bandiera

bandiera

sabato 8 febbraio 2020

438) REGNO UNITO: CIAO, CIAO EUROPA


IL REGNO UNITO, USCENDO DALL’UNIONE EUROPEA, rispettando la volontà popolare, HA DIMOSTRATO CHE è POSSIBILE REALIZZARE CIò CHE SI RITENEVA IMPOSSIBILE. LA PROPRIA ECONOMIA è RIMASTA AVANZATA, NON FACENDOSI COIVONGERE DA MONETA UNICA E DA ALTRE INIZIATIVE EUROPEE.



Il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, noto semplicemente come Gran Bretagna o Inghilterra, è riuscito finalmente ad uscire dall’Unione Europea, come sancì il referendum popolare di oltre tre anni fa. La democrazia e la volontà del popolo sono state rispettate. Uscire è stato un percorso difficilissimo, con molti ostacoli, a causa dei troppi bastoni tra le ruote che metteva il parlamento. Dal referendum, cioè dal giugno 2016, ben tre governi si sono succeduti: Cameron (che si dimise perché voleva rimanere in Europa alle sue condizioni), May (costretta a gettare la spugna per l’assemblea legislativa che bocciava i suoi piani di uscita) e Boris Jhonson che ce l’ha fatta ed ha superato l’ostacolo delle urne, al fine di rinnovare un parlamento ostile, mutandolo in favorevole. L’odierno Primo Ministro britannico in quattro e quattr’otto ha organizzato le elezioni e le ha vinte, aumentando i parlamentari favorevoli al cosiddetto brexit: sono state una sorta di secondo referendum. Da tre anni a questa parte c’erano coloro che chiedevano un secondo referendum, poiché ritenevano i britannici pentiti del risultato; la netta vittoria di Jhonson alle elezioni parlamentari ne è stata la smentita. Se ci fosse stato un secondo referendum la democrazia e la volontà popolare sarebbero state stravolte. Se al referendum avesse vinto il sì all’Europa, i sostenitori del no ne avrebbero potuto chiedere un altro?

Probabilmente noi in Italia, se fossimo stati al posto dei britannici, ne avremmo viste di tutti i colori per far trionfare quello che decide una ristretta oligarchia seguace del corretto politicamente: dai brogli elettorali, all’annullamento delle elezioni, dai ricatti degli speculatori finanziari tedeschi, al passaggio dei parlamentari da uno schieramento all’altro, accroccando nuove maggioranze, per impedire nuove elezioni, con la scusa dei provvedimenti urgenti da approvare. Un po’ quello che avviene alla Regione Lazio da due anni a questa parte: il Presidente Zingaretti è stato rieletto senza maggioranza, ma le opposizioni si guardano bene dallo sfiduciarlo, per non rischiare la loro poltrona nelle nuove elezioni e così perdere le favolose prebende da consiglieri regionali.  Certo rispetto alla Gran Bretagna, per l’Italia sarebbe stato molto più complicato uscire dall’Unione Europea, considerando, che a differenza degli inglesi, è dentro l’euro e dentro l’area di libero scambio Schengen.



Per una nazione, che fino al 1945 possedeva direttamente e indirettamente mezzo mondo, e ancor oggi la monarca britannica regna in qualche ex colonia tramite il Commonwealth, sarebbe stato troppo umiliante sminuire il proprio prestigio e sacrificarlo agli altari del super stato europeo. La Gran Bretagna, non facendosi coinvolgere troppo dall’Ue quando era dentro e mantenendo la storica e potente sterlina, ha dimostrato di saper tener testa alla Germania, che assieme alla Francia sono state le maggiori beneficiarie e di quest’unione tra stati europei, facendo impoverire gli stati mediterranei: infatti insidia ai tedeschi il primato di stato più ricco europeo.

Un marco tedesco equivale ad un euro e per i tedeschi non è cambiato granché, se non in meglio, per noi italiani altroché: il valore di un euro è quasi di 2.000 delle vecchie lire, ma con un euro compri tutto quello che costava 1.000 lire (circa 0,5 €); il cambio lire/euro per stipendi e salari è rimasto tale e quale, con gli anni ci sono stati dei lievi aumenti ma difficilmente si riesce a fare tutto quello che si faceva con le lire. Chissà se anche l’Italia avesse fatto come il Regno Unito, evitando di dire sì a priori a tutto, oggi sarebbe tutta un’altra storia anche per noi.

Sentiamo dire spesso che ci sono dei processi irreversibili come Unione Europea, immigrazioni di massa e non si poteva fare nulla per contrastarli e per tornare indietro: l’uscita dei britannici dall’Ue ha smentito quelle parole. Io sono per l’Europa ma a determinate condizioni: no al grande stato europeo dove comandano unicamente francesi e tedeschi, sì ad un’aggregazione di stati per favorire gli scambi commerciali e qualche organo istituzionale europeo potrà essere mantenuto, ridimensionandone fortemente le funzioni, sì al ritorno alle valute nazionali da affiancare all’euro, che resterà moneta unica per i commerci tra nazioni dall’Ue.

Nessun commento:

Posta un commento