bandiera

bandiera

martedì 19 giugno 2012

148) IL 60ESIMO RADUNO NAZIONALE DEI BERSAGLIERI


LATINA, DOMENICA 17 GIUGNO 2012


Bersaglieri istriani/dalmati con i labari

Potevo mai mancare al 60esimo Raduno Nazionale dei Bersaglieri che si è svolto a Latina, mio capoluogo di provincia, a mezzora scarsa da casa mia, domenica 17 giugno 2012? Certo che no. Ogni anno il raduno nazionale del corpo dei bersaglieri viene celebrato a ridosso del fatidico 18 giugno, cioè nel giorno in cui il corpo venne fondato, nel 1836, dal generale Alessandro Ferrero della Marmora, fratello dell'altro generale e uomo politico piemontese Alfonso Ferrero della Marmora, il cui decalogo è stato imparato a memoria da migliaia di bersaglieri.


IL DECALOGO DEL BERSAGLIERE
di Alessandro La Marmora

  1. Obbedienza
  2. Rispetto
  3. Conoscenza assoluta della propria arma
  4. Molto esercizio al tiro
  5. Ginnastica di ogni genere sino alla frenesia
  6. Cameratismo
  7. Sentimento della Famiglia
  8. Onore al Capo dello Stato
  9. Onore alla Patria
  10. Fiducia in sé stessi sino alla presunzione
             Stendardi dei comuni della Provincia di Latina


            È stato bello ed emozionante vedere sfilare i reparti di bersaglieri, in servizio ed in congedo (questi ultimi sono costituiti in associazioni di bersaglieri, disponesti delle immancabili fanfare): giovani e vecchi (compresi i pochi reduci di guerra ancora in vita ultranovantenni) andavano a passo di corsa, in una giornata da temperature molto roventi, a costo di sentirsi male. Il pubblico ha seguito la sfilata sotto un cocente sole, senza timore di abbrustolirsi, così come ho fatto io, ma non potevo andarmene: dovevo vedere passare in rassegna tutte le regioni d’Italia, sarebbe stata una mancanza di rispetto verso le regioni che ancora non passavano l’andar via. Hanno iniziato la passerella  gli Sbandieratori di Cori e una banda musicale di Latina. Successivamente hanno corso col cappello piumato il Sindaco di Latina e la Presidente della Regione Lazio.

            La Presidente della Regione Lazio con il Sindaco di Latina, bersaglieri improvvisati





            Dopo alcune ore di attesa ha sfilato la regione ospitante: il Lazio, tutte le sue province ed in ultimo Latina (che aveva anche aperto la rassegna), con la sua sezione dei bersaglieri, la quale ha organizzato l’evento ed ha  reso omaggio all’ex sindaco Finestra, scomparso da poco, che nel corso dell’ultima guerra fu bersagliere e combattente. C’è stato il passaggio delle consegne, precisamente della stecca, col nome di tutte le città che hanno ospitato i raduni, tra i sindaci di Latina e di Salerno, il quale il prossimo anno ospiterà il 61esimo Raduno Nazionale dei Bersaglieri. La mattinata e le cerimonie si sono concluse con il calo di un gigantesco tricolore italiano da parte dei pompieri dall’edificio dell'Intendenza di Finanza. La gente comune ha detto che il Raduno Nazionale degli Alpini, svolto sempre a Latina nel 2009, fu più imponente e maestoso, allo stesso tempo le masse comuni hanno ritrovato il sentimento del senso dell'onore nazionale, aggiungendo a quanto detto che l’Italia se la sono mangiata tutta “i delinquenti” (i politici corrotti di tutti gli schieramenti, con le tangenti, le mazzette, le bustarelle, le raccomandazioni, gli appalti truccati, le bombe a Capaci, a Via d’Amelio, ecc.), mentre prima la gente semplice e povera per il solo amore patriottico si faceva ammazzare volentieri.

            Quelli del "Primo" di Civitavecchia.

            Le telecamere dei telegiornali nazionali intervistavano il pubblico, c’è mancato un pelo che mi beccassero (si sono presentati a sorpresa davanti ad una signora vicino a me): all’improvviso e senza aspettarselo uno non sa quello che deve dire, mentre se fosse una cosa attesa uno ci penserebbe su sulle parole da esternare, senza tralasciare i problemi relativi alla tensione e all'emozione, per un avvenimento che non capita tutti i giorni. A sera ho visto il Tg1, sperando di vedermi, ma l’edizione era ridotta, a causa delle partite di pallone; forse il servizio è andato in onda nell’edizione della notte, io mi sono accontentato di quello del Tg3 regionale. Come rompono con questo calcio! In questo periodo si vedono in giro alcuni tricolori per via del Campionato Europeo di Calcio, ecco il punto: l’orgoglio nazionale dell’italiano medio si basa sul calcio.





            A Latina domenica scorsa la situazione era diversa: moltissimi tricolori italiani erano presenti per onorare e magnificare il glorioso corpo dei Bersaglieri italiani e l'Italia. Si devono ritrovare i sani principi di quella gente onesta, povera e semplice di una volta, servendo la patria italiana con fedeltà e devozione, così da cambiare gli stili di vita errati della nostra società: dal vivere, alla politica, dallo sport, al modo di pensare, ecc. È il messaggio che ho appreso in quell’adunata, a cui ho partecipato volentieri: ne ho sentito fortemente il desiderio perché sono stato bersagliere e sono stato felice di stare ad arroventarmi sotto il solleone per circa quattro ore, col serio rischio di riportare delle ustioni alla pelle. Allora cosa avrebbero dovuto dire gli ultraottantenni che andavano al passo di corsa? Tutti i bersaglieri son forti e fieri. Il Reggimento di papà, di cui ho riascoltato le note da qualche fanfara, è la canzone dei bersaglieri, tra le molte, che appresi per prima e che più mi è rimasta nel cuore.

            Col bimbo in braccio, ancor negli occhi il pianto
            aveva atteso ansiosa il suo passar;
            la grande guerra rotto avea l'incanto
            l'Italia i figli suoi dovea chiamar;
            partiron quel mattin verso  l'Italo confin...

            Parte il reggimento, il reggimento di papà,
            alto il vessillo al vento
            che un dì la gloria bacerà,
            parte, col cuor contento,
            chi lieto il sangue suo darà
            Parte il reggimento, il reggimento di papà.

            Campane a festa, pace vittoriosa,
            ritornano dal fronte i bersaglieri
            tra l'altre mamme, intrepida ed ansiosa,
            la sposa attende ancor con il suo piccin
            Tra evviva, canti e fior sfilano lieti i vincitor.

            Torna il reggimento, il reggimento di papà,
            alto il vessillo al vento baciato dalla gloria va
            torna col cuor contento, chi al casolar ritorno fa,
            torna il reggimento, ma non ritorna più papà.

            Bimbo alza la testa, il pianto tuo non far brillar,
            del babbo tuo le gesta la Patria non potrà scordar;
            il sangue che ti ha dato un dì di sprone a te sarà
            quando sarai soldato nel reggimento di papà.

            Nessun commento:

            Posta un commento