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sabato 12 maggio 2012

142) I DATI SULLE ELEZIONI COMUNALI 2012

 

A CORI (LT) TRAVOLGENTE E SCHIACCIANTE VITTORIA DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA USCENTE




CONTI TOMMASO 4.348 (64,35%)

Afilani Ennio 586/Bilà Domenico 106/Campagna Loretta 38/Centra Paolo 158/Cimini Paolo 146/Cochi Chiara 350/De Cave Roberto 236/De Lillis Mauro 513/Felici Massimo 202/Ferri Diletta 81/Milanini Antonella 101/Nuglio Fausto 226/Palliccia Giovanni 142/Pistilli Sabrina 149/Proietti Aristide 199/Zampi Luca 418.
 
Partiti: Pd, Idv, Sel, Pdci, Prc, Psi, Verdi, movimenti locali




RICCI CRISTINA 2.220 (32,85%)



 
Battisti Fabio 124/Betti Antonio 222/Bianchi Tommaso 287/Canale Bruno 225/Carpineti Quintilio 58/Cecinelli Domenico 88/Ciardi Massimo 133/Cochi Tiziana 80/Fralleoni Massimo 79/Massa Angelo 46/Marchetti Giuseppe 84/Porcari Sandra 150/Proietti Umberto 35/Silvi Evaristo 153/Sorcecchi Angelo 76/Tora Matteo 48.
Partiti: Pdl, Fli, Udc, Api,indipendenti.





PALLICCIA ANGELO 189 (2,80%)



Salviati Mara 35/Lancioli Luca 13/Giovangrossi Sabrina 12/Di Meo Alfiero 11/Innocenti Alessandro 0/Cioeta Roberto 3/Nardocci Maurizio 14/Cappa Valentina 6/Baglieri Giuseppina 0/Giansanti Tatiana 15/Agnoni Angelo 6/Tuzi Giancarlo 5/Pellacchi Alessio 4.








Inscritti: 8.994
Votanti: 7.024 (78,11%)
Voti validi: 6.757 (96, 05%)
Schede bianche: 65 (0,96 %)
Schede nulle: 202 (2,99%)



Consiglio Comunale
Maggioranza: Tommaso Conti (sindaco), Ennio Afilani, Mauro De Lillis, Luca Zampi, Chiara Cochi, Roberto De Cave, Fausto Nuglio, Massimo Felici, Aristide Proietti, Paolo Centra, Sabrina Pistilli, Paolo Cimini.
Minoranza: Cristina Ricci, Tommaso Bianchi, Bruno Canale, Antonio Betti, Evaristo Silvi.




  • LE RAGIONI DI UNA DISFATTA
Nell’ultimo scritto, al totocalcio delle elezioni mi ero giocata la tripla, ma c’è stato il segno 1. Sinceramente non mi sarei mai aspettato un 1 così: è come se i giocatori sul campo avessero vinto 10-0. In casi come questi avverrebbe l’esonero dell’allenatore. Avevo espresso delle perplessità sulla scelta del candidato sindaco, su queste alleanze ricombinate in tre giorni, cancellando di colpo sei anni di feroci scontri, e su chi dettava legge. Avevo altresì invitato a cambiare le strategie nella campagna elettorale: non è certo questo il periodo delle promesse, sia per il lavoro e sia per risolvere completamente i problemi della criminalità. Ripeto: non che fossi contrario ad un’alleanza con l’Udc; tuttavia ciò sarebbe dovuto avvenire attraverso un cammino, un dialogo che doveva iniziare moltissimo tempo prima e non due mesi prima del voto. Ugualmente sarebbe dovuto accadere per le altre fazioni di destra in lotta tra loro. Non si può stare per cinque anni ad affermare con fermezza, durezza e rigore: “mai più con Dolci!” o “mai più con Bianchi!” e poi qualche giorno prima del voto ammucchiarsi nuovamente tutti per convenienza. Si credeva che la Signora Cristina Ricci, sconosciuta da quasi tutti, potesse fare i miracoli: la collaboratrice della Presidente della Regione Lazio che dà una svolta decisiva la paese, occultando le onnipresenti lacerazioni tra coloro che la sostenevano. Non è accaduto esattamente così: probabilmente si riteneva che il popolo avesse la memoria corta. Sentendo le voci del popolo di sinistra, i personaggi centristi che erano dietro le quinte di questo cartello elettorale non hanno influito positivamente, così come nel 2004 non fecero una buona pubblicità “i vecchi personaggi di sinistra” per la sconfitta di quella parte politica. Dell’Udc si salvano Canale e Betti: il primo ha il suo giro di voti a Giulianello, mentre il secondo ha i voti di coloro che sono legati alla Chiesa, in particolar modo delle storiche famiglie della Parrocchia del Monte. Tutto il centrodestra, quello dell’odierna alleanza ricostituita, ebbe la sua occasione otto anni fa, nell’anno della seconda vittoria, che fu una vittoria netta, a differenza della prima fortuita: l’avessero  tutti quanti sfruttata allora quell’opportunità, specialmente coloro che non seppero aspettare il loro turno, che con la maturità e l’esperienza sarebbe arrivato, e vollero bruciarsi subito; le conseguenze di quella rovinosa caduta continuano a perseguitare. Il cercare l’accordo con la sinistra, perché quello con la destra sembrava irrecuperabile, è un altro fattore che non ha influito ai fini dell’affidabilità dei membri del centro, ma pure di tutti gli altri, di “Territorio Comune”. Il signor Vincenzo Afilani avrebbe dovuto fare da traghettatore: ho letto una sua lettera in giro; nel numero elettorale de “Il Corace” sarebbe stato inopportuno. Anch’io in quel giornale ho vissuto un’esperienza analoga qualche anno fa, ma la mia era una situazione diversa: io mi dilettavo per svago, mentre lui ha un ruolo politico. Non è servito mettere in ogni cassetta postale l’ultimo dei tre principali giornalini coresi ancora in vita.

