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sabato 29 gennaio 2022

485) TANTO RUMORE PER NULLA

I PARLAMENTARI, PER TIMORE DI ANDARSENE A CASA, HANNO RICONFERMATO IN MASSA SERGIO MATTARELLA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, IL QUALE AVEVA DICHIARATO PIÙ VOLTE L’INTENZIONE DI NON RIMANERE IN CARICA. VINCONO ANCORA UNA VOLTA LE SISNISTRE, OSTILI A QUALSIASI ALTERNATIVA, NON DELLA LORO FAZIONE. EGLI SI DIMETTERÀ SE IL CENTROSINISTRA VINCERÀ LE POLITICHE, ALTRIMENTI RESTERÀ PER SETTE ANNI.

 


È stata una farsa politica la rielezione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Già si capita dai precedenti scrutini all’elezione che i parlamentari si orientavano in quella direzione: era l’unico modo per non far litigare gli schieramenti, rischiando così di far cadere il governo Draghi ed andare ad elezioni anticipate. Per lo stesso motivo hanno allontanato la candidatura di Draghi alla stessa carica. Dalla prossima legislatura si ridurrà il numero dei rappresentanti legislativi popolari: ancora per un anno, fino alla scadenza naturale della legislatura, essi manterranno i loro posti con i favolosi stipendi; inoltre, ci sono ancora le pensioni previste (le hanno ridotte ma non sono state eliminate) per i nuovi arrivati, che con un minimo di 4 anni e 2 mesi di servizio e di contribuzione ottengono dopo i 65 anni i vitalizi. Mica potevano far saltare la legislatura a pochi mesi dal traguardo. I rappresentanti di Forza Italia e della Lega (dei primi soprattutto) si sono accomodati su quelle poltrone e non intendono mollarle, hanno bruciato con i franchi tiratori la candidatura della Presidente del Senato, una loro ex esponente di partito: non ce l’avrebbe fatta lo stesso, ma guardate fino a che punto sono arrivati.

Lo stesso Matterella non è stato coerente con le sue parole ripetute fino alla nausea, riguardanti l’intenzione di non ricandidarsi alla Presidenza della Repubblica. Per questi di sinistra è la prassi avere un loro rappresentante tra le alte cariche dello stato, mentre è un abuso se tali cariche sono ambite dai rappresentanti del centrodestra. Purtroppo, nessuno dei due classici schieramenti in autonomia aveva la maggioranza, ma, andando avanti con gli scrutini, ad un compromesso alternativo sarebbero arrivati. Ricordiamo che ci vollero ben 21 scrutini per eleggere Saragat nel 1964 e addirittura 23 per Leone nel 1971. Pure nel 1992 chissà per quanto tempo sarebbero andati avanti se non ci fosse stata la strage di Capaci: Forlani fu bocciato e Andreotti si stava spianando la strada, poi dovettero ripiegare in fretta e furia sul Presidente della Camera Scalfaro alla sedicesima votazione. Tutto questo stupore per otto scrutini: non sono il frutto della “Costituzione più bella del mondo”? Ci saranno sicuramente problemi più importanti per il parlamento: si sarebbero potuti conciliare con l’elezione del Capo dello Stato.

Sergio Mattarella è una bravissima persona ed è stato un buon presidente: la mia vuole essere una critica al sistema attaccato al potere, incapace di trovare un’alternativa, all’incoerenza e al centrodestra che non ha saputo far valere le sue ragioni. Penso però che sempre la sinistra avrà il coltello dalla parte del manico: infatti è probabile che Mattarella rimarrà sette anni se il centrodestra vincerà le prossime politiche, mentre si dimetterà se la prossima tornata elettorale arriderà alle sinistre, che avranno così i numeri per eleggere in santa pace chi dicono loro, come al solito.

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