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domenica 29 novembre 2020

457) SULLE CHIACCHIERE DEL COVID E SU MARADONA


·         Chiacchiere sul Coronavirus


Ha fatto molto scalpore un articolo pubblicato su un giornale, tanto da finire in un programma televisivo pomeridiano della Rai, in cui si parla della gente di Cori che va in giro per le strade del paese ad individuare le persone affette da Coronavirus, attraverso i bidoni della spazzatura, diversi da quelli tradizionali, posti vicino alle abitazioni dei malati. Saranno gli effetti negativi del reddito di cittadinanza? Come se fosse una grave infamia essere effetti da questo virus. Alcune persone, oggetto di chiacchiere, sono costrette a pubblicare sui moderni mezzi di comunicazione sociale i risultati delle loro analisi per dimostrare la loro negatività nei confronti del virus. Non c’è nulla di male (nel senso che non è vergognoso) essere affetti da questo famigerato Covid: è un virus come l’influenza, come la normale polmonite, solo che, essendo nuovo, la cura ancora non si trova, perciò è stato letale per i molti soggetti più deboli di salute. Che bisogno c’è di impicciarsi dei fatti altrui? Alcuni dicono ai fini della prevenzione, onde evitare di essere a loro volta infettati; le persone positive al Coronavirus di buonsenso, che sono la stragrande maggioranza, seguono tutte le regole di isolamento e di quarantena. Non è escluso che tutti quanti noi, compresi quelli che chiacchierano, da qui a qualche mese, cioè da quando saranno disponibili i vaccini, potremmo trovarci negli stessi panni degli attuali malati e così essere oggetto delle medesime maldicenze. Bisogna stringere i denti ancora per un po’, seguire tutte le regole preventive, pregare ed incrociare le dita. Invece di sparlare e denigrare non sarebbe meglio cercare dei modi per aiutare i malati?

 

·         La morte di Maradona e la doppia morale politicamente corretta



Purtroppo Diego Armando Maradona, considerato il più forte calciatore di tutti i tempi, è deceduto. I media di tutto il mondo, italiani compresi, hanno dato ampio spazio a questo avvenimento, al pari della morte di un capo di stato, di governo, di un papa. A Napoli soprattutto è accaduto quanto descritto: avendo portato alla ribalta la squadra calcistica locale, facendole vincere due campionati ed una coppa europea, il calciatore affianca nella venerazione popolare il santo patrono San Gennaro. Quello che ha lasciato di positivo dal punto di vista sportivo prevale sulle fasi negative della sua vita. Anche a me è dispiaciuta la sua dipartita; rammento con molta nostalgia i tempi di bambino/adolescente, quando la Serie A italiana era considerato il migliore campionato del mondo: le gesta calcistiche sue in Italia e nel mondo facevano innamorare e sognare, insieme alle altre grandi stelle straniere. Pure io penso che sia stato il più grande di tutti in campo e tutto sommato mi era simpatico, nonostante fosse molto chiacchierato nella vita extra sportiva, dava lezioni di moralità sugli altri senza prima guardare sé stesso e riconosco che alcune volte è stato usato e poi scaricato dai massimi vertici del calcio mondiale. Qualcosa da segnalare, nelle ovazioni ed esaltazioni alla sua persona post mortem, la ho. A sinistra soprattutto esaltano la sua figura per le sue idee politiche, rimuovendo dalle memorie le frequentazioni di Maradona con ambienti malavitosi, l’eccessiva dipendenza dalla droga, il procedimento giudiziario in corso per possibile evasione fiscale. Quando qualcuno di destra è accusato di quella roba (accusato non condannato), egli è un mostro, un delinquente, e la negatività delle accuse cancella le azioni positive che ha fatto, mentre di Maradona parlano soltanto bene senza guardare alle sue pecche.  Comunque onore a Diego Armando Maradona e riposi in pace.

CARRIERA E VITA DI MARADONA

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