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sabato 12 febbraio 2022

486) CRISI ENERGETICA E NO ALLE ALTERNATIVE

QUANDO L’ARRIVO DELLE FONTI ENERGETICHE DALL’ESTERO SI BLOCCA, IL PREZZO DELLE ENERGIE CRESCE INEVITABILEMNTE. CI SAREBBERO DELLE ALTERNATIVE NOSTRANE (GAS IN PIANURA PADANA E PETROLIO NEL MAR ADRIATICO), MA C’È IL SOLITO PROBLEMA DI COLORO CHE DICONO NO A TUTTO.

L’Italia importa oltre il 75% delle fonti per produrre le varie energie. L’autosufficienza energetica per il nostro paese è assai lontana. Sono pochi i giacimenti di gas e di petrolio presenti nel sottosuolo italiano. Il petrolio da noi proviene grezzo, con degli oleodotti, dal Nordafrica e dal Medio Oriente e viene raffinato in gran parte nelle nostre raffinerie, mentre la maggior parte del gas naturale arriva dall’Est Europa, tramite dei gasdotti, in particolare dalla Russia. Altre energie vengono prodotte con dei combustibili fossili, come il carbone, o sono di origine idroelettrica; poca è l’energia che arriva da fonti cosiddette rinnovabili, come l’eolica e quella solare. Le ultime citate presentano dei limiti e sono delle cose in più per risparmiare sulla bolletta, non si può fare affidamento esclusivamente su di esse: quando non tira molto vento o non c’è tanto sole non sono proprio il massimo.


Come dicevo, molto gas naturale e un po’ di petrolio arriva dalla Russia; ora con la grave crisi internazionale che tira da quelle parti e con gli imminenti venti di guerra, la fornitura energetica proveniente dall’indicata zona si è ridotta notevolmente, con il conseguente aumento delle bollette dell’energia elettrica, del gas e dei carburanti per i veicoli. L’energia nucleare in Italia fu abbandonata a suo tempo, tra le argomentazioni favorevoli e contrarie; gli altri paesi che ancora hanno quel tipo di energia riducono di molto la dipendenza dall’estero. I rischi c’erano e se la maggioranza del popolo decise in quel verso, amen. Se avvenisse qualche incidente nelle centrali nucleari collocate vicino all’Italia non subiremmo lo stesso le nefaste conseguenze? Conveniva lasciarle com’erano? Ora nel progresso siamo più avanti rispetto al passato e sicuramente lo eravamo anche ieri in confronto alla produzione nucleare sovietica, dove a suo tempo esplose la centrale nucleare di Cernobyl. Ha fatto passi da gigante anche la sperimentazione dell’energia per fusione nucleare, anziché per fissione, senza che comporti rischi.  


In Italia ci sono dei giacimenti di gas e di petrolio inesplorati, ma i soliti rompiscatole ambientalisti si oppongono a tutto. Si dice che le trivelle per il gas (che dovrebbe essere presente nella Pianura Padana) alla lunga generi dei terremoti, il che sembra quasi assurdo. Il petrolio non ancora sfruttato è situato sotto il Mar Adriatico (per metà italiano); la Croazia non si fa sfuggire l'occasione. Se fossero sfruttate a dovere queste fonti, esse darebbero una grossa mano nell’abbassamento delle bollette. Negli altri paesi del mondo si festeggia quando si trovano il gas ed il petrolio, noi invece issiamo le bandiere a mezz’asta. In tutto c’è il pro e il contro, trovando sempre il giusto equilibrio: nel caso nostro tra le comodità e l’ambiente. Gli estremisti ambientalisti saranno pienamente credibili quando gireranno a piedi o con il mulo, illumineranno le loro case con le candele, si laveranno con l’acqua fredda e non usufruiranno del calore o dell’aria condizionata.

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