Se la campagna elettorale del 2004 è stata la campagna elettorale dei periodici locali e la campagna elettorale del 2007 è stata la campagna elettorale dei blog, questa è stata una tornata anonima da quei punti di vista: un po’ per la crisi economica, un po’ per la diffusione dei canali telematici Facebook e Twitter, dove ognuno, anche se è imboscato e non è visibile illimitatamente per tutti, si sente realizzato e soddisfatto esternando un pensiero su cose personali e pubbliche, condividendolo con una ristretta cerchia di parenti e amici (e quando sono tantissimi?), e non ha più occorrenza di scatenarsi nell’anonimato sui blog. La diffusione dei canali telematici rende vani gli sforzi economici per stampare un periodico locale; ma esso ha un'utenza totale, soprattutto per gli anziani e per le altre persone che non hanno molta attinenza con i mezzi informatici, mentre un sito internet, per qualunque genere di informazione, c’è bisogno di ritrovare il suo minuscolo pianeta in mezzo a milioni e milioni di galassie.

Il neo costituito circolo Fli, molto attivo dal punto di vista telematico, non è riuscito a far eleggere alcun rappresentante al Consiglio Comunale, neanche Sorcecchi, già consigliere e già assessore. Ha ottenuto un ottimo successo personale l’ex sindaco Bianchi, al debutto come candidato consigliere in questa fase politica, togliendo voti ai compagni di partito Pdl Ciardi e Silvi: il primo non ce l’ha fatta ad essere riconfermato, il secondo ce l’ha fatta per un pelo. Avendo la fama di sindaco che ha lavorato bene, ha raccolto moltissimi consensi: a mio avviso se si fosse ricandidato come primo cittadino per l’ennesima volta, non avrebbe vinto, ma portato “Territorio Comune” a più alti risultati si; comunque peggio di così non avrebbe potuto fare. Si sente dire: “ci vogliono volti nuovi!”  Il volto nuovo è arrivato ed abbiamo perso sonoramente. Ha sicuramente influito in questa grande batosta la crisi economica, il sostegno del Pdl al governo Monti, il governo delle stangate: una parte del nostro elettorato non ha votato ed un’altra parte ha portato i voti a sinistra, contribuendo allo straordinario successo. Il Movimento Civico ha solo pensato a danneggiare il centrodestra e a favorire il centrosinistra.

La sinistra era contornata da candidati giovani, quasi tutti per cinque anni hanno ricoperto un ruolo specifico, divenendo punti di riferimento per i cittadini, ed hanno avuto contatti e collaborazioni con altrettanti giovani (per giovani possono intendersi anche 40enni e passa che non sono pochi) e con le molteplici associazioni presenti sul territorio. L’unico neo per essi è stata la bocciatura dell’assessora Milanini. Gli aspetti negativi di questa amministrazione sono passati in secondo piano per l’elettorato: sporcizia dovuta alla mancanza per le strade dei secchi dell’immondizia, delinquenza, nepotismo e altre cose. Una parte di elettorato cattolico ha dato il suo voto alla vittoriosa compagine, ma non so se ci sono dei propri esponenti eletti, precedentemente c’erano Bruschini e Chiominto che non si sono ripresentati. Siamo tornati agli anni ’70, ’80, alle schiaccianti maggioranze bulgare, così da sconfessare completamente la mia inchiesta sulla crisi della sinistra a Cori di qualche mese fa: elaborata e pubblicata con l’augurio che fosse di buon auspicio per queste elezioni. Nella festante passerella del dopo voto si son riviste sventolare con fervore le vecchie bandiere rosse, falce e martello, sulle note di “Bella Ciao”: quella falce e quel martello furono l’emblema del lavoro, nei campi e nelle officine, dei contadini e degli operai; in quasi tutti gli stadi, ma anche in altri ambiti, i termini "contadino" e "pecoraro" sono usati a fini denigratori, pure dagli ultrà radical chic vicini alla sinistra estrema. La gran parte degli sconfitti ha accettato il verdetto con serenità, ha assistito alla festa degli avversari, senza andarsi a nascondere per la vergogna, ha fatto loro gli auguri per la vittoria, la Signora Ricci per prima: sono stati dei veri signori. Questa donna ricorda tanto i modi di sua madre, l’insegnante Giraldi, la quale oltre alla musica insegnava la vita. Quando è apparsa la figlia mi son tornati di colpo in mente tutti i discorsi morali della madre a distanza di tanti anni: era una che lasciava il segno. Era anche l’unica che era ancora attaccata al patrio valore, trasmettendolo ai suoi alunni: negli anni ’70, ’80 l’inno nazionale e la bandiera italiana, di cui soltanto recentemente di entrambi c’è stata rivalutazione a livello scolastico, erano soltanto segni rappresentativi delle nazionali di calcio ed olimpiche; lei insegnava l’inno ai suoi alunni, andando controcorrente, insieme alla “Canzone del Piave”, a “La Bandiera dei tre colori e a tante altre, narrando la loro storia. Gli ideali patriottici e di destra sociale ora saranno rappresentati dal consigliere di minoranza Evaristo Silvi e, visto che siamo tornati indietro allo strapotere comunista, vestirà i panni che i Ceracchi vestirono in quegli anni. Io dal canto mio continuerò a battermi come un leone per le mie idee, non sono come coloro che vanno come va il vento: quando la nave affonda affondo anch’io, non salgo su quella dei vincitori.

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