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martedì 25 giugno 2019

423) CLAUDIO LOTITO, CHIACCHIERATO, BIZZARRO, VINCENTE E IN CONTROTENDENZA


Mentre la grande imprenditoria italiana è in crisi e sempre più aziende italiane e società calcistiche finiscono in mano straniera, IL CHIACCHIERATO Claudio Lotito tiene alto il nome dell’Italia: nella SSLazio, che con gli anni ha risanato e salvato dal fallimento, ha vinto cinque trofei in quindici anni e cerca di allargare i suoi orizzonti di imprenditore.




Il logorroico presidente della SSLazio 1900 Claudio Lotito appare ai più un tipo eccentrico e bizzarro, è da sempre piaciuto poco ai tifosi laziali, i quali vorrebbero vincere sempre, dimenticandosi che pochissime volte nella storia del calcio italiano l’egemonia di Juventus – Milan – Inter è stata abbattuta. Io vedo gli aspetti positivi che egli ha fatto: ha salvato la Lazio dal fallimento, mettendosi d’accordo col fisco per pagare in venti anni i debiti lasciati da Cragnotti, il bilancio della società è sempre attivo tutti gli anni, compra giocatori sconosciuti a pochi soldi, li fa crescere e valorizzare e li rivende a cifre astronomiche, ha vinto tre Coppe Italia e due Supercoppe Italiane (solo Lotito poteva pensare a nominare l'albanese Tare, ex calciatore laziale, direttore sportivo ed oggi è corteggiato dalle grandi società calcistiche). È inutile compiere follie finanziarie, con l’obiettivo di lottare per i primi posti, se altre società di maggiore blasone vengono favorite sempre.

Il periodo d’oro e il più opulento della SSLazio è stato il decennio della presidenza di Sergio Cragnotti, il finanziere romano allievo di Gardini e proprietario della Cirio: investì moltissimo, specie dopo la quotazione in borsa della società laziale, vincendo una Serie A e due coppe europee di blasone; per ricollegarmi ali discorsi di poc’anzi, il titolo più prestigioso, il campionato italiano 2000, stava per essere scippato, lo salvarono i tifosi facendosi sentire con forza e rigore. I sostenitori laziali si divertirono per dieci anni, incuranti delle conseguenze che portarono ad un passo dal baratro. Se la Lazio fosse fallita, la nuova società nata dalle sue ceneri avrebbe potuto sì ricompare il titolo sportivo e i trofei conquistati, ma oggi non potrebbe ambire a chiedere il contestato scudetto del 1915 ex aequo, nel campionato che fu interrotto per la Guerra e assegnato al Genoa senza disputare la finalissima con i biancoazzurri laziali, perché il numero di matricola della nuova squadra sarebbe cambiato e naturalmente sarebbe ripartita dalla Serie C o D. Quindi Claudio Lotito nel 2004 ha rilevato, pure su pressioni politiche, la Lazio al collasso e con gli anni l’ha risanata, conquistando vittorie. 


In un periodo di crisi per il calcio italiano, i cui grandi magnati nostrani sono sempre meno interessati e molte società calcistiche finiscono in mano a proprietari stranieri, che al di là delle apparenze di opulenza si rilevano delle delusioni e mancano di quella passione appartenente agli storici proprietari, mancando la conquista di importanti e minori trofei, Claudio Lotito si è dimostrato un proprietario italiano vincente, andando in netta controtendenza. Oltre alla Lazio è comproprietario della Salernitana ed ha provato a  rilevare il titolo sportivo del Bari. È sposato con la figlia del costruttore Gianni Mezzaroma, un nome tra i più influenti della capitale. La sua pagina Wikipedia dice che egli è proprietario di due imprese di pulizia, un'agenzia di vigilanza privata e un'altra di catering, che sul finire della Prima Repubblica si procuravano gran parte del fatturato aziendale grazie agli appalti degli enti locali e delle società a controllo pubblico: regione, provincia, comune, unità sanitarie locali, ospedali. Ha avuto a carico qualche procedimento giudiziario e inchieste, sia in campo sportivo che imprenditoriale, che si sono risolti con prescrizioni e assoluzioni; è la prassi per tutti i grandi uomini d’affari più in vista. Nel 1992 fu coinvolto in Tangentopoli e ne uscì indenne.

Oggi il Made in Italy è in crisi: tante aziende falliscono, altre finiscono in mano straniera, altre dislocano fuori Italia dove tutto costa poco, ma ci sono anche imprenditori nostrani che resistono e si espandono, uno di questi è Claudio Lotito. Alitalia, la vecchia compagnia di bandiera dell’aviazione civile italiana, da diversi anni è in crisi e oggi ha ben poco di italiano e gli investitori si defilano. Claudio Lotito ha provato a rilevarne una parte delle quote per risanarla e riportarla agli antichi splendori, come ha fatto già con la Lazio.

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