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domenica 8 agosto 2021

474) LE OLIMPIADI 2020 E L’ITALIA

VA BENISSIMO L’ITALIA ALLE OLIMPIADI DI TOKYO 2020 (POSTICIPATE PER LA PANDEMIA), STABILENDO IL PRIMATO ASSOLUTO IN MEDAGLIE CONQUISTATE (BEN 40). MENO BENE VANNO LE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICAMENTE CORRETTE SUGLI ATLETI.


In queste ultime due settimane si sono svolte a Tokyo, capitale del Giappone, i giochi delle XXXII olimpiadi moderne, le quali avrebbero dovuto svolgersi lo scorso anno, ma sono state posticipate a causa della pandemia Covid 19. Sono stati dei giochi olimpici anomali, perché il pubblico non poteva assistere in massa alle gare, specie nelle cerimonie di apertura e di chiusura, che da sempre sono i momenti più spettacolari di questa manifestazione sportiva. Stati Uniti e Cina si sono contesi fino all’ultima gara il primato per medaglie d’oro e alla fine l’anno spuntata gli statunitensi. Il Giappone ha chiuso al terzo posto: stava in casa e i suoi atleti erano spinti da una passione maggiore rispetto alle altre edizioni olimpiche. Altri piazzamenti di rilievo ci sono stati per Russia, Australia, Francia, Germania: non sono sorprese, essendo paesi molto popolati, alcuni pure sconfinati, e con grandi tradizioni sportive. Da sempre deludono alle olimpiadi, tranne nei brevi lampi di gloria, Africa e America Latina.


L’Italia, sportivamente parlando, ha confermato l’ottimo periodo di forma, avviato con la vittoria agli europei di calcio della rappresentativa Nazionale A, vincendo in totale 40 medaglie e stabilendo il primato assoluto nelle olimpiadi di tutti i tempi. Sorprendenti sono state le vittorie italiane nelle principali gare di atletica, tradizionalmente il fiore all’occhiello dei giochi olimpici: 100 metri, salto in alto, staffetta 4x100, marcia 20 km. Le altre medaglie d’oro italiane (che complessivamente sono state 10) sono state vinte in altre discipline: vela, taekwondo, karate, canottaggio. All’Italia sono andate altre 10 medaglie d’argento e ben 20 di bronzo. Hanno deluso, sempre per l’Italia, gli sport di squadra, il nuoto e la scherma, che nelle precedenti edizioni olimpiche avevano dato molte soddisfazioni e successi. C’è stata una grande insofferenza da parte dei media angloamericani per le clamorose affermazioni italiane nell’atletica leggera, da sempre loro feudo personale, e per screditare le vittorie italiane l’hanno buttata sul doping, soprattutto per Jacobs, l’italoamericano vincitore dei 100metri. Qualche mezzo d’informazione italiano (Fatto Quotidiano e qualcun altro) invece ha steccato, sbagliando completamente le previsioni, parlando prima dei principali ori, di olimpiadi disastrose per l’Italia. I cavalli si vedono all’arrivo e in tutte le manifestazioni sportive nel tempo ci sono sempre stati degli alti e dei bassi per tutti i partecipanti.

Gli atleti rappresentanti d’Italia provenivano da tutte le regioni e c’erano anche stranieri naturalizzati. Soprattutto su quest’ultimi sono state rivolte le principali attenzioni, considerando in tono minore gli altri, per fini che non avevano nulla a che fare con lo sport, premettendo che io mi complimento e mi felicito con tutti per le vittorie. Sfruttando l’onda dell’entusiasmo per i successi si chiedono facilitazioni per l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte degli stranieri, con la scusa dello sport. I vertici dello sport nazionale non si occupassero di politica; c’è una legge al riguardo che funziona già e in più bisogna compiere un cammino d’integrazione e vedere se si è disposti ad accettare usi e costumi, tradizioni, lingua, religione del paese del quale si vorrebbe divenire cittadini, non cambiando così l’ossatura identitaria di un determinato popolo, come lo stesso Giappone insegna. A noi cosa cambia se otteniamo pochi altri successi sportivi in più?

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