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sabato 26 febbraio 2022

487) INIZIA LA GUERRA, SPARISCE IL COVID

DA QUALCHE GIORNO È SCOPPIATA LA GUERRA TRA RUSSIA ED UCRAINA E MAGICAMENTE, DOPO BEN DUE ANNI DI MARTELLAMENTO, TUTTE LE NOTIZIE DRAMMATICHE RELATIVE AL COVID SONO SCOMPARSE (CON LE RESTRIZIONI ALLEGATE). SE I CONTAGI CI SONO ANCORA NON ERANO COSÌ NECESSARI QUEL TERRORE (CHE ORA HANNO SOSTITUITO CON UN ALTRO ARGOMENTO) E QUELLLE RESTRIZIONI, ELIMINATE SOLO ORA A GUERRA IN CORSO? STRANA COINCIDENZA.

 


La guerra che tutti temevano tra Russia ed Ucraina è scoppiata da qualche giorno. Con la speranza che il fuoco cessi presto e prevalga il dialogo, ponendo fine alle sofferenze della gente che c’è di mezzo, analizzo un caso strano che fa riflettere sulle molte stravaganze ed anomalie sull’argomento principale che è stato al centro dell’attenzione mediatica da due anni a questa parte, cioè il Coronavirus. Il Covid esiste, l’ho ripetuto varie volte, ho contestato solo le eccessive restrizioni e l’obbligo vaccinale. Ancora oggi i contagi ci sono, ma oramai non se ne parla più, perché le attenzioni dei mezzi d’informazione sono concentrati su un altro argomento: la già menzionata guerra russa – ucraina e il timore che possa allargarsi sino a divenire mondiale. Addirittura, cominciano ad allentare le restrizioni: via le mascherine e via il certificato vaccinale necessario per accedere in alcuni luoghi. La sintesi è questa: abbiamo traumatizzato e terrorizzato le masse per due anni col Covid, ora c’è un nuovo argomento, la guerra che spaventa molto, non diamo il colpo di grazia. Il potere, attraverso i media, detta la linea da sempre, coprendo ciò che non è conveniente. Il Covid non è andato in vacanza perché c'è la guerra, a dimostrazione che prima era pericolosissimo, ora non lo è più; quindi sono ingiustificate tutte quelle misure estreme adottate. Ci stavano prendendo in giro.

Non si assiste più al bollettino giornaliero rituale dei contagiati, dei ricoverati, dei morti, come se prima del Covid la gente non fosse ricoverata e non morisse tutti i giorni. In un bacino d’utenza di circa 60 milioni di individui, con un’ampia fascia di popolazione anziana, è normale che ciò avvenga. Certo, il Covid qualche morte in più l’ha causata, specie tra la gente che aveva già altre patologie, ma qualche settimana fa era un dramma, oggi, ricollocandosi nella quotidiana normalità, non fa più notizia. Non avrebbe dovuto esserci quel clima di terrore, che ora legittimamente hanno sostituito con un altro tipo, tutte quelle chiusure e quelle restrizioni, eccetto nel primissimo periodo, che hanno rischiato di mettere in ginocchio l’economia, e l’obbligo vaccinale contro le libertà individuali. La maggioranza della gente ritiene che le soluzioni che hanno trovato contro il virus aiutino, ci sono anche coloro che ritengono che ci siano dei pericoli, perché non rispettare le loro opinioni, lasciando libertà di scelta? Per tutti c’è il rischio e il pericolo: per coloro che si vaccinano (se dovessero esserci degli effetti non previsti) e per chi non lo fa (che rischia di più in caso di contagio). Ora però sta cadendo tutto nel dimenticatoio, a dimostrazione che il periodo del Covid 19, poteva essere affrontato con la dovuta prudenza sì, ma certamente in maniera più morbida.

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