livelli, di gloria, con le compagini sportive e non li abbiamo saputi sfruttare, noi e i dirigenti comunali: con la pallavolo che arrivò in Serie A2 e con il calcio che arrivò nella promozione regionale con una serie impressionante di vittorie consecutive. In entrambi i casi i titoli sportivi, che avevano sede a Cori, sono stati ceduti fuori, a causa dello scarso interesse dei coresi, delle attività imprenditoriali e a causa dei contrasti tra le società e il comune, specie sugli impianti sportivi. Se ci fosse stato un idillio, una sinergia, tra municipio, valide imprese locali e compagini sportive, queste ultime avrebbero potuto far conoscere Cori in tutta la Regione Lazio, in tutta Italia, riuscendo dove hanno fallito le iniziative folcloristiche, che rimangono limitate in ambito circondariale. Pensate ai giornali sportivi di tiratura regionale e nazionale, che parlano delle società con grandi caratteri se compiono imprese memorabili o se militano nelle serie maggiori, pensate ai giornalisti che si sarebbero interessati di Cori, pensate alle quantità di tifosi e di cronisti che ogni due settimane sarebbero arrivati, eccetera.

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