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martedì 11 giugno 2013

188) LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2013

LE URNE DESERTE HANNO FAVORITO LA SINISTRA ED HANNO FORTEMENTE PENALIZZATO IL POPOLO DELLA LIBERTÀ.




In questa tornata 2013 delle elezioni amministrative ha votato all’incirca la metà degli elettori aventi diritto e nei ballottaggi ancor meno persone si sono recate nei seggi elettorali. La tendenza non nuova è che la gente stremata è stanca, nauseata, ha sfiducia nella politica e nella retorica dei politici; inoltre quest’anno ha pesato fortemente lo scaglionamento tra elezioni politiche ed amministrative. Quando sono in ballo le sorti della propria nazione l’elettore ha qualche ragione in più ed è più motivato per votare. E per di più le elezioni politiche, per molti mesi, quasi monopolizzano le notizie dei media, facendosi più pubblicità rispetto a quelle locali.

Il forte ridimensionamento del Movimento 5 Stelle è stato uno degli aspetti delle ultime votazioni: dopo il grande successo del febbraio scorso gli elettori sono rinvenuti con soli tre mesi di distanza, rendendosi conto della grande buffonata di un movimento atipico che è interessato solo a tenere bloccato tutto.  Penso che essi già lo sapessero: tutti quei voti sono stati solo una protesta contro la politica in generale; piuttosto che votare dei politici che fanno i buffoni, nelle scorse politiche moltissimi hanno preferito votare direttamente un buffone di professione. Se insieme alle politiche si fosse votato pure per il sindaco di Roma, il Movimento 5 Stelle avrebbe rischiato di vincere: infatti nella capitale arrivò secondo e al ballottaggio avrebbe attirato le preferenze di una grande compagine esclusa.

La mancata partecipazione dell’elettorato di destra in queste votazioni è da attribuire alla delusione suscitata dai vari amministratori locali che quando sono al potere non parlano più da esponenti di destra, ma sotto, sotto, per paura di essere linciati da un sistema radicalizzato dappertutto, si adattano alle mentalità della sinistra: è il caso di Gianni Alemanno. In questi cinque anni a Roma la criminalità è fortemente scesa a ma non è del tutto scomparsa e a parte i mirati e delimitati episodi di criminlità organizzata, è stato fatto molto per garantire l'incolumità di tutti. Il guaio è che nessun governo nazionale di destra ha mai avuto coraggio di sospendere il Trattato di Schengen, che permette la libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea: se un esecutivo avesse ripristinato i controlli alle frontiere, consentendo l’ingresso nel suolo italiano solo a chi ha mezzi certi di sostentamento, la criminalità dilagante sarebbe fortemente calata, rimanendo circoscritta solo a quella locale. Se tutto quello fosse stato fatto, ribellandosi a quei burocrati che ci distruggono in tutti i sensi, il centrodestra vincerebbe tutte le elezioni con ampio margine, vale pure per la Lega Nord in caduta libera che fa tante parole e pochi fatti per la sicurezza.



Cittadino romano che non hai votato, ora ti ritrovi Ignazio Marino. Ti ritrovi Ignazio Marino! Te ne accorgerai e presto rimpiangerai il caro e vecchio Alemanno. La città tradizionalmente tende più a sinistra che a destra: la maggioranza dei suoi cittadini non sente per niente l’orgoglio di città imperiale, preferendo la sinistra con la sua visione da “signorine”.

Si pensava che la finale di Coppa Italia Roma – Lazio avesse distratto gli elettori nel primo turno e si prevedeva un recupero al secondo turno, che è stato pure peggiore per affluenza. Se avessi potuto scegliere tra la vittoria della Lazio e quella di Alemanno avrei optato per il sindaco uscente; magari per una competizione calcistica più importante come Serie A e coppe europee avrei scelto la Lazio di corsa.

A sinistra dal punto di vista delle opinioni sono divisi in due: c’è chi esulta fortemente e chi rimane con i piedi per terra perché si rende conto della bassissima partecipazione popolare.

In fondo chi se ne frega, l’importante è aver impedito, lo scorso febbraio, a Bersani e a Vendola di rovinare l’Italia (e Grillo ha dato una mano): nelle previsioni avrebbero dovuto fare capotto come oggi. Nonostante questa batosta il Pdl ed alleati rimangono in testa in quasi tutti i sondaggi; occorre però riservare attenzione anche alle amministrazioni locai, cercando in futuro di individuare degli uomini giusti radicalizzati nel territorio.

3 commenti:

  1. Il silenzio su Montepaschi e le inchieste fantasma che hanno penalizzato Alemanno: così vince la sinistra

    11 giugno, 2013 | Permalink | Archiviato in: Attualità

    Siena-Roma 52-36. Basket? No. Politica. Cosa ha penalizzato Alemanno, a parte suoi demeriti da egli stesso riconosciuti e da noi evidenziati qui su Qelsi ieri? La stampa di sinistra e le inchieste fantasma, dai vari Report, Santoro e chiaramente Repubblica e compagni a ruota. La parentopoli, Mancini, gli autobus e così via. Chiaramente tutti “scoop” o scandaletti mirati artatamente, ad hoc per le elezioni. Gli elettori, ovviamente, già sfiduciati e delusi ci sono cascati e i risultati si sono visti.
    Alemanno non ha un avviso di garanzia, nessuno della sua giunta uscente è stato mai indagato, il consiglio comunale di Roma, maggioranza e opposizione, sembra esser stato nel pieno dei suoi poteri per 5 anni, forse solo senza macchia e senza lode.
    Ma agli elettori è bastato il brodo della stampa sinistra per far minestra, dunque siamo circuibili facilmente?
    No.
    Andiamo a Siena. Un suicidio, conti coperti dalla Banca d’Italia per evitare scandali, prodotti derivati acquistati con allegria, 9 miliardi di euro svaniti in 4 anni, una Banca da commissariare, bilanci abilmente truccati e coperti dal potere, una fondazione che fa capo al Comune da sempre amministrato dalla sinistra.
    E: la Gabanelli che a Siena al massimo va a vedere il palio; Santoro, Floris e Repubblica che forse non sanno neanche dove si trovi la città della torre del Mangia, cittadini senesi che ridanno fiducia a una compagine politica che dovrebbe esser tradotta direttamente in galera, senza processo.
    Questa è la differenza tra i cittadini marionetta e i cittadini astenuti. Non li chiamiamo di sinistra o di destra, ma proprio così: marionette contro astenuti.
    Un discorso facilmente estendibile anche fuori di Siena.

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  2. Silvio Berlusconi, da presidente del Consiglio, qualche anno fa:

    "A Gheddafi mi lega una vera e profonda amicizia, al leader riconosco grande saggezza... è una persona intelligentissima... un professionista super... Gheddafi è un grande amico mio e dell'Italia. E' il leader della libertà".

    Silvio Berlusconi, nel 2011, da presidente del Consiglio, ai servizi segreti avrebbe chiesto quanto segue:

    "Non è che potreste far fuori Gheddafi?".

    Si commenta da solo altro che marionette, direi burattinai

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    1. Ritengo che la notizia sia priva di fondamento.

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