bandiera

bandiera

giovedì 25 aprile 2019

419) PASQUA AGRODOLCE


La pasqua è la festività più grande per i cristiani. Mentre il papa parla (come al solito) solo di immigrazione, trascurando altri argomenti, nel mondo (tanto per cambiare) altri cristiani vengono uccisi. 


La Pasqua, che per i cristiani è la festività più grande, è meno sentita del Natale. L’inizio della stagione calda è arrivata e con essa iniziano le scampagnate e le gite fuori porta. Per chi, non avendo problemi di salute, i quaranta giorni precedenti alla festa di Pasqua, ha osservato la rinuncia a mangiare qualcosa che gradisce, ne ha giovato a livello salutare: perdita di chili in eccesso, abbassamento dei valori della pressione sanguigna, eccetera. Se uno è un patriota, egli si considera sempre un soldato della sua patria italiana e spera di rimanere sempre in buona salute per servirla. A tal proposito nel 1997, dopo il terremoto dell’Umbria e delle Marche, la caserma dov’ero io fu inviata in quei luoghi per aiutare ed assistere le popolazioni colpite, in particolare Nocera Umbra. Quest’anno, visitando quella cittadina e Foligno, a Pasquetta, ho visto che hanno ricostruito tutto esattamente com’era: ciottoli, selciati, case in pietra ed intonacate (seguendo dei piani per i colori), campanili, torri, fanno davvero un magnifico spettacolo e naturalmente sarà tutto antisismico. Dopo il sacro si pensa anche al profano, concedendosi uno svago, effettuando un piccolo sforzo economico. Nel profano pasquale rientrano le eccellenze enogastronomiche e le antiche vestigia di ogni angolo d'Italia, le quali potranno resistere al tempo, ai terremoti, ma altri elementi più potenti del progresso e dei sismi potrebbero attaccarle nuovamente, questa volta senza farle rinascere, o meglio: potrebbero risuscitare con altro sangue.

Quest’anno, durante i riti della Settimana Santa, come sempre non sono mancate le solite omelie papali immigrazioniste e terzomondiste con accenni alla politica. D’accordo che il Papa è il capo della Religione Cattolica in tutto il mondo, ma è anche il primate d’Italia e dovrebbe pensare anche ai problemi della gente di qui e nella Settimana Santa parlare di più della morte e della risurrezione di Gesù Cristo (come ha scritto Antonio Socci). Per entrare in Italia ci sono delle regole, sia per i rifugiati, sia per i migranti economici: occorrono documenti, visti d’ingresso, permessi di lavoro, eccetera. È illegale ed insensato stiparsi all’inverosimile su dei gommoni, mancando le più elementari norme di sicurezza e pagare delle grosse tangenti ad organizzazioni criminali, le quali avranno maggiori risorse per attività illecite, tra cui il terrorismo. Tutto è proporzionale: se maggiori saranno le partenze su imbarcazioni improvvisate, sempre di più saranno le tragedie, se avverrà il contrario tutto si ridurrà drasticamente. Mentre il Papa predicava l’accoglienza, in altre parti del mondo, i suoi fedeli venivano massacrati come sempre. Il rinunciare alle nostre tradizioni, alle radici cristiane, promuovendo sempre il multiculturalismo, potrebbe far accadere tra qualche tempo, anche qui, quello che è accaduto a Pasqua in Sri Lanka: con l’ingrossarsi delle comunità extra cristiane, si ingrosserà anche il numero dei fanatici e dei violenti. Già si registra qualche piccolo episodio: abbiamo visto un marocchino che ha tentato di uccidere un barbone perché portava il crocefisso al collo.  Si comprendono i buoni propositi della fratellanza universale, ma il Vangelo non ruota tutto su un’immigrazione (in 2000 anni non è stata costantemente al centro dell’attenzioni ecclesiastiche come oggi) che ridimensionerà il Cristianesimo. Solidarietà universale sì, senza però snaturare la cristianità nostrana. 


Come dicevo non sarebbe male se il Santo Padre desse maggiore importanza ai problemi che affliggono le genti di casa nostra: uno di questi è l’aborto, oppure dire qualche parola di conforto a chi nella sofferenza per le più svariate ragioni. A tal proposito Papa Giovanni XXIII rivolgeva queste parole a conforto a chi era nell’afflizione in un suo famoso discorso: “tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza."

Nessun commento:

Posta un commento