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giovedì 21 ottobre 2021

479) AMMINISTRATIVE 2021

I POCHISSIMI ELETTORI CHE HANNO VOTATO NELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE HANNO PREMIATO NELLE MAGGIORI CITTÀ D’ITALIA IL CENTROSINISTRA (TALVOLTA ALLEATO CON I CINQUE STELLE, ORA INESISTENTI QUANDO CORRONO DA SOLI), IL CENTRODESTRA MANTIENE TRIESTE E LA REGIONE CALABRIA. DAGLI ERRORI SI FARÀ TESORO IN VISTA DEGLI APPUNTAMENTI ELETTORALI IMPORTANTI.


Per il secondo anno consecutivo le elezioni amministrative sono state rinviate all’autunno per il solito Coronavirus. Un dato statistico che è emerso dall’ultima tornata elettorale è che i cittadini si disinteressano sempre di più della politica e dei politicanti, specie quando si vota per i rappresentanti locali delle proprie città: di anno in anno sempre meno persone votano per le elezioni amministrative. Quest’anno, essendo tutte le maggiori città d’Italia chiamate al voto, i media hanno dato un ampio risalto alle votazioni, ma questo non è stato minimamente percepito dagli elettori. In questo periodo particolare forse ben altre priorità e problemi premono alle masse, come si può constatare dalle numerose proteste (in maggioranza pacifiche) per l’obbligo della vaccinazione per poter lavorare. Pure se hanno votato una manciata di elettori in delle parti limitate di territorio italiano, le votazioni sono sempre valide, non si possono trovare scuse e giustificazioni, però non si può fare il paragone in vista delle elezioni politiche, le quali coinvolgono molti più elettori e l’intero territorio italiano. Anzi, un piccolo raffronto si potrebbe fare facendo una media generale dei voti ottenuti dai singoli partiti politici nelle città chiamate al voto; scegliere una persona, specie ai ballottaggi, è tutta un’altra questione. Come si denota dalla tabella sopra il centrosinistra si è aggiudicato ben 14 amministrazioni comunali nelle città capoluogo di regione e di provincia (di cui 6 da alleati dei Cinque Stelle), il centrodestra solo 4 e una è andata ad una lista civica. Ambigua è stata la strategia del Pd che a Roma e Torino, che erano amministrate dal M5s, ha fatto la guerra contro i pentastellati, riuscendo a scacciarli, mentre a Bologna, Napoli e altre città sono andati a braccetto. Il Movimento Cinque Stelle era nato contro la politica e i partiti tradizionali: dopo aver riscosso un iniziale successo, ora, che ha deluso quelli che l’avevano votato con entusiasmo, è costretto a cambiare pelle per non sparire. Idem la sinistra, che l’ha sempre detestato: oggi è costretta a corteggiarlo per avere delle possibilità un giorno di superare il 50%. Il centrodestra, lacerato da rivalità, personalismi, divisioni interne (specie tra Lega e FdI) e ritardando la scelta dei candidati, evita il cappotto del centrosinistra con il mantenimento di Trieste e della Regione Calabria. Forza Italia e Berlusconi (i più moderati della coalizione) potrebbero tornare utili in questa fase, trovando delle buone sintesi nei programmi di governo. Un altro fattore che ha determinato confusione e fuga degli elettori è stato la divisione nella coalizione di centrodestra: unita alle amministrative ma divisa nell’appoggio al Governo Draghi. Nel complesso l’alleanza FI, Lega, FdI, controlla la maggioranza delle regioni e dei comuni superiori ai 15.000 abitanti. La speranza è che si faccia tesoro dagli errori per le elezioni future, soprattutto per più importanti di tutte: quelle politiche, oltre che giocarsi le carte per la presidenza della Repubblica.

·         Provincia di Latina

Voglio concludere parlando brevemente delle elezioni amministrative nel nostro territorio. Cisterna e Latina in apparenza hanno svoltato a sinistra, ma analizzando bene si deduce che in entrambe le città la maggioranza la detengono ancora i partiti di destra: a Cisterna se ci fosse stata unità tra le destre esse avrebbero vinto al primo turno, a Latina invece i partiti di quell’area hanno superato il 50%, mettendo così i bastoni tra le ruote al riconfermato sindaco Coletta, il quale si è trasformato da rappresentante civico ad esponente del centrosinistra. Il bastione rosso sezzese è stato spugnato (per lo scandalo del cimitero) da un candidato civico, a Norma è tornato il centrodestra. Sarà di buon auspicio per altri comuni rossi dei Lepini?

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